

Saponaria (Saponaria ocymoides e Saponaria officinalis)
Piccola e colorata Saponaria ocymoides è fra le piante che annunciano il trionfo della primavera: in natura fiorisce quando ormai le temperature si sono stabilizzate e con il suo colore fucsia intenso contrasta con la dominante gialla di stagione come tarassaco, colza, ginestra e maggiociondolo.
Si tratta di una pianta montana, facilmente riconoscibile durante la fioritura primaverile, ma che presto passa in secondo piano scomparendo tra le altre.
Il nome del genere, Saponaria, la ricollega a proprietà detergenti di una saponina presente nelle foglie e nelle radici di Saponaria officinalis, pianta un tempo presente in quasi tutti gli orti familiari non solo perché necessaria per il bucato, ma anche per l’impiego nella medicina popolare.
Caratteristica comune di tutte le saponarie è la forma del fiore che si presenta allungato, dalla corolla espansa formata da cinque petali con calice tubuloso e piatta nella parte terminale.
Dove in natura
Le saponarie spontanee si trovano un po’ ovunque, essendo capaci di colonizzare luoghi assai diversi fra loro, purché consentano alla pianta di godere di una certa umidità nella stagione primaverile quando la pianta compie la parte più importante del ciclo vegetativo. Non deve stupire allora che si trovi lungo i fossi, come all’ingresso dei boschi di caducifoglie, ai piedi dei ghiaioni, fra le pietre dei muri a secco.
Saponaria officinalis
Saponaria officinalis occupa un vasto areale che va’ dal nostro paese, e tutta la fascia meridionale dell’Europa, fino alla Siberia, ma è presente anche in Asia Minore e in Giappone. E’ pianta dotata di una grande variabilità morfologica e la sua altezza, spesso in relazione all’ambiente, varia dai 40 ai 70 cm. Ha lunghe foglie lucide di forma lanceolata, radice rizomatosa strisciante, fiori disposti a ciuffi regolari di color rosa dal tenue profumo serale. I fiori larghi da 2 a 4 cm richiamano quelli dei garofani a mazzetti.
Saponaria ocymoides
Saponaria ocymoides è originaria dell’arco alpino, ma si è diffusa anche sugli Appennini, in Sardegna, in Corsica e nelle altre catene montuose dell’Europa meridionale ed occidentale. Preferisce i terreni rocciosi calcarei ed è capace di spingersi fino a 2.000 metri d’altitudine. Dotata di grande rusticità e resistenza al freddo forma dei cespi compatti, alti circa 20 cm, larghi anche 60 cm, a portamento prostrato o ricadente. Ha foglie piccole di forma obovata od oblungo-lanceolata, di colore verde chiaro, numerosi rami che si originano dal centro e si affastellano uno sull’altro, e fiori posti all’apice dei rami di colore fucsia squillante molto decorativi. I fiori, che sbocciano a partire dalla fine di maggio, sono larghi circa 1 cm, ma nelle varietà coltivate raggiungono anche i 2 cm di diametro. Fra le varietà coltivate si ricordano la vecchia ‘Splendens’ con fiori di colore più scuro, ‘Alba’ a fiori bianchi, e ‘Rubra Compacta’ dai fiori rossi.
In giardino
Saponaria ocymoides è pianta ideale per roccaglie, per ravvivare i muri a secco ponendola negli spazi fra le pietre o sulla sommità dove potrà ricadere, per formare basse e compatte bordure, per accompagnare un corso d’acqua, o per essere posta negli spazi liberi di un selciato irregolare in pietra.
Coltivazione senza difficoltà
La coltivazione delle saponarie non prevede nessuna difficoltà, perché si adattano a tutti i tipi di terreno da giardino. Amano le posizioni soleggiate, ma riescono bene anche in ombra parziale.
Le piante ben sviluppate, dopo la fioritura, possono essere stimolate a produrne una nuova con una potatura decisa.
Durante la fioritura, le piante possono essere aiutate con la somministrazione di un fertilizzante liquido per piante da fiore.
Le piante in pieno sole o in roccaglie con poco terreno, devono essere soccorse con irrigazioni moderate per mantenere il terreno umido.
A fine stagione, in ottobre, prima dell’arrivo del freddo intenso, si recidono tutti i fusti a livello del terreno e si ricopre il cespo con foglie e terriccio. Con l’aiuto di una paletta da giardinaggio si effettua una “vangatura” del terreno intorno ai cespi, interrando anche un po’ di buon terricciato. Durante questa operazione, si recidono gli stoloni sotterranei che costituiscono un mezzo di propagazione naturale, evitando alla pianta di assumere un carattere “invadente”.
Le saponarie non soffrono di malattie o attacchi parassitari.
Dividere e seminare per avere nuove piante
Per moltiplicare Saponaria ocymoides si ricorre alla divisione dei cespi a marzo, appena le piante iniziano a vegetare, oppure ad ottobre. Una volta divisi, i cespi devono essere subito rimessi a dimora.
Altra tecnica di moltiplicazione consiste nel separare dalla pianta madre gli stoloni sotterranei.
I semi possono essere raccolti e seminati già a settembre in terreno soffice e leggero, oppure a marzo. Appena le piantine sono abbastanza grandi si diradano e si mettono a dimora definitiva. Le saponarie mal tollerano i trapianti ed una parte delle giovani pianticelle andrà perduto. Dalla semina primaverile alla fioritura, in buone condizioni, trascorrono circa tre mesi. La semina autunnale produce fioriture anticipate.
Per inserire la saponaria in un muro a secco porre in vasetti di torba pochi semi, eliminare le pianticelle più deboli, lasciandone una sola. Una volta cresciuta si inserisce, comprimendolo, il vasetto fra due pietre.