Acquatiche: Nelumbo (fior di loto)

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L’altra metà del regno

Un fascino antico lega l’essere umano all’acqua; qualsiasi ragione ci conduca ad essa, nasce dalle nostre più recondite emozioni.

Coltivare le piante acquatiche è probabilmente un “pretesto” per rinnovare e rinsaldare il legame, per continuare a rivivere nel tempo la stessa inebriante emozione di appartenenza.

Il fior di loto è senz’altro una delle piante che più si presta ad assumere il ruolo di “pretesto”: è trionfo e meraviglia, emozione che si rinnova in ogni momento del suo incedere. Pianta di indole vagabonda, ama spaziare attraverso il regno delle acque, non conosce limiti il suo irrefrenabile cammino.

Non il profumo dei fiori, ma quello delle foglie si spande intorno nei caldi giorni d’estate. Tenue ed ammaliante, manifesta la gioia della rinascita e rassicurante decreta che il prodigio della rigenerazione si è compiuto nuovamente.

Attraverso i secoli e le civiltà il loto ha assunto un’aura di sacralità e mistero, assurgendo a simbolo di purezza, divinità, totalità. Coltivarlo, soprattutto da seme, affida alle nostre mani preziosi indugi di onnipotenza.

 

Dall’Asia ma non solo

Appartenente alla famiglia delle Nelumbonaceae, il genere Nelumbo comprende due sole specie:

  • Nelumbo nucifera originario dell’Asia, Nord Australia, Egitto, Mar Caspio
  • Nelumbo lutea proveniente dalle zone centrali e orientali degli Stati Uniti

Entrambe le specie sono rustiche, così come tutti gli ibridi che si trovano in commercio. Le rare varietà tropicali non si adattano ai nostri climi.

Tinte

Le tinte, prevalentemente colori caldi, sono gradazioni di bianco, giallo, arancio, rosa, rosso. Nonostante tradizioni e culture di alcuni paesi evochino la magnificenza del “loto blu”, in realtà non esiste un fior di loto di questo colore. Infatti il “loto blu del Nilo” è una splendida ninfea tropicale azzurra: Nymphaea caerulea; e il “loto blu dell’India” è un’altra incantevole ninfea azzurra: Nymphaea nouchali. Un altro frainteso può sorgere a causa del nome di una terza ninfea: Nymphaea lotus, anch’essa, non fior di loto, ma straordinaria ninfea tropicale bianca a fioritura notturna.

Le varietà adatte ai nostri giardini sono creazioni di ibridatori soprattutto cinesi dei quali spesso non rimane memoria; molto attivi anche gli statunitensi, tra cui si distingue Perry D. Slocum, appassionato ibridatore anche di ninfee rustiche.

Ma chiunque può cimentarsi nell’ibridazione del fior di loto, è molto facile ottenere ibridi spontanei data la generosità di questa pianta nel produrre semi. Ogni seme è un ibrido, magari simile alla pianta madre, ma mai identico ad essa.

Il fior di loto è commestibile in tutte le sue parti, nella cucina orientale si fa largo uso soprattutto dei tuberi e dei semi come alimenti; mentre foglie, petali, steli e persino gli stami sono usati come complementi. Questa pianta è un dono, è la natura che si offre nella sua interezza, è nobiltà e fierezza d’aspetto in animo davvero umile.

Un’altra delle tante straordinarie caratteristiche del loto è l’idrorepellenza delle foglie: l’acqua non le bagna, ma scivola via dalla superficie come cascata di perle. Questa interessante peculiarità è oggetto di studio al fine di produrre tessuti e materiali con le stesse proprietà.

Anche i semi del Nelumbo sono speciali, di eccezionale longevità. A dimostrarlo, il ritrovamento in un lago prosciugato in Cina, di esemplari datati 500 anni (tramite l’esame al Carbonio-14). Sessanta di quei semi hanno germogliato senza battere ciglio e dato origine a splendide e vitali piante, del tutto simili a quelle odierne. Questa eccezionale durevolezza ha suscitato l’interesse del mondo della scienza. Scoprire se sia la resistenza del tegumento o l’effetto degli enzimi riparatori a permettere tale longevità, potrebbe infatti aprire nuovi orizzonti nel tentativo di prolungare la vita di altri semi e, perché no, addirittura degli esseri umani.

Nelumbo nucifera

È il loto sacro. Specie originaria soprattutto dell’Asia; il più conosciuto tra tutti i fior di loto e sicuramente il più amato. Porta incantevoli, grandi fiori rosa con base dei petali giallo crema che scolorano nei tre giorni di apertura. Delicatamente profumati, hanno una dimensione di 23 – 30 cm.

Il periodo di fioritura va da metà giugno a fine agosto.

Le foglie raggiungono l’altezza di 180 – 200 cm e un diametro di 60 – 70 cm.

La profondità dell’acqua può variare da 20 a 40 cm.

Nelumbo nucifera è una pianta di grande dimensione, adatta a grandi spazi dove esprime il meglio di sé. Può essere coltivata anche in contenitore di almeno 150 cm di diametro.

