Le essenze di Lea

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Le nostre Salvie una per una

In queste pagine si parla di Salvie: oltre alla morfologia, si descrivono la rusticità e le esigenze colturali delle specie raccolte nella collezione e prodotte in vivaio; queste sono frutto di osservazioni, controlli e scambi di idee continui con altri produttori e/o collezionisti sparsi un po’ in tutto il mondo. Vengono inoltre trasmessi l’esperienza diretta di coltivazione in vivaio e tutto quanto è stato tratto dalla ricca bibliografia esaminata.

Nel corso di questi anni, dopo costatnti studi e ricerche, sono state necessariamente apportate correzioni nelle determinazioni botaniche. Riteniamo ad oggi che le varietà coltivate, nella maggior parte dei casi, corrispondano correttamente alle descrizioni del Prof. Alziar (Univ. di Nizza)

Chi ha realizzato queste pagine è ben disposto verso qualsiasi ulteriore suggerimento, indicazione e correzione e ringrazia fin d’ora chiunque volesse collaborare in tal senso.

Considerazioni botaniche sul genere Salvia

 Il genere Salvia comprende più di 900 specie (più decine e decine di cultivar costituite da ibridi naturali e ottenuti), diffuse a livello spontaneo un po’ dovunque, in tutti i continenti dalle fasce tropicali a quelle temperate. Più di metà vivono in America, di cui 300 solo in Messico; altre sono di origine africana, altre ancora sono spontanee in Europa, nel bacino del Mediterraneo, nei Balcani fino alla Turchia. Ma ancora ce ne sono in Cina, in Giappone…

Tutte specie che andrebbero coltivate per le loro interessanti peculiarità ornamentali, ma non solo: lo spettacolare colore delle infiorescenze, la forma delle corolle, la loro dimensione; il portamento delle specie; la forma delle foglie, ma soprattutto il gradevole profumo di molte; e inoltre l’adattabilità e la rusticità, il periodo di  fioritura e la durata della fioritura e …chi più ne ha più ne metta …nel proprio giardino!

Dal punto di vista infatti dell’utilizzo nei giardini, l’interesse maggiore per il genere Salvia deriva dal fatto che è possibile, per qualsiasi ambiente, trovare comunque una specie di Salvia che vi si possa adattare e questo grazie soprattutto alla differente provenienza geografica e ai diversi habitat naturali.

Le diverse tipologie

Delle Salvie conosciute le più numerose sono perenni; alcune sono annuali, come la bellissima  S. tiliifolia, dai piccoli fiori azzurri e le grandi foglie come quelle del tiglio o la S. reflexa o la S.carduacea o la S.columbariae o la stessa S. coccinea con tutte le sue cultivar a fiori rossi, rosa o bianchi o bicolori; altre sono biennali o perenni poco longeve: le spettacolari S.sclarea o S. argentea, con le sue grandi foglie lanuginose, che se coltivate nell’ambiente giusto riescono a sopravvivere rigettando dalla rosetta centrale.

Ci sono Salvie erbacee, legnose e tuberose, con forme che variano dal piccolo ciuffo di rosette basali (S. x superba a fiori blu o rosa, S. jurisicii dalle foglie così frastagliate, S. stenophylla che emana un profumo delizioso) che raggiungono i 40-50cm. di diametro ed altezza, ai cespugli densi (80x100cm) delle diverse S. greggii e alle possenti forme di S.guaranitica, S. sessei o S. confertiflora, che possono sfiorare anche nei nostri climi i 2,5-3m.

Tuberosa come le dalie è forse la più bella, la S. patens (con le sue cultivar), coi suoi grandi fiori blu genziana, con labbra dilatate e sporgenti, presenti su lunghe spighe in grande quantità per tutta la stagione calda e di cui sono conosciuti numerosi ibridi, e ancora la S. forreri, coi suoi numerosi fiorellini blu a cascata e la interessantissima S.reptans.

Con bellissimo portamento ricadente, adattissima quindi alla coltivazione in vaso, è la S. cacaliifolia con le foglie rigonfie, di forma deltoide, portate da lunghi steli ricurvi a formare una cupola, e spighe di un bell’azzurro strepitoso.

E cosa dire della fioritura densa e prolungata, su steli ramificati delle grandi specie a rosetta basale, tipo la S. forskaohlei , la S. sclareoides o la S.indica con le singole corolle somiglianti a orchidee.

900 e più tipi diversi: Perché allora tutte Salvie?

