Acquatiche: Nymphaea ‘Clyde Ikins’

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Incanto d’ambra e di topazio

Nymphaea ‘Clyde Ikins’ è uno dei capolavori dell’ibridatore statunitense Kirk Strawn.

Creata nel 1996, è ineguagliabile per l’unicità della tinta, questa ninfea rustica parla di sé assumendo i più caldi toni del giallo. Il fiore, nei petali esterni, si inebria di giallo crema con vaghe sfumature rosate e qualche tocco di topazio. Ombreggiature giallo oro nei petali interni con variazioni d’albicocca e un soffio d’ambra. In piena estate le tonalità più scure tendono a prevalere.

Contribuisce al fascino di questa pianta la dimensione dei fiori che raggiungono 15 – 17 cm benché la varietà non sia tra le più grandi (generalmente, la dimensione del fiore è direttamente proporzionale a quella della pianta).

Il fiore, di forma stellata, emerge dall’acqua per una ventina di centimetri e porta 32 – 34 petali.

Le foglie sono di colore verde medio e tendono ad essere persistenti in condizioni climatiche ideali. Questa ninfea infatti, grazie al contributo genetico semitropicale della Nymphaea mexicana, tende a non andare a riposo in inverno se il clima lo consente. Caratteristica che induce la pianta a protrarre la fioritura ininterrottamente per tutto l’anno. Dove il clima non permette questo vezzo, la Nymphaea ‘Clyde Ikins’ è precocissima nella fioritura (inizio, metà aprile) e continua con entusiasmo fino a che il ghiaccio non la ferma.

Oltre a fiorire abbondantemente, il fiore tende a rimanere aperto fino al tardo pomeriggio.

Adatta ad una profondità di 40 – 70 cm, occupa uno spazio di 1,2 m sulla superficie dell’acqua; può essere coltivata sia in un laghetto di medie dimensioni, sia in contenitore di un metro di diametro.

 

 

Cura del giardino d’acqua a primavera

Sfugge all’umana attenzione ciò che confabulano le piante a fine inverno. Si tratta di non farsi cogliere alla sprovvista, di non perdere il ritmo che da ora nel giardino d’acqua sarà frenetico. Si parte per una nuova, meravigliosa avventura; non c’è tempo per raccapezzarsi: è già primavera! 

Le ninfee rustiche

Si concimano ora e laddove appaiano troppo folte di individui, si dividono. La concimazione si effettua con concime granulare a lenta cessione con prevalenza in potassio; il concime va sempre inserito nel substrato di coltivazione, mai sciolto nell’acqua. La divisione si effettua separando i rizomi secondari dal principale e interrandoli in vasi a parte. Nel caso si renda necessario, la concimazione e la divisione delle ninfee rustiche si può considerare in ogni momento del periodo vegetativo da febbraio a settembre.

Il fior di loto

Si concima assolutamente in questo momento (e ad inizio luglio) con concime granulare a lenta cessione per piante da fiore inserito nella terra in dose generosa. La concimazione primaverile (febbraio – marzo) è indispensabile per fornire alla pianta il nutrimento necessario allo sviluppo e alla fioritura. In assenza della concimazione primaverile, il fior di loto tende a regredire. Questo periodo dell’anno è ottimale anche per la divisione di questa pianta che si effettua solo ed esclusivamente nei mesi di marzo ed aprile per separazione dei tuberi; in altri momenti della stagione non è garantito l’attecchimento.

Piante palustri

Anch’esse si dividono preferibilmente in primavera e si concimano solo al momento della divisione o della messa a dimora. Tuttavia le piante palustri si possono dividere in qualsiasi momento della stagione vegetativa. Le semine di piante palustri come Hibiscus coccineus e H. palustris, Iris pseudacorus, I. ensata, I. louisiana, si effettuano ora in un qualsiasi substrato da semina. È il momento anche per la semina di Euryale ferox.

Pulizie

È consigliabile effettuare la pulizia, soprattutto se profonda, prima della ripresa vegetativa e prima del risveglio della fauna acquatica, per evitare di asportare vegetazione nuova, uova, girini, avannotti. È preferibile che la pulizia del fondo sia considerata ogni 3 – 4 anni, quindi non con troppa frequenza, in quanto va ad alterare completamente l’equilibrio dell’ambiente acquatico. Inoltre, se il laghetto ospita piante come Trapa natans, Hydrocharis morsus-ranae, Euryale ferox, conviene individuarne e salvare a parte semi e ibernacoli scesi sul fondo in autunno e reintrodurli dopo la pulizia.

 

LILIUM AQUAE

Alice Galante

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