Gladiolus italicus: fiori grandi a forma di farfalla e il colore rosa intenso ne fanno una pianta ideale per colorare un giardino naturale.
La ricerca di nuove bulbose, specie o varietà differenti, da coltivare in giardino è uno dei motivi che spinge molti a prelevare in natura, bulbi, rizomi e tuberi, danneggiando piccole colonie che, dopo la depredazione, non riescono più a riprodursi e scompaiono nel giro di qualche ciclo vegetativo.
Gladiolus italicus Miller, appartenente alla famiglia delle Iridaceae, noto anche come gladiolo dei campi, può essere acquistato presso rivenditori specializzati di bulbi così da accontentare chi ama mettere in giardino la bellezza delicata dei fiori di campo e, allo stesso tempo, non vuole raccogliere le piante spontanee.
Dove si trova
Presente da sempre nei terreni coltivati del centro e del sud, è diventata via via una presenza più sporadica per il progressivo abbandono dei campi, da un lato, e l’utilizzo di tecniche di coltivazione intensive, dall’altro. Nel contempo, però, nel corso dell’ultimo decennio è sempre più facile incontrarlo anche in pianura padana e nelle colline appenniniche, specie ai margini dei campi e delle strade, dove la terra è stata smossa e lavorata di recente, per poi essere lasciata coprire di nuova vegetazione. Considerato un tempo un’infestante del grano e del foraggio perché le foglie carnose essiccano in tempi molto più lunghi delle altre essenze coltivate e fermentando successivamente rischiano di alterare fieno e paglia, è oggi un’apprezzata pianta da giardino, ancora poco diffusa, ma già proposta anche dagli olandesi, maestri indiscussi nel sapere fiutare le novità. In ogni caso acquistare sempre bulbi sani, sodi, privi di ferite, muffe o rammollimenti, che non abbiano già l’apice vegetativo molto sviluppato, e non rischino di entrare in vegetazione prima dell’inverno per poi morire.
Descrizione
La maggior parte dei soggetti supera di poco i 50 cm di altezza, ma le forme slanciate e leggere li fanno sembrare anche più alti.
Le foglie sono di colore verde glauco, simili a quelle dei gladioli coltivati, strette e terminanti a punta, percorse da nervature parallele in rilievo.
I fiori sono portati da uno stelo robusto capace di reggerne fino a 10, posti uno sopra l’altro. Sono grandi, colorati di rosa intenso con venature più scure, particolarmente decorativi in fase di semi apertura quando somigliano ad una farfalla con le ali raccolte. Dopo la pioggia restano bagnati a lungo con gocce isolate sul rivestimento ceroso dei petali.
Utilizzo in giardino
Il suo aspetto delicato, il suo portamento svettante, i suoi fiori di indiscutibile bellezza, ne fanno una scelta ricercata, particolarmente adatta a chi vuole ricreare in giardino uno spazio naturale, come potrebbe essere un’aiuola lasciata a prato fiorito, da affiancare alle così dette piante nutrici, per consentire lo sviluppo dei bruchi, future farfalle.
Può arricchire un’aiuola dedicata alle bulbose affiancandosi ad altre piante dai fiori piccoli come Fritillaria uva-vulpis, oppure affiancare piante dal portamento slanciato come le digitali, portare un tocco di colore vivido se mescolata ai cespugli di menta verde e variegata, può richiamare nel colore le fioriture delle verbene, della saponaria e di certe veroniche. Succede ai narcisi e precede gli hemerocallis.
Unica avvertenza è quella di sostenere le piante più alte proteggendole dal vento o dagli animali liberi in giardino perché possono raggiungere anche il metro di altezza.
I fusti, specie se lo sviluppo della pianta è veloce e avviene in ombra, possono allettare, senza però troncarsi. La pianta si sdraia e tende a risollevare la parte terminale degli steli fiorali, se si lasciano così come sono le piante fioriranno e produrranno seme. Per prevenire tutorare con cannette poste intorno al cespo tra cui tendere un filo di materiale plastico che possa sorreggerli e su cui possano appoggiarsi.
Norme di coltivazione
Porre i gladioli di campo sempre in piena luce per almeno metà della giornata, dominati e in ombra non fioriscono e dopo un paio d’anni scompaiono.
Piante a fioritura precoce, per sfuggire alla siccità estiva dei campi, richiedono un terreno fresco che però deve asciugare tra una bagnatura e la successiva. Bagnare a fondo così che l’acqua raggiunga i bulbi posti ad una profondità di circa 8 cm.
Il terreno deve essere profondo, di media fertilità, sciolto, sempre ben drenato perché l’umidità costante favorisce i marciumi.
Nelle regioni con inverni molto rigidi i bulbi devono essere tolti dal terreno, altrove basta una buona pacciamatura quando la parte aerea dissecca.
Per dotare le piante di una nutrizione di fondo, all’impianto e a primavera, utilizzare terricciato di letame maturo. Per favorire l’ingrossamento dei bulbi, che è garanzia di maggiore probabilità di sopravvivenza invernale e favorisce lo sviluppo dei bulbilli, dopo la fioritura utilizzare un prodotto per piante verdi ogni tre settimane.
Si moltiplicano per divisione dei bulbilli da effettuare ogni tre anni. Le piante ben curate formano nel tempo cespi numerosi e densi.