Nelumbo ‘Night and Day’

Fior di loto creato dall’ibridatore Perry Slocum nel 1996.

Il fiore è molto doppio con un numero di petali che va da 74 a oltre 83, di colore rosa scuro. Le dimensioni del fiore raggiungono 20 cm.

Le foglie sono di circa 45 cm di diametro. Raggiunge un’altezza di 150 cm sopra la superficie dell’acqua.

Si colloca ad una profondità massima di 30 cm.

È una varietà di media dimensione, adatta anche a spazi ridotti. Può essere coltivato in contenitore di diametro minimo 60 cm.

Fiorisce abbondantemente nei mesi di giugno, luglio e agosto; presenta un profumo appena percettibile.

Questo fior di loto ha una caratteristica unica: il fiore si chiude solo la notte del primo giorno di fioritura, nei giorni successivi rimane aperto anche di notte. Per questo è adatto all’uso come fiore reciso e può essere apprezzata la sua peculiarità collocandolo in luoghi del giardino frequentati anche di sera.

Nelumbo ‘Betsy’

Creato dall’ibridatore Perry Slocum negli anni 80. È dedicato a Betsy Ross, la sarta che cucì la prima bandiera americana a stelle e strisce.

Il fiore, semplice di colore rosa intenso, raggiunge la dimensione di 25 cm.

Le foglie hanno un diametro di 35 cm.

La pianta raggiunge 70 – 80 cm dalla superficie dell’acqua.

Si colloca alla profondità massima di 30 cm; per le dimensioni contenute è adatto a spazi ridotti. Può essere coltivato in contenitore a partire da un diametro di 50 cm.

Fiorisce abbondantemente da metà giugno a inizio settembre; presenta un tenue profumo.

‘Betsy’ è un fior di loto dalla graziosissima, poetica presenza.

Coltivare o contenere? Questo è il dilemma!

Il loto in giardino è spettacolare e di ottima presenza scenica; va però collocato con attenzione, sia per la tendenza a “scappare”, sia per l’imponenza della vegetazione in molte varietà.

È bene non farsi ingannare dalle dimensioni, anche le varietà nane, benché contenute nella vegetazione, hanno la stessa indole vagabonda e indisciplinata di tutte le altre.

Se inserito nel laghetto, il primo aspetto da considerare è perciò il contenimento che si può effettuare agevolmente con un contenitore adatto, oppure costruendo una barriera invalicabile che impedisca la fuoriuscita degli stoloni.

Se lasciato libero, il loto invade tutto il laghetto a discapito delle altre piante.

Per praticità si distinguono i fior di loto in base all’altezza, in relazione alla quale si stabilisce lo spazio da dedicare o l’ampiezza del contenitore.

Dimensione del contenitore:

  • Nelumbo grandi – altezza pianta da 160 a 210 cm – contenitore 150 cm diametro
  • medio-piccoli – altezza pianta da 90 a 150 cm – contenitore 80/100 cm diametro
  • nani – altezza pianta da 50 a 80 cm – contenitore 40/60 cm diametro

Le varietà nane possono stare anche in spazi più ridotti, ma costringere i fior di loto in contenitori troppo piccoli, spesso significa ottenere una scarsa fioritura. Mentre al contrario, per tutte le varietà: più grande sarà lo spazio loro dedicato, maggiore sarà la felicità che esprimeranno.

 

Substrato. Come per tutte le piante acquatiche, è semplice terra di campo.

Contenitore. Cambia in ampiezza secondo le dimensioni della varietà, da 40 a 150 cm di diametro. È preferibile usare forme arrotondate per agevolare il cammino degli stoloni.

Profondità dell’acqua. Deve essere sempre minima per permettere al loto di sentire il calore del sole. Va da 20 fino ad un massimo di 40 cm. La profondità si misura dal punto in cui la pianta esce dal substrato alla superficie dell’acqua.

Esposizione. Assolutamente pieno sole. Il loto ha bisogno del sole in ogni momento del suo ciclo vegetativo.

Concimazione. È molto importante. Benché perenne, il fior di loto rinnova completamente la vegetazione ad ogni stagione a partire dai tuberi, necessita perciò di un apporto di nutrienti ricco e completo. Si effettua a marzo e a giugno con un concime a lenta cessione per piante da fiore arricchito di microelementi. La concimazione primaverile è indispensabile e non può essere tralasciata. Per piante già a dimora è più agevole usare concime in coni.

Moltiplicazione. Si effettua per divisione dei tuberi esclusivamente nei mesi di marzo e aprile, oltre questo periodo parte la vegetazione e non è più garantito l’attecchimento. I tuberi sono fragilissimi vanno trattati con estrema cautela. Si mettono a dimora interrandoli leggermente in posizione orizzontale oppure adagiandoli sulla terra e fermandoli con un peso.

Fioritura. Va da metà giugno a metà settembre, i fiori si aprono per tre giorni consecutivi. Tutti i Nelumbo sono a fioritura diurna tranne ‘Night and Day’ che rimane aperto anche di notte.

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