Perché tutte hanno fiori con la stessa struttura, anche se la forma, i colori, le dimensioni, la distribuzione sugli assi fiorali variano notevolmente.

Il fiore della Salvia presenta un calice, sempre vistoso colorato e spesso peloso, con caratteristici denti e nervature in rilievo e una corolla tubiforme, che deriva dalla fusione dei petali, più o meno dilatata, con due labbra molto differenti fra di loro: il labbro superiore può essere ricurvo, così da sembrare una falce e quindi detto falcato ( in S.sclarea e S.patens) o diritto, come prosecuzione del tubo  (in S.haenkei e S.elegans); il labbro inferiore è generalmente diviso in tre lobi di forme e dimensioni diverse e con atteggiamenti diversi: dalla posizione verticale a 90° all’obliqua, all’orizzontale.

Il lobo mediano è più grande e molto frequentemente dilatato, turgido; è spesso marcato da macchie chiare alla gola. I due lobi laterali,  più piccoli, assumono curiose posizioni. Le due labbra possono assumere l’aspetto di due fauci spalancate (è il caso di S.ianthina, S.regla o S.bowleyana). Le corolle possono essere di colori diversi: bianco, azzurro, blu, viola, porpora, rosso, rosa, giallo e spesso sono sfumate o bicolori e addirittura possono essere presenti vistose macchie o striature.  

Possono raggiungere 7-8cm di lunghezza su assi fiorali lunghi anche 100cm..

La più comune struttura dell’infiorescenza delle Salvie è a racemo anche se poi il termine più usato è spiga. Quando i racemi  sono molto pressati si dice che i fiori sono disposti in verticillastri, sorta di spirali dove i corti piccioli dei fiori sono inseriti nello stesso punto dello stelo dell’infiorescenza. I verticillastri possono ripetersi più volte sull’asse fiorale (esempio tipico è S.verticillata).

Le spighe allentate sono in alcuni casi semplici (S.guaranitica, S.confertiflora) o ramificate (S.argentea, S.ringens); sono spesso presenti brattee, organi simili alle foglie con funzioni protettive, a volte molto vistose, colorate o pelose, che assumono in molti casi carattere decorativo interessante ( S.involucrata e tutte le sue cultivar).

Come avviene l’impollinazione

I fiori delle Salvie in genere non hanno profumo, quindi sono il colore, le forme, le macchie e le striature sul labbro inferiore ad assumere una importanza fondamentale per quanto riguarda l’impollinazione in quanto gli insetti sono facilmente attratti da questi fattori. E’ certo che per potere raggiungere le sacche del nettare in un fiore di Salvia un insetto deve essere provvisto di una lunga proboscide: ecco che le sfingidi, gli insetti colibrì, sono i più adatti.

Da parte loro le Salvie hanno sviluppato un meccanismo di impollinazione molto specializzato: la base dello stame (filamento che sostiene l’organo riproduttivo maschile), interposta fra l’animale e le sacche nettarifere, spinta dal capo dell’insetto che cerca di prelevare il liquido dolce, fa sì che il filamento si pieghi sul dorso fino a toccarlo con l’antera, che al contatto, applica i granuli di polline. Il movimento può avvenire grazie alla presenza di un’articolazione del filamento staminale che lo suddivide in due porzioni, di cui una mobile. Le Salvie hanno due soli stami.

Gli stami, quasi sempre sporgenti dal tubo della corolla, portano le sacche polliniche, le antere, visibili e talvolta molto vistose. Possono essere bianche, gialle o rosse e formano notevoli contrasti di colore con le corolle e molto decorativi.

Anche l’unico stilo (sostegno dell’organo riproduttore femminile), spesso vistoso, si arcua nella parte esterna  del labbro e porta lo stimma bifido (con due punte)che sopravanza gli stami: la posizione è tale da obbligare l’insetto ad entrarvi in contatto col dorso quando si avvicina con l’organo succhiatore, in modo che, se ha visitato altri fiori di Salvia, può depositare i granuli di polline sul vischioso stimma.

In genere non avviene l’autoimpollinazione perché i tempi di maturazione delle antere e dell’ovario sono differenti: prima le antere poi lo stimma.

E’ invece molto frequente, anche in natura, l’incrocio fra specie diverse di Salvie e questo giustifica la contemporanea presenza di moltissimi ibridi, anche naturali, in tutte le parti del mondo.

LE ESSENZE DI LEA

LOC.MARTINONI, 6  –  55010 – SPIANATE (LU)

 di Elisa Benvenuti e Marco Licheri

tel. 0583 20646  –  tel.mobile 329 0850986

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