





Acero montano (Acer pseudoplatanus)
L’acero montano, Acer pseudoplatanus, occupa la fascia collinare e della prima montagna iniziando a comparire con regolarità nei boschi di latifoglie dai 500 metri fino ai 1.500, spingendosi talvolta, nelle migliori esposizioni a ridosso dei 2.000 metri senza mai superarli.
E’ un albero di grandi dimensioni, capace di raggiungere i 30 metri di altezza, e sviluppare una chioma con un diametro di 10 metri.
E’ pianta di rapido accrescimento, abbastanza longeva, vive circa 150 anni, ma esistono esemplari con un’età documentata di oltre tre secoli.
Le piante integre, che non abbiano subito la perdita dell’apice vegetativo, hanno un tronco unico, diritto.
La corteccia può servire per una prima stima dell’età perché fino a 40 anni circa si mantiene liscia, compatta, opaca e grigia, per poi sfaldarsi in grandi placche. A prima vista questo fenomeno può essere scambiato da occhi inesperti per un segno di cattiva salute della pianta, ma è invece fisiologico.
Caratteristiche
Le foglie sono grandi (fino a 15 cm e più), tanto larghe quanto lunghe, ma mai pesanti, mosse anche dal vento più leggero, pronte a piegarsi verso l’alto in presenza di correnti ascensionali che si generano dal riscaldamento del terreno, mostrando la pagina inferiore più chiara con le venature principali in rilievo.
Il picciolo è lungo e robusto, spesso tinto di rosso. Anche la nuova vegetazione, specie nelle giovani piante ed in posizione apicale, assume all’inizio questo colore.
Le foglie presentano cinque lobi dal margine variamente dentato, sempre acuti all’apice anche quando assumono una forma leggermente ovata. I due in posizione basale possono essere più o meno accentuati.
Dopo l’apertura delle gemme e il dispiegamento delle foglie compaiono i fiori, sempre poco appariscenti, raccolti in racemi penduli.
Il frutto è la caratteristica “elica”, si tratta di una disamara, formata dall’unione di due samare, in forma di “V” capovolta e più o meno aperta, con espansione alare membranacea, dapprima verde e poi rossastra.
Dove si trova
Nel nostro paese è diffuso un po’ ovunque si presentino le caratteristiche ambientali richieste, grandi isole comprese. Molto comune sulle Alpi e sugli Appennini settentrionali e centrali, diviene raro in pianura, ma può adattarvisi se seminato o messo a dimora.
Si trova lungo le strade, ai margini delle foreste di conifere, frammisto alle faggete, nei prati e nei pascoli in abbandono dove è fra le prime piante ad alto fusto colonizzatrici insieme al frassino, nei boschi radi e luminosi.
Dove in giardino
L’acero può essere coltivato come albero ad alto fusto o tenuto basso con ripetute potature per formare macchie di vegetazione sfruttando la forte capacità di ricaccio.
Come albero ad alto fusto, deve essere messo a dimora in un terreno libero e profondo, ben illuminato e non dominato da altre piante, né ombreggiato da edifici perché la pianta direzionerebbe la sua crescita verso l’alto formando internodi lunghi, tronco spoglio, e deboli ramificazioni laterali. Le piante cresciute in queste condizioni perdono la caratteristica forma della chioma tondeggiante e regolare tenendo a formare solo un ciuffo di foglie apicali, sono piante deboli, soggette più di altre a rottura del tronco.
Può essere contornato di cespugli da fiore e altri alberi più piccoli, ma solo in un secondo tempo. La sua ombra, profonda, ma non cupa, lo rende ideale come protezione per un punto di riposo o lettura.
In autunno il verde brillante delle foglie si trasforma in un giallo oro, a volte venato di rosso e arancione, di grande effetto. Le foglie cadute sul terreno mantengono più di altre il colore formando un piacevole cromatismo.
Coltivarlo è facile
Gli aceri sono piante di poche pretese e rapida crescita. Prediligono i terreni profondi e freschi, meglio se ben drenati, non si adattano a suoli troppo sciolti, sabbiosi e aridi.
Si riproduce per seme con grande facilità. I semi raccolti a maturazione si pongono direttamente nel terreno o in un cassone in autunno. La pianticella deve essere posta a dimora nell’autunno successivo, o al più tardi nella primavera seguente con largo pane di terra per non rovinare le radici.
Scaviamo una buca piuttosto ampia dove introdurre terriccio di bosco e, se in presenza di suoli pesanti, anche sabbia, non impieghiamo fertilizzante, bagniamo il terreno dopo aver collocato la pianta.
La foglia a cinque punte che campeggia sulla bandiera del Canada rappresenta il modello di riferimento per molte delle numerose specie che compongono il genere Acer. Si tratta di circa 200, arboree o arbustive, presenti in entrambe gli emisferi, tutte decidue, apprezzate per il valore ornamentale del fogliame, la rapida crescita, e in alcuni casi per il legname da costruzione.
La grande diffusione degli aceri ornamentali all’interno dei giardini (Acer japonicum, Acer saccharinum e altri) non deve farci dimenticare l’importanza che questo gruppo di piante ha nella formazione di siepi, macchie e boschi spontanei.