






Noce (Juglans regia)
Il noce, Juglans regia, famiglia delle Juglandaceae, è pianta molto antica. In Europa le varietà da frutto, migliorate dai persiani, le introdussero i greci. Dalla Grecia passò in Italia e al seguito delle conquiste romane si spinse fino al Reno e al di là della Manica.
Pianta longeva, raggiunge i trenta metri d’altezza, inizia a fruttificare nelle forme spontanee fra il ventesimo ed il trentesimo anno di età, a mezzo secolo di vita il diametro del tronco varia tra i 50 ed i 60 cm.
La possiamo trovare dal piano alla collina, nei boschi di latifoglie, nei pressi dei vecchi borghi, nei campi un tempo in abbandono. Preferisce terreni freschi, ma permeabili con spiccata componente sabbiosa e silicea.
Il noce in giardino
Il noce è un albero bellissimo e non in una stagione soltanto. Basta guardare a primavera i nuovi getti fra il rosso ed il bronzo che risaltano anche da lontano ed i lunghi grappoli dei fiori non colorati, ma carnosi. In autunno è inimitabile il giallo caldo e intenso che conquista tutte le foglie prima che l’albero si spogli, belle anche quando sono cadute.
Regala una bell’ombra, ma non troppo scura e il suo tronco ospita spesso ricami di colorati licheni.
Il tronco forte, le grandi ramificazioni principali e la chioma ampia e arrotondata conferiscono al noce una grande impressione di forza.
Collochiamola in uno spazio dove possa prosperare senza avere fra qualche anno limitazioni o competizioni troppo accentuate con altre essenze o con costruzioni che ne limitano l’espansione.
Il segreto è un impianto ben riuscito
Far crescere una pianta partendo dal seme è una grande soddisfazione, ma per il noce, oltre a richiedere un innesto per migliorare le caratteristiche produttive, sono necessari tempi lunghi. Si può ricorrere all’acquisto in vivaio di un soggetto già innestato.
Lo scasso per la messa a dimora e una ricca concimazione del terreno con letame maturo, e solfato di potassio, scorie Thomas o perfosfato minerale a seconda che il terreno sia acido è di importanza primaria per la rapida crescita nei primi anni d’impianto. Più il terreno è compatto più lo scasso deve essere profondo e si va da un minimo di 50 cm per un terreno molto sciolto, a quasi un metro per terreni argillosi.
Il noce non ama i suoli a reazione alcalina o troppo duri, specie se vi è concomitanza di ristagni d’acqua ed umidità eccessiva.
Uno scasso quadrato di un metro per lato è più che sufficiente e deve essere effettuato, unitamente a concimazione, sminuzzamento del terreno e riempimento parziale della buca con largo anticipo sul momento della messa a dimora.
Il momento per la messa a dimora varia a seconda del clima: per il sud e il centro italia sarà indifferente scegliere fra inizio primavera e metà autunno, al nord o dove il clima è più freddo meglio aspettare che a primavera sia terminato il rischio di gelate.
Quando operiamo con piante a radice nuda rispettiamo l’angolo naturale delle radici. La radice principale deve essere distesa in tutta la sua lunghezza verso il basso, le radici laterali devono essere distese orizzontalmente nel terreno a partire dal punto di innesto.
Una volta messa a dimora e tutorata la giovane pianta deve essere bagnata nell’area occupata dalle radici.