Euforbia cespugliosa

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Euforbia cespugliosa, Euphorbia characias

L’euforbia cespugliosa, Euphorbia characias, pur essendo originaria della fascia costiera del bacino del Mediterraneo e del Portogallo, nel nostro paese è riuscita ad ambientarsi anche nelle regioni interne come testimonia la sua presenza nel sud dell’Emilia Romagna. Non solo, oggi si può incontrare dal livello del mare fino alla quota di 1.000 metri. La ricca colonia all’imbocco e lungo la Gola di Fara San Martino, nel Parco Nazionale della Majella, è fra gli insediamenti più belli che si possano ammirare, dove ad un ambiente spiccatamente montano si mescola con il carattere mediterraneo della pianta.

Euforbia cespugliosa è una delle tante erbacce che la famiglia delle Euphorbieae annovera fra le sue 2000 specie, è commercializzata attivamente come pianta da giardino, e non certo fra le più economiche.

 

Descrizione

La pianta, perenne, di portamento cespugliosa e natura suffruticosa, supera spesso il metro di altezza. I cespugli sono formati da fusti che nella parte centrale hanno portamento eretto e in quella periferica dopo un primo tratto sul terreno si elevano così che l’effetto generale è folto, ma leggero.

I fusti sono bicolori, rossi nella parte basale, quella spoglia, verdi e pubescenti nella parte distale, quella flessibile.

Le foglie sono sessili, di colore verde glauco, con una nervatura centrale più chiara, pubescenti come i fusti. Lunghe circa 8 cm, hanno forma lineare, appuntite all’apice; quelle nella parte apicale sono portate verso l’alto, quelle della porzione mediana sono portate orizzontali, riflesse quelle alla base. Grazie alla disposizione lungo l’asse a spirale e al loro numero elevato conferiscono ai fusti un aspetto piumato.

L’infiorescenza è una ricca ombrella apicale composta da circa 20 raggi cui si devono sommare quelli che si sviluppano all’ascella delle foglie superiori.

L’infiorescenza è in realtà un’infiorescenza composta perché ogni singolo fiore contiene i fiori maschili in forma di stame e i fiori femminili in forma di ovario a tre loculi. Il “fiore” ha forma di coppa di colore verde acido o giallognolo, con nettari trapezoidali in netto contrasto cromatico, bruni o rosso scuro.

Al termine della fioritura, che inizia nel mese di aprile, compaiono capsule verde chiaro con riflessi rossastri.

 

In giardino

È pianta da bordura, utilizzata come secondo o terzo elemento, oppure può essere disposta a macchie, magari circondate da specie perenni di taglia più bassa ed in contrasto di colore.

Per valorizzarne le forme ed il colore verde acido, già posto in risalto dalle segnature più scure delle infiorescenze, possono essere accostate a piante con foglie di colore grigio argenteo e altre con foglie lunghe e lanceolate.

Indicata per i giardini mediterranei può trovare un valido impiego anche laddove le disponibilità idriche siano limitate oppure come pianta pioniera nelle aree sottoposte a scavo.

Non richiede attenzioni particolari e l’unica manutenzione necessaria è l’eliminazione dei fusti fioriferi, recisi alla base, per mantenere nel tempo forma e vegetazione compatta.

 

Attenti a semi e lattice

Il lattice delle euforbie cespugliose che fuoriesce dai punti di rottura è irritante, specie per occhi e labbra. I semi hanno tossicità analoga a quella del lattice, se ingeriti provocano forti fenomeni dissenterici.

 

Coltivazione

Esposizione. Pianta fortemente eliofila deve essere posta in pieno sole e posizione calda. Teme i venti freddi, ma sopporta senza problemi i venti costieri perché la pianta ha fusti elastici e resistenti. Dotata di grande rusticità resiste al freddo dell’inverno.

Terreno. Deve essere posta a dimora in un terreno sabbioso, anche con ciottoli e pietre, che assicuri un buon drenaggio. Mai troppo fertile per non stimolare lo sviluppo di piante allungate e fragili.

Irrigazioni. Bagnare sempre in modo ragionato perché teme moltissimo il ristagno e i suoli pesanti e infradiciati. Solo dove il terreno è davvero ben drenato, con una buona componente sabbiosa, si può bagnare una volta la settimana durante la stagione calda per favorire un rigoglioso sviluppo.

Concimazioni. Nella stagione calda si può utilizzare un fertilizzante equilibrato, cioè con lo stesso tenore in azoto, fosforo e potassio, a metà del dosaggio consigliato.

 

Euforbie e formiche

Le formiche presenti sulla pianta non devono essere considerate dannose per la pianta, perché esiste un rapporto di tipo mutualistico. I semi, quando raggiungono la maturità, vengono espulsi dalla pianta che può lanciarli fino a tre metri di distanza. In questo modo colonizzano l’area circostante, ma possono comparire nuove pianticelle anche a diverse decine di metri grazie al trasporto attivo delle formiche. Esse infatti sono ghiotte dei semi dell’euforbia che raccolgono e portano all’interno dei formicai, dove consumano soltanto i grassi contenuti in una struttura isolata del seme senza danneggiare l’embrione. Poi, li allontanano, favorendone la disseminazione.

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