





Vescicaria maggiore o Alisso utriculato (Alyssoides utriculata)
Gli Alyssum sono piante da fiore perenni, originarie dell’area mediterranea, diffusesi in tutto il continente europeo, fino ai monti Carpazi. Adattate ai climi aridi e montani, mostrano comunque una grande versatilità. Molto simili al genere Alyssum sono le piante appartenenti al genere Alyssoides, e spesso tutte, senza distinzione tra i due generi botanici, vengono chiamate volgarmente “alissi”: elemento di riconoscimento caratterizzante per entrambi è la vistosa fioritura gialla.
Alyssoides utriculata, chiamata anche, per la forma dei frutti simili a borracce di pelle, si distingue dalle altre specie perché in natura radica in suoli superficiali e rocciosi, sulle rupi, in posizioni ben esposte e sempre molto panoramiche. Anche su detriti non compattati, in ambienti termofili e xerofili dove assume il ruolo di pianta colonizzatrice, da 200 metri di quota fino a 1800.
È pianta suffruticosa con fusti legnosi o semilegnosi che portano rami eretti o leggermente arcuati così da formare cespugli semisferci arrotondati. Le dimensioni sono condizionate dalle caratteristiche del substrato e possono raggiungere i 50 cm di altezza, ma nella maggior parte dei casi si arrestano a poco più di 20 cm.
Le foglie della rosetta basale, lunghe da 2 a 4 cm e larghe poco più di mezzo cm, sono a forma di spatola allungata caratterizzate da una nervatura centrale marcata.
Al centro delle rosette fogliari si sviluppa lo scapo fiorale che porta foglie alterne simili a quella della base.
I fiori, tipici delle famiglia delle Brassicaceae, sono abbastanza grandi, di colore giallo oro deciso. I petali di forma arrotondata sono lunghi circa 2 cm, i sepali la metà. Il fiore è ermafrodito.
Il frutto è una piccola siliqua di forma sferica leggermente compressa che vira progressivamente di colore dal verde chiaro al bruno. Al suo interno a maturità si trovano semi scuri e lucidi simili a piccolissime lenticchie.
In giardino
Pianta ideale per giardini rocciosi è coltivabile in tutta Italia perché resistente al freddo. Dove gli inverni sono rigidi e con temperature sotto lo zero per lunghi periodi mantiene il suo carattere perenne disseccando in parte o tutta la parte aerea, per tornare a vegetare in primavera.
La posizione scelta deve essere sempre ben esposta, anche calda ed in pieno sole, purché si effettuino bagnature di soccorso durante il periodo estivo. In ogni caso, per una fioritura copiosa è necessario garantire almeno tre-quattro ore di sole pieno.
E’ adatta a formare macchie di colore, il consiglio è di porle a dimora in gruppi così che i cespuglietti possano concrescere formando una massa piacevolmente mossa ed arrotondata.
Il terreno deve essere fresco e soprattutto ben drenato perché la pianta soffre i suoli pesanti, argillosi e con ristagno. Torba e sabbia dovrebbero rappresentare in parti uguali la metà del substrato impiegato, il comune terriccio da fiori la restante parte.
Esigenze colturali
Gli Alyssoides necessitano di poche cure perché sono piante resistenti e rustiche, solo se poste in condizioni lontane da quelle naturali vanno soggette ad attacchi di parassiti e problematiche sanitarie.
Prevenzione – L’eccesso di umidità e una scarsa circolazione dell’aria, favorita anche dalla presenza di impianti di irrigazione a pioggia, può predisporre all’attacco da parte di miceti ed insetti di specie diversa. Per controllare entrambe, in via preventiva, si consiglia di effettuare a primavera, sempre prima della fioritura, quando i boccioli non sono ancora molto sviluppati, due trattamenti in successione: il primo applicando un’insetticida ad ampio spettro, il secondo un fungicida. Questi trattamenti non sono necessari nei giardini rocciosi caratterizzati da apporti idrici moderati, suoli ben drenati e privi di ristagno.
Concimazioni – Le piante si nutrono ogni 3-4 settimane diluendo nell’acqua di bagnatura un fertilizzante per piante da fiore, in alternativa distribuendo nel sottochioma un prodotto in granuli a lenta cessione ogni 90-120 giorni.
Irrigazioni – Le bagnature, in condizioni normali e nella buona stagione devono essere distanziate di almeno una settimana, in primavera e in suoli profondi e freschi l’intervallo può essere anche doppio. Vale l’indicazione pratica di saggiare il terreno con le mani e solo quando si presenta asciutto da un paio di giorni si può bagnare. Si bagna il terreno a fondo senza infradiciarlo.
Durante il lungo riposo vegetativo la pianta non deve essere irrigata, ma ci si deve limitare a mantenere il terreno fresco a fronte di un periodo di prolungata siccità.