Malva

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Malva, Malva moschata

Le malve, tutte le specie, sono fra le piante più care alla storia dell’uomo, per ragioni alimentari, se ne sono sempre consumati i germogli e le foglie più tenere nelle insalate, e per ragioni curative, da sempre fanno parte della farmacopea popolare. Plinio già indicava con il termine “Malva” dal greco, malakos, molle, le piante con proprietà emollienti.

Le malve, però, oltre ad essere utili, sono belle e generose, capaci di una vegetazione vivace e abbondante, di una fioritura copiosa, colorata e prolungata. Facile da coltivare e da moltiplicare, sempre ad un passo fra il prato, l’orto ed il giardino per questa loro versatilità.

Malva moschata è la tipica malva di montagna: le grandi corolle, vivacemente colorate, ma mai chiassose, impreziosiscono i prati non falciati e i pascoli dall’estate all’arrivo del freddo, richiamando un gran numero di insetti pronubi come farfalle e bombi.

 

Descrizione

Malva moscata è pianta erbacea perenne, non troppo longeva, capace di rinnovare i cespi per la grande capacità di disseminazione, generalmente a corto raggio. I fusti si presentano tomentosi con peli semplici e traslucidi, e, se strofinati, con vago odore di muschio. Portati eretti, sono di sezione angolosa, alti anche oltre i 70 cm. In terreni sassosi, di risulta, tendenzialmente seccagni, lo sviluppo può risultare molto ridotto arrestandosi intorno ai 30 cm.

Le foglie posizionate nella parte inferiore del cespo sono simili a quelle della malva comune, picciolate, a lamina intera, arrotondate e cordate, quelle poste nella parte alta, dove si posizionano anche i fiori, sono lacinie larghe e lineari, e spesso, ad un’osservazione frettolosa, sono le uniche ad essere individuate.

I fiori, che in rari casi si presentano di colore bianco, hanno una corolla rosa, dalle tinte più tenui ai toni carichi, formata da cinque petali, grande, fino a 5-6 cm di diametro. Ogni petalo è percorso da sottili venature longitudinali di colore più scuro, quasi violetto. Ha forma obovata, tronca all’apice e divisa in due lobi. Al centro ben evidente compare uno stame che, quando è in contrasto di colore, fa assumere al fiore un aspetto simile a quello di un piccolo ibisco. La famiglia, per entrambe, è la stessa, quella delle Malvaceae.

Al fiore succedono dei frutti chiamati cocche, talvolta pelose, che possono ricordare, quando verdi, un bocciolo in fase di ingrossamento, e che a maturazione diventano color paglia per poi imbrunire, fessurandosi e lasciando cadere i piccoli semi, sferici e neri.

 

Dove trovarla

È pianta a diffusione europea, si spinge fino ai territori della Norvegia Meridionale. Nel nostro paese è diffusa sia sulle Alpi sia sugli Appennini. La maggior concentrazione di piante si ha però in Emilia a partire dai 500 metri di quota, anche se è verso i mille metri che la sua presenza diventa stabile ed elemento caratterizzante. E’ facile incontrarla nelle radure e ai margini dei boschi di faggio, in posizione luminosa e calda, ma con terreno sempre fresco. Spicca sul cotico erboso di graminacee non sfalciate, si accompagna a iperico, salvie perenni, fiancheggia felceti e macchie di ginestre. Prospera in terreni ricchi di nitrati. Si spinge fino a 1.700 metri di quota.

 

Raccolta del seme e coltivazione

I semi si raccolgono quando i frutti si sono colorati e iniziano ad aprirsi. Si taglia il peduncolo e si conservano in un sacchetto di carta da pane al buio ed in luogo fresco con temperatura stabile. Si seminano a marzo in cassone freddo per trapiantare le pianticelle in vivaio o in vaso fino all’autunno quando potranno essere messe a dimora. Nel caso il loro sviluppo non sia soddisfacente si possono riparare per rimandare il trapianto a primavera. Distanziate 40 cm una dall’altra così da garantire uno spazio sufficiente per una crescita armonica.

Piante versatili si adattano alla maggior parte dei terreni preferendo però substrati fertili, freschi ma ben drenati, caldi ma non seccagni. L’esposizione migliore è quella luminosa ma ombreggiata nelle ore centrali della giornata per garantire una più lunga durata dei fiori e della fioritura.

Nei terreni fertili la crescita è rapida e le piante hanno spesso bisogno di essere dotati di tutori perché la maturazione dei tessuti meccanici di sostegno non procede con la stessa velocità. Nei terreni di limitata fertilità e con minori disponibilità idriche le piante non raggiungono uno sviluppo paragonabile ma non necessitano di sostegni e mostrano, al contrario di quanto si possa credere, una maggiore longevità.

All’arrivo del gelo tagliare i fusti alla base e proteggere con una buona pacciamatura di terricciato di foglie.

 

Avvertenze

Le malve selvatiche, rispetto alle varietà disponibili per il giardinaggio, sono meno folte e con portamento più “disordinato”. Non utilizzare fertilizzanti chimici, specie ad elevato contenuto di azoto, per non incoraggiare queste caratteristiche con una crescita rapida.

Come in natura sono possibili attacchi di ruggine che si presenta come piccole puntinature sulle foglie di colore arancione destinate ad imbrunire.

 

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