




















Nel giardino in cui vi siano rampicanti si respira un’atmosfera diversa da quello realizzato solo con alberi, cespugli e perenni. È certamente più completo, poiché queste piante aggiungono all’insieme quella vivacità e quel movimento che le altre non comunicano con la stessa intensità. Inoltre, la massa di verde di cui vogliamo circondarci, può essere aumentata sfruttando pareti, recinzioni, pilastri ed altre strutture a cui solo le piante dotate di portamento rampicante possono essere adattate.Credo inoltre sia anche stimolante cercare rampicanti nuovi, poco usati ed originali per dare quel tocco di esotico e di particolare che rende ancora più curioso il nostro giardino od il terrazzo. Amici e conoscenti, poi, si stupiranno sorpresi nell’incontrare da noi piante mai viste prima. La maggior parte delle persone non conosce o ha dimenticato l’esistenza di moltissimi rampicanti poco comuni. E pensare che ve ne sono non pochi rustici ed adattabili anche ai climi invernali rigidi del Nord Italia, mentre altri, più delicati, sono comunque resistenti nelle zone italiane dal clima mite, come le riviere dei laghi e del mare. Analogamente, parecchie piante rampicanti possono diventare graziose ed eleganti piante d’appartamento. Occorre perciò cercare nel vasto mondo vegetale altri generi ed altre specie con caratteristiche di facile coltivabilità ed esteticamente piacevoli.
Qualche esempio
Nel mio giardino vi è l’invadente e stranissima Periploca graeca (Ascepiadaceae) dai piccoli fiori quasi neri portati in racemi. Essa ravviva una recinzione di prefabbricati, avvinghiandosi ad una Passiflora caerulea e ad una Vitis coignetiae che d’autunno brilla con le sue grandi foglie colorate di rosso. La Periploca è una pianta comune nei boschi dell’area mediterranea europea, singolare per la fioritura, per la forma biforcuta dei suoi lunghi frutti, e per la bellezza delle foglie coriacee lucide. La sua rusticità è certa, poiché resiste a parecchi gradi sotto zero.
Un’Akebia quinata (Lardizabalacee) copre con maestria un buon tratto di rete metallica facendola scomparire completamente nell’intrico di fitte foglie a cinque lobi. I suoi fiori color vino ora sono già scomparsi, ma accanto ad essa è in piena fioritura una Bignonia capreolata (Bignoniaceae), parente stretta della più comune Campsis radicans, anch’essa di origine americana. Questo rampicante, sufficientemente rustico da essere utilizzato quasi ovunque, è bellissimo quando fiorisce, poiché si copre di trombette rosso-arancio dalla gola gialla, mentre le foglie quasi non si vedono, risucchiate dalla grande massa di boccioli. Rimarrà così per almeno una quindicina di giorni prima di perdere man mano la sua straordinaria bellezza ritornando ad essere una cortina di foglie scure.
Forse a causa della sua fioritura breve è poco usato, io ritengo immeritatamente, poiché se si mettono a dimora in un giardino rampicanti che abbiano fioriture in successione vi sarà sempre qualcosa di nuovo e di diverso da ammirare. Si può scegliere se privilegiare la staticità e la monotonia di piante uguali in fioritura dalla primavera all’autunno, oppure la variabilità e l’evoluzione continua delle macchie e dei colori in un insieme in cui dominano la fantasia e la sorpresa.
Ricercare specie rare tra generi diffusi
Vi sono gruppi di rampicanti che annoverano al loro interno specie comuni e largamente usate, ma anche altre sconosciute ed introvabili: le Clematis, le Lonicera, le Thunbergia, le Passiflora le Aristolochia, ad esempio. Se si vuole, tra questi generi, si scopriranno specie di insospettata bellezza, pressoché sconosciute, di buona rusticità invernale.
In alternativa, in climi non adatti, rampicanti perenni si coltivino come annuali, purché si abbia l’accortezza di conservarne talee per il periodo freddo o i semi per la primavera successiva. Il Senecio confusus, ad esempio, è un rampicante dai vivaci fiori arancione che può essere messo in piena terra dalla tarda primavera fino all’autunno e conservato d’inverno come pianta d’appartamento, dopo una potatura adeguata o dopo averlo riprodotto per mezzo di talee. In casa fiorirà prestissimo anche se ancora di piccole dimensioni.
Vi sono specie appartenenti al gen. Actinidia, che hanno foglie colorate, ben diverse come estetica e come utilizzo da quelle che producono frutti commestibili (i cosiddetti kiwi). La loro rusticità è notevole potendo sopportare, nelle zone di origine, temperature invernali attorno ai – 20 °C.
Una piccola famiglia di rampicanti dai fiori a volte graziosi e profumati e dai frutti commestibili è quella delle Lardizabalaceae, quasi tutte sempreverdi, dalle foglie coriacee e dai nomi misteriosi, generalmente sconosciuti: Holboellia, Lardizabala, Akebia, Stauntonia, Sinofranchetia, ecc.
Le Schisandra, appartenenti ad una famiglia affine a quella delle Magnoliaceae, sorprendono per la loro bellezza e per la grazia del loro portamento.
