





Adatte a ricoprire muri anche di grandi dimensioni (soprattutto le varietà di C. radicans), fatte salire sui tronchi di vecchi alberi, su colonne delimitanti i cancelli d’ingresso o sui pali della luce, hanno il grande pregio nella lunghezza e nella spettacolarità della fioritura.
Verso la fine del diciannovesimo secolo i fratelli Tagliabue crearono un ibrido tra le due specie conosciute del genere Campsis (ex Bignonia): Campsis radicans, originaria del Nord America e Campsis grandiflora arrivata dalla Cina e dal Giappone; la pianta, denominata Campsis x tagliabuana univa la durata e la spettacolarità della fioritura della specie orientale con la rusticità al freddo e l’adattabilità di Campsis radicans.
Dal punto di vista morfologico entrambe le specie presentano foglie opposte, pennate, con foglioline ovate; dall’inizio dell’estate sin verso l’autunno portano cime o infiorescenze terminali di 4-12 fiori imbutiformi o campanulati (trombetta), lunghi 6-8 cm, formati da cinque petali di colore variabile, a seconda della specie e varietà, tra il giallo, l’arancio e il rosso.
Piante rampicanti in cui il sistema di ancoraggio è rappresentato dalla presenza sui fusti di radici aeree, utili e necessarie in natura per ancorarsi alla corteccia degli alberi e salire verso la luce.
Campsis radicans
Dotata di maggior vigoria rispetto la cugina orientale, può raggiungere, grazie ai lunghi fusti, i 20 m e oltre di altezza; sono presenti oggi diverse varietà selezionate:
Campsis grandiflora
Meno vigorosa di C. radicans, può arrivare a 6-7 metri d’altezza, ha portamento più cespuglioso e minor capacità di ancoraggio. La corolla dei fiori è aperta ad imbuto, con diametro terminale di 5-6 cm, arancio-salmonato.
Campsis x tagliabuana ‘Mme Galen’
È la varietà più conosciuta e presente anche sul nostro territorio; ha fiori dalla tonalità rosso-arancio.
Tecniche colturali
Coltivazione estremamente facile per entrambe le specie; si adattano a qualsiasi terreno e prediligono posizioni soleggiate. A fine inverno-inizio primavera possono essere potate riducendo i rami dell’anno precedente.
Rusticità: dai testi e dalle informazioni generali riguardo la resistenza al freddo, la specie C. radicans risulta maggiormente rustica della C. grandiflora. Quest’ultima, personalmente e per esperienza ha resistito in vivaio a temperature inferiori ai 16° sotto zero.
Vivai Giani di Fabio Giani
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