Salvione giallo

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Salvione giallo, Phlomis fruticosa, pianta spontanea considerata vera e propria rarità.

Il salvione, nome scientifico Phlomis fruticosa, appartenente alla famiglia delle Labiatae, è considerato oggi pianta spontanea rara o rarissima. Splendidi esemplari si possono osservare nel piccolo giardino botanico “Michele Tenore” di Lama dei Peligni nel Parco Nazionale della Majella. Allo stato spontaneo se ne possono osservare alcune colonie nel bacino del Fucino, considerate come flora relitta di un’epoca climaticamente più favorevole. Originaria dell’area del bacino del Mediterraneo, è la più nota rappresentante di un genere che vanta oltre cento specie accomunate dalle foglie tomentose e dai fiori tubulosi con labbro superiore conformato ad elmo.

 

In giardino

In giardino la fioritura di un esemplare di grande taglia catalizza su di sé l’attenzione divenendo punto focale in un’aiola o in una siepe. La pianta raggiunge e supera il metro di altezza ed i 60 cm di diametro, ma fatta crescere a cespuglio, ponendo a distanza di 40 cm più esemplari, può creare macchie grandi molto decorative che si possono porre al centro di uno spazio vuoto ben illuminato, vicino ad una roccaglia o lungo un passaggio per dar modo di osservare la curiosa conformazione dei fiori e l’andirivieni incessante di insetti pronubi.

 

Descrizione

Ha foglie tomentose ricoperte di una lanugine che rende il colore verde scuro di base un piacevole grigio verde. Sono persistenti e di forma ovato-cuneata.

La forma del fiore è quella tipica delle Labiatae, ma in questo caso il labbro superiore, conformato ad elmo, è molto pronunciato e rappresenta l’elemento caratterizzante. I fiori, di color giallo intenso, lunghi da 2,5 fino a 5 cm, sono riuniti in verticillastri circolari che abbracciano tutto il ramo, e si originano all’ascella delle foglie superiori. La fioritura avviene a partire dal mese di giugno.

 

Scegliere e piantare

Si possono acquistare piante giovani nei vivai che mostrano una certa sensibilità verso piante autoctone, preferendo quelle ben accestite, vigorose, con vegetazione folta, senza foglie gialle e cicatrici sul fusto che testimoniano l’eliminazione delle branche basali. Il momento adatto alla piantagione è in autunno o in primavera a temperature stabilizzate.

Il terreno ideale per il salvione è fertile, leggero e, soprattutto, ben drenato perché per quanto sia una pianta resistente che non soffre di patologie ricorrenti, non tollera substrati pesanti, asfittici e con ristagno d’acqua. Per garantire un efficiente scolo dell’acqua piovana in eccesso, se si pianta al di fuori del suo areale tipico, predisporre nella buca d’impianto un buon drenaggio di fondo e aggiungere sabbia al terriccio di scavo.

 

Buone norme di coltivazione

Cresce con forza solo se posta in pieno sole senza competizione per la luce. Non è adatta per essere posta al riparo di un albero, sul lato nord di una casa, o come elemento intermedio di una siepe perché crescerebbe in modo stentato, allungandosi e perdendo buona parte della vegetazione.

Specie resistente alla siccità, deve essere soccorsa solo se le precipitazioni mancano da molto tempo, il terreno è secco e la pianta mostra i primi segni di inaridimento. Meglio bagnare con parsimonia e di frequente piuttosto che allagare il terreno infradiciandolo.

Teme il freddo e l’umidità, non è adatta per essere coltivata dove gli inverni sono lunghi e rigidi. Si può difenderla dal freddo con una pacciamatura di protezione al piede della pianta, con le stesse metodiche adottate per la salvia (accumulare terra al piede e coprire con foglie così da ridurre la quantità di acqua che bagna il terreno sottostante).

Per fertilizzare basta utilizzare terricciato di letame maturo a primavera ed in autunno, approssimandosi la fioritura, per ottenere un numero maggiore di fiori, utilizzare per due volte soltanto un fertilizzante per piante da fiore diluito nell’acqua, a due settimane di distanza.

 

Per avere nuove piante

Nella prima metà di settembre si pongono le talee in un mix di sabbia e torba in cassone freddo fino a primavera. Le piantine radicate si spostano in vaso dove si coltivano per un altro anno, prima di essere poste a dimora in piena terra. I semi raccolti a maturazione e conservati in bustine di carta in luogo fresco e buio, ad aprile, quando la temperatura ha raggiunto i 18°C, si pongono nello stesso tipo di terriccio, sempre in cassone.

 

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