Cercare nel mondo vegetale nuove “gemme” verdi è davvero un’avventura entusiasmante, perché amplia il nostro orizzonte di maggiori conoscenze ed arricchisce i nostri giardini di nuove specie e di nuove varietà. Scoperta dopo scoperta, si è sempre più stimolati a frugare in questa immensa ‘soffitta’ ancora piena di tesori nascosti.
Vi sono specie di gelsomini (Jasminum sp., Oleaceae) bianchi, gialli e rosa. Sono piante esuberanti e talvolta invadenti. Alcune di esse emanano il caratteristico intenso profumo e spesso si adattano ad essere utilizzate come piante d’appartamento.
Il genere Tropaeolum, a cui appartiene il comune Nasturzio, annovera rampicanti leggeri dai fiori bizzarri e dalle forme originali: T. peregrinum, T. tricolor, T. tuberosum, T. speciosum, T. polyphyllum, T. azureum, ecc. Alcuni si devono trattare da annuali, ma le specie che producono tuberi possono essere lasciate andare a riposo per rinvasarli nella primavera successiva.
Al genere Passiflora sono ascritte non solo specie ed ibridi delicati ma anche molti dotati di buona rusticità, dalle fioriture interessanti e generose, in grado di crescere per parecchi metri in una sola stagione. Alcune di esse, come la P. incarnata e la P. naviculata perdono d’inverno la parte aerea, mentre le radici rimangono dormienti sotto terra. Verranno risvegliate dai primi tepori primaverili e fioriranno entro il mese di maggio. Se il clima è sufficientemente mite, ve ne sono che rimarranno sempreverdi, come avviene per la comune P. caerulea.
La P. x violacea e la P. ‘Amethyst’, si adattano facilmente ai climi miti, pur sopportando senza danni qualche grado sotto zero. Vi sono specie ed ibridi di passiflora non ancora collaudati all’aperto nelle nostre zone, da quelle più miti a quelle più fredde. Anche questo genere, grazie al grande numero di soggetti che annovera, è un formidabile ambito di ricerca.
Bignonia capreolata (Bignoniaceae) | La massa di fiori eleganti è tale da coprire completamente il fogliame |
Akebia quinata (Lardizabalaceae) | I sottilissimi e numerosi fusti avvolgenti col tempo finiscono per creare una grande ed impenetrabile cortina verde |
Akebia quinata (Lardizabalaceae) | Particolare dei fiori |
Passiflora naviculata (Passifloraceae) | Una bella e leggera specie quasi introvabile, dotata di buona rusticità |
Periploca graeca (Asclepiadaceae) | È decorativa grazie alla miriade di fiori insoliti ed alla bellezza delle foglie lucide e coriacee |
Jasminum beesianum (Oleaceae) | Un gelsomino poco comune per il colore e per la forma dei fiori profumati |
Aristolochia macrophylla (Aristolochiaceae) | È un grande e vigoroso rampicante rustico che viene utilizzato per creare fitte cortine grazie alle sue foglie di dimensioni ragguardevoli |
Schisandra rubriflora (Schisandraceae) | Particolare del fiore dalla forma che richiama le fragole. |
Thunbergia grandiflora (Acanthaceae) | La bellezza dei grandi fiori azzurro-violetti ne fa un rampicante molto spettacolare, ma utilizzabile solo in posizioni riparate o nei climi meno freddi |
Thunbergia gregorii (Acanthaceae) | Questa Thunbergia ha invece fiori di un incredibile arancione acceso |
Parsonsia capsularis (Apocynaceae) | È difficile capire quali siano le foglie in questo piccolo rampicante neozelandese (Gelsomino dei Maori) dai fiori piccolissimi e dall’aspetto bizzarro |
Phaseolus caracalla (Leguminosae) | I fiori sono attorcigliati a spirale in un insieme sicuramente originale |
Kennedia coccinea (Leguminosae) | È un rampicante riservato alle zone climatiche miti della nostra penisola. |
Solandra maxima (Solanaceae) | La famiglia delle Solanaceae annovera molte piante rampicanti: questa è una delle più grandi e richiede un clima mite |
Solanum lyratum (Solanaceae) | Altro rampicante, piccolo e grazioso della stessa famiglia del precedente |
Aristolochia fimbriata (Aristolochiaceae) | È una piccola aristolochia, da coltivare in vaso, dai fiori bizzarri |
Bomarea caldasii (Amaryllidaceae) | Appartiene ad una famiglia in cui quasi tutte le piante sono bulbose, ma questa specie ha portamento rampicante |
Canarina canariniensis (Campanulaceae) | È un rampicante dalle radici tuberose erbaceo che va a riposo dopo la fioritura, perdendo tutta la parte aerea. |
Boussingaultia baselloides (Basellaceae) | Fiorisce nell’autunno inoltrato e produce una massa di piccoli fiori profumati riuniti in spighe (sin. Anredera cordifolia) |
Strophanthus kombe (Apocynaceae) | Pianta medicinale velenosa utilizzata in farmacopea per estrarre principi dotati di intensa attività sul cuore; è da coltivare in vaso. |