Hedera

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Tutti la conoscono… pochi la capiscono

Alla richiesta di numerosi clienti del vivaio di una rampicante rustica e sempreverde mi è capitato, in diverse circostanze, di consigliare l’uso di una delle molte varietà di edera, cercando, a volte invano, di superare una sorta di pregiudizio esistente su questo genere di piante, considerata spesso come parassita, infestante o invadente.

In primo luogo l’edera non è una pianta parassita: le specie o varietà più vigorose possono, se non controllate, soffocare la chioma di altre piante, provocandone la morte, al contrario se la si taglia alla base di un albero su cui si è “abbarbicata”, la parte tagliata muore e secca (dimostrazione di non essere organismo parassita).

In secondo luogo si dovrebbe conoscere il comportamento e soprattutto la vigoria di ciascuna varietà di edera prima di collocarla: posizionare un’Hedera algeriensis, Hedera colchica o Hedera hibernica, note per la vigoria, a coprire o abbellire spazi di ridotte dimensioni, è inutile e soprattutto, a lungo termine, impegnativo.

Il genere, appartenente alla famiglia delle Araliaceae, comprende 11-12 specie di rampicanti sempreverdi, legnose e auto-abbarbicanti (radici avventizie) diffuse tra Europa, Asia e Nord Africa.

Morfologia

Le foglie alterne, nella fase giovanile possono essere a seconda della specie o cultivar, di differenti forme: intere, tri o penta lobate, crestate ecc, colore: verde chiaro, verde scuro, lucide, opache, variegate di bianco o giallo, dimensione: molto piccole o enormi.

Nella fase adulta la pianta produce ‘cespugli aerei’ dotati di foglie intere e pronti, nel periodo autunnale, ad andare in fiore e fruttificare.

Le infiorescenze appaiono in ombrelle sferiche di minuscoli fiori pentalobati verde-giallognolo, bisessuali e notevolmente attrattivi per api e vespe. Le bacche, di cui sono ghiotti invece numerosi uccelli, si presentano sferiche di colore nero, arancione o giallo.

Tecniche colturali

La edere si adattano a substrati di differenti tipologie ma preferiscono terreni fertili, umiferi, leggermente alcalini, umidi ma ben drenati.

Generalmente amano posizioni fresche, ombrose o semi ombreggiate anche se molte varietà , soprattutto quelle a foglia variegata, tollerano o addirittura prediligono esposizioni maggiormente soleggiate.

Rusticità

La specie H. helix  indubbiamente è la più resistente a climi con inverni freddi anche se, molte cultivar, soprattutto quelle dalla foglie screziate, possono essere danneggiate da gelate prolungate.

L’Hedera algeriensis è mediamente rustica, mentre l’H. colchica con le sue varietà e l’H. pastuchovii resistono bene alle basse temperature.

Utilizzo e aspetti progettuali

L’utilizzo e la scelta progettuale in differenti situazioni e ambienti è proporzionale alla vasta scelta di specie e cultivar, soprattutto di H. helix, a disposizione.

Coperture di ringhiere rigide a formare siepi o sbarramenti:  si possono utilizzare edere a grande sviluppo come l’H. helix ‘Baltica’, H. helix ‘Thorndale’ o , l’H. hibernica caratterizzata dalla crescita veloce e dotata di foglie con cinque lobi triangolari. L’ H. algeriensis con la nota ‘Gloire de Marengo’ dalle foglie variegate.

Copertura di grandi muri e pali della luce: ottime sono Hedera colchica con le sue varietà, dalla ‘Dentata’ alla ‘Sulphur Hearth’ (grandi foglie irregolarmente ovali di color verde scuro con macchia centrale gialla), le H. helix ‘Atropurpurea’ le cui foglie si colorano di porpora nei climi freddi, H. helix ‘Digitata’ dalle foglie verde scuro, lucide e palmate o H. helix ‘Oro di Bogliasco’ lenta a d adattarsi ma con omogenea ed elegante copertura.

Abbellimento e copertutura  di pareti di medie o piccole dimensioni: oltre all’interessante  H. pastuchovii (foglie intere, strettamente ovate e verde scuro) esistono moltissime varietà di H. helix le cui dimensioni non superano i 2-4 metri di altezza e che si differenziano tra loro per grandezza, forma e colore delle foglie; H. helix ‘Buttercup’: si colorano di giallo al sole, H. helix ‘Eva’: piccole, trilobate, grigio-verdi e margini bianco crema, H. helix ‘Ivalace’: 5 lobi non profondi appuntiti, colore verde scuro lucido, H. helix ‘Green Ripple’: lobi allungati e dentellati e evidenti nervature verde chiaro, H. helix ‘Parsley Crested’: ondulate e bordi increspati, H. helix ‘Pedata’: lobo centrale allungato e lobi laterali all’indietro a forma di zampa di uccello, H. helix ‘Sagittifolia’ penta lobata a punte strette e foglia mediamente lucida.

Tappezzanti: da non dimenticare infine questo utilizzo, ad esempio H. helix ‘Pittsburgh’ con foglie verde lucido a cinque lobi o H. helix ‘Spetchley’ con foglie minuscole solitamente trilobate ma spesso con singolo lobo triangolare e ricadenti tra cui ricordiamo H. helix ‘Shamrock’ i cui lobi fogliari laterali sono profondamente incisi e adatta ad essere coltivata sia a mezz’ombra che in pieno sole.

 

Vivai Fabio Giani

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