Podranea ricasoliana

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La “Contessa” che sfida l’inverno

Thierry Strucco, collezionista appassionato di piante insolite, socio di ADiPA Veneto, qui racconta l’incontro con Podranea ricasoliana a Murabilia: un amore a prima vista! poi i tentativi di coltivazione sul terrazzo, i fallimenti, il successo, la sorpresa… Consigli preziosi per chi si lascia catturare dalla bellezza dei fiori rosa di questa pianta.

Il primo incontro con Podranea ricasoliana fu un amore“ fiorito”a prima vista. L’occasione è stata la mostra mercato di piante rare e insolite “ Murabilia “, a settembre, sulle antiche mura di Lucca. Quelle piante erano cosi’ piene di fiori che rimasi a contemplarle incantato. Curioso era anche il suo nome “ Bignonia Campsis, Contessa Sara”. L’anno dopo, credo nel mese di agosto, percorrendo la strada Gardesana orientale, che costeggia il lago di Garda della sponda Veronese , scorsi dei mazzi ricadenti di fiori rosa, che sbucavano dall’intricata vegetazione. Fermai l’auto, per osservare meglio queste chiome rosa che penzolavano dall’alto, cercando di capirne la provenienza. Capii in quel momento, che si trattava di Podranea ricasoliana, che sbucava da una vecchia serra privata. Sull’asfalto trovai dei fiori appena caduti, dal  leggero sentore di fragola.

Podranea ricasoliana è un rampicante vigoroso, sempreverde nei paesi d’origine, con portamento molto simile a quello delle bignonie. È dotata di un bel fogliame verde scuro che in fase di fioritura contrasta in maniera preponderante con il rosa dei suoi panicoli generosi. Proviene dalla provincia del Capo, nell’estremo Sudafrica. La sua sottospecie Podranea brycei, che vive un po’ più a nord, nello stato della Rodesia, differisce dalla ricasoliana per la tomentosità, e la dimensione dei fiori e per le venature marcatamente più rosse all’interno della fauce. I fiori profumano lievemente, particolarmente al pomeriggio, anche se non tutti i ceppi sono profumati.

Sperimenti di coltivazione

La primavera successiva mi feci spedire una pianta da un vivaio specializzato nella vendita di rose, dove la trovai proposta in catalogo, con il nome di Bignonia ricasoliana (vecchio nome della Podranea ricasoliana, ancora quando era ascritta nel grande genere delle Bignonie). Da quel momento, sbocciò il mio amore per questa pianta, che ho iniziato a coltivare dapprima in vaso, su un terrazzo rivolto a nord ovest dove “Contessa Sara“ per un paio di anni riuscì a sopravvivere, regalandomi ad agosto, dei bei mazzi ricadenti di fiori rosa. Quell’anno nello stesso vaso, misi a dimora anche una bella pianta di Plumbago capensis che con i suoi fiori azzurri vicini al rosa della “Contessa” rendevano veramente piacevole l’abbinamento e la visione. Poi in inverno la temperatura scese a 16° sottozero e non lasciò scampo alla mia pianta. La primavera seguente, aspettai speranzoso, ma non sbucò nulla dal terreno. Fine di un amore? Macchè, ne acquistai un’altra, ma cambiai posizione mettendola in piena terra, rivolta al sole del mattino. Finora resta la soluzione ideale. “Contessa Sara” da qualche anno vive in piena terra, nel mio giardino di Vicenza, a ridosso di un muro esposto a sud-sud est, e puntuale ad aprile ricaccia nuovi getti dalla base.

Consigli per la fioritura

Uno dei motivi che potrebbe scoraggiare la coltivazione di Podranea ricasoliana in Pianura Padana, potrebbe essere la fioritura tardiva. Quest’anno infatti, la fioritura più importante, con oltre quattro mazzi di racemi fioriti contemporaneamente l’ha regalata a fine settembre. Ma non è sempre così, l’anno scorso i primi boccioli sono comparsi a fine luglio, seguiti da una generosa  fioritura ad agosto che si è protratta per tutto settembre. Per anticipare la fioritura di qualche settimana, consiglio in inverno di proteggere la pianta con una copertura mobile che preservi i fusti legnosi principali, così che a primavera non debba rigettare dal terreno e a fine giugno sia già in grado di emettere i primi boccioli.

Cure in inverno e in estate

Affinché sopravviva in piena terra alle nostre latitudini, Podranea ricasoliana oltre che una posizione riparata, deve avere anche le radici protette dal bagnato, soprattutto quando gela o quando la temperatura si porta sotto lo zero per parecchi giorni consecutivamente. Nella posizione in cui la pianta è ora nel mio giardino, a ridosso del muro dell’abitazione, non viene raggiunta dalle pioggerelle leggere, si bagna bene solo in caso di pioggia forte e vento. In estate ama il sole e tanta luce e l’acqua le fa bene. In inverno secca completamente la parte aerea per poi ricacciare dal piede con vigore in primavera. Quando le temperature si alzano, e solitamente questo accade già nel mese di aprile, si intravedono i primi germogli che sbucano dal terreno. Ho sperimentato che Podranea ricasoliana, nonostante perda completamente la parte aerea, ogni anno che passa, è sempre più grande e vigorosa, probabilmente perché il ceppo, cresce e si rinforza.

Ho consigliato e promosso la coltivazione di questo bel rampicante, a vari amici e soci dell’A.Di.P.A Veneto. Pianta che consiglio soprattutto in quei giardini dove l’ombra è un privilegio e il sole d’estate un severo custode del giardino.

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