Salvia dei prati

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Salvia dei prati (Salvia officinalis)

La salvia dei prati è pianta comune, con una buona capacità di disseminazione e diffusione. La raccolta non impoverisce in modo significativo il patrimonio erbaceo della zona purché si eviti di sradicare e di troncare i fusticini delle salvie.

Per uso alimentare interessano quasi esclusivamente le larghe foglie della rosetta basale o quelle dei teneri ricacci autunnali nei prati sottoposti a sfalcio. I fiori, commestibili, possono essere impiegati come nota di colore in insalate, aggiunti prima di servire, e su coppe di frutta e gelato. Essicata si impiega come spezia nei mesi invernali sfruttando così non solo il sapore, ma anche, al contempo, le sue virtù medicinali.

Foglie fritte per un antipasto invitante

Le foglie fritte di salvia sono un piatto insolito che sicuramente suscita la curiosità ed anche l’appetito degli invitati. Le foglie da raccogliere devono essere scelte fra quelle basali molto grandi, ma allo stesso tempo tenere, e devono essere staccate con il picciolo. Se raccolte dopo una pioggia non sarà necessario lavarle e basterà farle asciugare. In una tazza si prepara una pastella piuttosto tenera con farina, sale, un uovo e birra chiara. Si intingono le foglie nella colla, tenendole per il picciolo e poniamole direttamente nella padella. Per friggere si usa olio di oliva bollente così da far loro prendere colore. Si asciuga con carta assorbente e servono ben calde spolverandole con un formaggio fresco, emmenthal o pecorino fresco, grattugiato al momento. Servire, con un prosecco e con lo stesso formaggio a dadini, impreziosito con un poco di miele.

Torta salata di salvia pratense e altre erbe

Chi ha la passione della raccolta delle erbe spontanee, spesso rientra a casa con cesti ricchi e variati. Con circa mezzo chilo di erbe di campo, dove a far da padrona sarà la salvia dei prati, si può preparare in poco tempo un’ottima torta salata. Si mondano le erbe, sciacquandole abbondantemente, si lessano in pochissima acqua, si tritano finemente (circa un centimetro) e si passano in padella con olio di oliva e aglio schiacciato, peperoncino e spezie a piacere. Si tiene il tutto mescolato per far sì che la verdura asciughi il più possibile senza attaccare al tegame e bruciare. In una terrina si mescolano con ricotta, uova, sale, e, a piacere, speck o prosciutto a dadini. Nella teglia da forno si stende la pasta sfoglia sottile, si dispone il ripieno e si richiude la pasta a tasca. Si buca la sfoglia con la forchetta e si mette nel forno a 200°C. Quando la pasta si è sollevata si abbassa il forno e si continua la cottura fino a far dorare la torta.

Note omeopatiche di Ennio Masciello

La Salvia officinalis deve il suo nome (etimologicamente significa salvare) al fatto che nell’antichità ebbe fama di panacea, cioè medicina per tutti mali. Le foglie da sole, o con quelle di altre piante, si fumavano o se ne bevevano gli estratti per combattere l’asma, le proprietà eccitanti accentuavano la resa fisica (ne facevano uso gli sportivi, da qui il nome Tè di Grecia ); gli Egizi utilizzavano la salvia nel processo di imbalsamazione dei cadaveri. E molti altri usi ancora, tanto che i Romani coniarono il verbo “salviare” per indicare l’atto del somministrare la salvia.

Il tempo balsamico

Fondamentale è il tempo balsamico, cioè la stagione di raccolta, le caratteristiche del terreno ed il clima nel determinare la quantità e qualità del principio attivo e quindi l’utilizzo.

L’utilizzo ai nostri tempi tempi

La si mette negli armadi per profumare la biancheria e tenere lontano le tarme. Si utilizza l’azione antimicrobica dell’acido rosmarinico come conservante alimentare. Si strofinano le foglie sui denti per sbiancarli. Altri usi della tradizione popolare vedono l’impiego delle tisane per gargarismi nelle infiammazioni della bocca, bevuta come digestivo e contro le flatulenze (eccessive produzioni di gas intestinali) e diarree. Queste azioni si eserciteranno anche mettendo delle foglie a macerare in vino e liquori, che ne verranno anche aromatizzati .

Altri utilizzi della tisana sarà la già citata azione antiasmatica, riducente la produzione di catarro, o per diminuire la sudorazione eccessiva ed inibire la secrezione del latte nello svezzamento.

Quest’ultimo  impiego trova ragione di essere per le caratteristiche estrogeno-like (= simili estrogeniche), cioè all’azione di un ormone fondamentale, come l’estrone, alla induzione, inibizione, regolazione delle mestruazioni, gravidanza , allattamento, cioè alla femminilità; tutte le turbe della menopausa, delle mestruazioni e come potente coadiuvante ed a volte sostitutivo delle terapie ormonali.

Tinure madri

Per l’ottimizzazione dell’utilizzo della salvia e la maggiore praticità esistono le varie estrazioni fluide tra cui le tinture madri che sono estratti liquidi costituiti da un solvente alcoolico a cui la pianta cede la sua droga.

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