Levistico o Sedano di monte

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Levistico o Sedano di monte (Levisticum officinale)

Inclusa tra le piante aromatiche il levistico, Levisticum officinale, appartenente alla famiglia delle Apiaceae, è pianta che si presta a più collocazioni: elegante a vedersi, può essere inserito in giardino in un’aiuola di perenni che conservino un richiamo al naturale o al “selvaggio”; buono e apprezzato come aromatica, un tempo era coltivato come ortaggio nell’orto.

Volendo non smentire né l’una né l’altra vocazione, suggeriamo di impiegarlo, per la sua altezza, come elemento verticale in un’aiuola d’aromatiche perenni, belle a vedersi per la fioritura vistosa e prolungata (erba cipollina, rosmarino strisciante, calendula, lavanda), per il colore delle foglie (timo in tutte le sue diverse varietà, menta, salvia), per il portamento leggero (verbena, aneto, asperula odorata). Non si adatta, invece, ad essere affiancato al finocchio selvatico che raggiunge egualmente altezza elevata, ma ha un carattere molto diverso, più potente e dominante.

Il nome ricorda la radice latina “levare”, alzare, per sottolineare il suo notevole sviluppo. 

Dove trovarlo

Noto con l’appellativo di “sedano di monte”, per la forte somiglianza con quest’ortaggio, è pianta erbacea perenne originaria delle montagne dell’areale mediterraneo orientale (Iran), ha trovato diffusione come pianta coltivata in tutto l’areale alpino per poi cadere in disuso e diffondersi in molte zone collinari dell’Italia settentrionale presso malghe, vecchi casolari e negli incolti. La fascia altimetrica di diffusione spontanea è fra i 600 ed i 1700 m. s.l.m.

E’ facilmente riconoscibile non solo per la forma, ma anche per il profumo gradevole ed intenso che emana tutta la pianta, impedendo possibili confusioni con la cicuta, che pur da lontano gli somiglia, ma che emana un odore fetido.

Come riconoscerlo

Fusti: raggiungono uno sviluppo di oltre un metro e formano cespi raccolti, slanciati ed eleganti. Di sezione quasi rotonda, sono eretti, tubulosi (cioè cavi all’interno), lucidi e striati. Ramificano verso la cima e in fase giovanile presentano sfumature rossastre.

Foglie: del tutto simili a quelle del sedano, sono tri-pennatosette, incise e dentate, portate alterne sul fusto. Nelle piante a pieno sviluppo le foglie basali, anche grazie al lungo picciolo, raggiungono dimensioni davvero notevoli. Sono molto profumate, e anche essiccate conservano il loro aroma. Si aggiungono alle insalate, e alla carne.

Fiori: Le piante meglio esposte e coltivate a valle, fioriscono già a partire dalla fine del mese di giugno, ma nella maggior parte dei casi è nei mesi di luglio e agosto che il levistico apre piccolissimi fiori gialli a cinque petali raccolti in ombrelle composte da 10-20 raggi.

Come coltivarlo

Il sedano di monte cresce con il passare degli anni e nei climi rigidi durante l’inverno dissecca la parte aerea, per ripresentarsi a primavera con rinnovato vigore ed un numero maggiore di fusti. Le piante migliori arrivano a misurare, dopo anni di coltivazione, anche 2 metri d’altezza. Il pieno sviluppo secondo i manuali è raggiunto già al secondo anno di età, ma in realtà questo non avviene e nell’anno della messa a dimora la giovane pianta resta di sviluppo contenuto.

Per crescere con forza vuole un terreno fertile, ricco di sostanza organica, sempre fresco, dotato di un buon drenaggio, e profondo. In terreni sciolti e con una forte esposizione al sole si consiglia di bagnarlo con assiduità nella stagione calda perché teme la siccità. Quando le bagnature non sono sufficienti le foglie, più che avvizzire, ingialliscono.

In fatto di luce non è pianta molto esigente e cresce sia al sole sia a mezz’ombra.

Le piantine devono essere poste ad una distanza di un metro una dall’altra, ma basta un solo cespo per ottenere l’effetto visivo desiderato e/o per i consumi di una famiglia.

Alla concimazione primaverile devono seguirne altre con prodotti a rilascio graduale. In inverno aggiungere al terreno letame maturo.

La semina

Il levistico in natura si dissemina spontaneamente. Chi vuole favorirne la presenza come pianta spontanea, o coltivarne un maggior numero di soggetti, deve raccogliere i frutti biloculari appena maturi. Alla fine dell’estate imbruniscono ed è il momento di mescolarli a buon terriccio per seminarli in cassette.

Più laboriosa è la divisione dei cespi che non sempre dà risultati soddisfacenti.

Raccolta e conservazione

Le foglie si raccolgono in estate di mattino utilizzando un paio di forbici per non danneggiare la pianta. Si essiccano all’ombra o si surgelano.

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