





Pulmonaria officinalis, pulmonaria maggiore, Fiorita ai margini del bosco quando ancora al suolo si stende un tappeto di foglie secche.
Il genere Pulmonaria, incluso nella famiglia delle Borraginaceae, comprende una decina di specie di piante erbacee, rustiche, perenni, cespitose, a crescita lenta, diffuse per lo più allo stato spontaneo, utilizzate nel giardino roccioso, utilizzando varietà selezionate. La loro capacità di vegetare con forza all’ombra le rende idonee per colorare gli “angoli difficili” e dotare il terreno di una copertura verde.
I fiori si aprono di colore rosso per poi virare verso l’azzurro violetto.
Pulmonaria officinalis, conosciuta anche come polmonaria maggiore, borrago selvatica o salvia di Gerusalemme, è la specie più diffusa e conosciuta. Spicca fra le fioriture precoci perché si presenta di più colori in contrasto e non monocromatica o impreziosita da particolari diversi come le bulbose e le composite a fioritura contemporanea. Stupisce ogni anno per la fioritura che spesso precede tutte le altre, specie nelle zone in ombra dove le foglie cadute dell’anno precedente non si sono ancora decomposte o non sono state spazzate via dalla crescita dell’erba nuova.
Pianta erbacea perenne cespitosa è caratterizzata da una spiccata variabilità, specie a carico della tomentosità e glandulosità del fusto. I fusti sono semplici, non ramificati, con rami eretti o ascendenti di altezza compresa fra i 10 e i 40 cm, spesso in funzione dell’altezza della vegetazione circostante su cui la polmonaria tende a svettare e dell’esposizione.
Le foglie, di forma acuta, ruvide al tatto, ma non spiacevoli, sono spesso macchiate di bianco. Quelle basali, più grandi, lunghe fino a 16 cm, hanno un picciolo alato, quelle caulinari sono sessili. Entrambe sono ricoperte da peli semplici e peli ghiandolosi.
In primavera compaiono prima le foglie e a seguire i fiori che sono portati da pedicelli disposti in racemi circinnati.
La corolla è imbutiforme e si apre all’esterno in cinque lobi. Passa dal rosso all’azzuro-violaceo in piena fioritura, presentando spesso insieme entrambe i colori, divenendo così particolarmente decorativa e facile da individuare. Non mancano soggetti a fiori bianchi avorio o bianco sporco. Sono accompagnati e valorizzati da brattee fogliacee e si aprono da marzo in poi.
Il frutto è un piccolo achenio di forma ovale, leggermente schiacciato.
La radice è rizomatosa e strisciante.
Dove trovarla
Nel nostro paese è pianta comune nelle regioni settentrionali dal piano fino all’alta collina. Cresce ai margini dei boschi di latifoglie o in piccoli prati sempre nelle vicinanze di argini e alberi ad alto fusto ben sviluppati. Preferisce la luce filtrata e un terreno umido, mai completamente secco, nemmeno in estate, ricco di sostanza organica, non necessariamente profondo perché ha un apparato radicale non fittonante.Forma piccole colonie o gruppetti isolati e raramente assume un ruolo dominante coprisuolo.
Nelle zone montane la Pulmonaria officinalis è sostituita da altre due specie, piuttosto simili fra loro e a quella di riferimento, capaci di spingersi fino a 1500-1600 metri di quota. Sono la P. apennina, o polmonaria dell’Appennino, con chiazze chiare sulle foglie assenti o poco evidenti, dalle infiorescenze prima raccolte e poi aperte, e la P. picta, o polmonaria chiazzata, dalle foglie lanceolate e ondulate con macchie chiare evidenti.
In giardino
Le polmonarie possono trovare impiego come piante tappezzanti con doppia valenza decorativa: la fioritura precoce che può accompagnare quella delle bulbose e il fogliame maculato.
La specie maggiormente utilizzata è P. angustifolia, un tempo indicata dai manuali come P. azurea. E’ caratterizzata da una vegetazione di colore scuro priva di macchie e da una fioritura abbondante che dai boccioli rosa vira verso l’azzurro scuro. Particolarmente apprezzata per la velocità di crescita e i fiori color zaffiro è la varietà coltivata ‘Benediction’.
Laddove ad interessare è maggiormente il fogliame macchiato per il contrasto di colore si devono utilizzare varietà di P. picta, un tempo indicata come P. saccharata, come ‘Mrs Moon’ che presenta una ricca puntinatura argentata.
Tappezzante dalla fioritura precoce
Trapianto
Pianta comune e non protetta, non è facile da trovare nei garden, può essere prelevata in natura laddove esistono colonie numerose e rigogliose. Si procede estraendo dal terreno una singola pianta in autunno all’arrivo del freddo, quando la vegetazione entra in fase di senescenza. In giardino si prepara una buca in grado di accoglierla sostituendo metà del terreno di scavo con un buon terricciato maturo. Si posiziona senza affossarla nel terreno per non rischiare marciumi e morte del rizoma. Mantenere poi il terreno fresco fino a quando la pianta non secca la parte aerea, si ricopre con foglie secche e si aspetta la ripresa vegetativa.
Le modalità per la divisione (ogni quattro anni) sono le stesse: si separa il cespo in due, si ricolloca in posizione originaria una parte e si divide ancora a metà quella rimasta.