


Tutti conoscono le bignonie, quei rampicanti che in estate regalano una lunga fioritura con caratteristici fiori a trombetta. Fra tutte le Bignoniaceae, che sono una numerosa e composita famiglia, le più rustiche e quindi le più diffuse nei giardini italiani sono quelle che appartengono al genere Campsis (ex Bignonia), purtroppo però le varietà sono pochissime.
C’è la bignonia selvatica (Campsis radicans), che è rustica, dalla forte crescita con i fiori rossi ma poco fiorifera. La più diffusa è la Campsis x tagliabuana ‘Madame Galen’ dai grandi fiori arancio rosso e infine la Campsis radicans ‘Flava’ (= C. r. ‘Yellow Trumpet’) dai fiori gialli. Tutto qui! Da un secolo a questa parte non erano state trovate altre varietà che potessero ampliare questa gamma limitata.
Tre nuove varietà rustiche
Adesso finalmente c’è qualcosa di nuovo: otto anni fa è arrivata sul mercato una nuova bignonia che si chiama Campsis radicans ‘Flamenco’ ha i fiori rossi come la bignonia radicans ma fiorisce molto con una fioritura prolungata, cespuglia molto bene ed ha un bel fogliame verde scuro. Successivamente è arrivata dalla Francia la Campsis radicans ‘Indian Summer’ dai fiori di un arancio assolutamente puro e dalla vegetazione contenuta a causa della sua fioritura massiva. Questa varietà è in fiore praticamente dai primi di giugno alla fine di settembre.
Altra nuova cultivar è Campsis radicans ‘Judy’. È una varietà dai fiori bicolori: gialli esternamente e rossi nell’interno. La fioritura è prolungata anche se non molto abbondante. La vegetazione è invece molto forte, fa rami lunghi e sottili e un fogliame leggero. Si presterà quindi molto bene per coprire grandi spalliere o pergolati.
Piante facili da coltivare
Tutte le bignonie sopra menzionate, sia le vecchie che le nuove varietà, sono rustiche ed adattabili in tutti i climi Italiani, prediligono il sole e vanno piantate in un terreno fresco, fertile e ben concimato. Se necessario è bene fare delle irrigazioni nei periodi più asciutti. L’apparato radicale delle bignonie è molto esteso ma non danneggia strutture o marciapiedi. Queste piante si prestano bene anche per essere coltivate in vaso sul balcone.
La potatura è bene farla a fine febbraio o marzo per dare loro una forma più ordinata e togliere i rami seccati in inverno. Si asportano quei rami che avendo vegetato sino all’autunno inoltrato non hanno fatto in tempo a lignificare, e questo è un problema tipico delle bignonie che, non dimentichiamolo mai, sono piante da climi caldi che si sono ‘adattate’ a vivere da noi.