Zucchino

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Lo zucchino (Cucurbita pepo) appartiene alla famiglia delle Cucurbitaceae, come cetriolo, melone e cocomero. Nei nostri climi è una pianta a ciclo annuale, con apparato radicale fittonante, ma abbastanza superficiale.

Il fusto è erbaceo, cespuglioso o strisciante, flessibile, più o meno ramificato.

Le foglie sono espanse, con nervatura palmata, di forma vagamente triangolare e con crenature più o meno approfondite, margine seghettato a seconda delle cultivar.

Fusti e foglie sono rivestiti di peli, duri e leggermente urticanti, che possono provocare arrossamenti sulla pelle durante le operazioni di raccolta.

I fiori sono gialli, unisessuati, di colore molto intenso; si schiudono al mattino presto e sono visitati da numerosissimi insetti, responsabili anche della loro impollinazione.

Pianta monoica, presenta fiori maschili e femminili separati: quelli maschili crescono all’ascella delle foglie, su lunghi piccioli, quelli femminili si schiudono sul frutto in via di formazione.

Il frutto è un peponide, variabile, secondo le cultivar, per la forma, il colore e la presenza di maculature o striature. L’epicarpo è sottile, più o meno liscio; la polpa è bianca.

I semi sono piatti, di forma ovale, di colore crema chiaro. 

Esigenze agronomiche

Lo zucchino è una coltura che preferisce dei terreni leggeri, freschi con la sostanza organica ben unificata, senza ristagni, con un pH variabile tra 5,6 e 7,5. E’ caratterizzato da una crescita rapida, con un notevole sviluppo fogliare ed un ciclo abbastanza corto (circa 90 giorni). E’ una delle orticole più resistenti alla salinità, adatta cioè alla coltivazione in terreni vicini alle coste.

E’ una pianta ad elevate esigenze termiche, ma fra le altre Cucurbitaceae, è la meno esigente. Predilige ambienti temperati e poco ventosi. I valori di temperatura ottimali sono di 15-18°C la notte e 24-30°C il giorno; a 10-13°C la pianta arresta la crescita.

Scelta varietale

Le varietà coltivate si differenziano per portamento della pianta: eretto, cespuglioso, strisciante; forma del frutto: allungato (13-22 cm), allungato con collo ricurvo, clavato, tondo, appiattito; colore del frutto: da verde molto scuro a verde chiaro, grigio-verde, giallo, bianco. Il colore può, inoltre, essere pressoché uniforme, maculato o punteggiato, cioè con presenza di piccole chiazze più chiare del colore di base, o striato, con striature più chiare del colore di base.

 

Bolognese Precoce’: antica varietà con frutti pieni di forma allungata e piena, di colore verde chiaro. Il colore è giallo intenso quando raggiunge la piena maturazione. Buona produttività se seminato precocemente. Sensibile all’oidio.

Nano Verde di Milano’: pianta compatta che produce frutti lunghi di colore verde scuro brillante con polpa di gusto eccellente.

Striato di Napoli’: frutto lungo 22-25 cm, cilindrico, allungato, a coste leggermente pronunciate e buccia sottile, verde con striature più chiare, precoce.

Genovese’: frutti cilindrici, pieni, verde chiaro, lunghi 17-19 cm. Varietà precoce, mantiene a lungo i fiori. La pianta è cespugliosa e aperta.

Bianco di Trieste’: frutto lungo 16-17 cm, medio grosso, cilindrico, lievemente rigonfio in punta con polpa fine di color bianco crema e compatta.

Tecniche colturali

Avvicendamento e consociazione

E’ sconsigliabile ripetere la coltura sullo stesso terreno prima di 3-4 anni o di coltivarla dopo solanacee, fagiolino o altre specie della famiglia delle cucurbitacee, perché le piante andrebbero facilmente soggette ad attacchi di parassiti fungini (Fusarium, Verticillium), nematodi e insetti.

Lavorazioni del terreno e concimazioni

Nel caso di terreni pesanti le lavorazioni devono essere molto accurate, fatte per tempo, meglio prima dell’inverno. Le concimazioni devono essere abbondanti. Indispensabile quella organica a base di letame maturo o compost (da 4 a 6 kg/mq), da distribuire durante la preparazione del terreno. Ottima anche la cornunghia. Volendo ricorrere alla concimazione chimica, si consiglia di distribuire, ogni 10 mq, 70-90g di P2O5 e 200-250g di K2O alla lavorazione del terreno, e 100-150 g di N in copertura.

Semina

La semina viene fatta generalmente in pieno campo, quando i rischi di gelate sono terminati ed il terreno è sufficientemente caldo: in condizioni ottimali, seminando ad una profondità di circa 2,5-3 cm, la germinazione avviene in pochi giorni e l’accrescimento alla fine risulta più rapido di quello ottenuto da trapianto e l’apparato radicale si sviluppa più in profondità, rendendo le piantine meno suscettibili a condizioni pedo-climatiche avverse.

La pianta della zucchina ha un portamento molto espanso e richiede pertanto molto spazio, almeno 1 m2 per ogni pianta, cioè tra le file 100-150 cm e sulla fila 70-100 cm. Nella semina diretta si seminano 2 o 3 piante per buchetta, che andranno poi diradate lasciandone una sola, ad emergenza consolidata.  

È possibile comunque seminare anche in vasetto e trapiantare poi quando le condizioni termiche sono ottimali: in questo modo si può anticipare di almeno 15 giorni la coltivazione.

Per anticipare la semina è possibile utilizzare semplici mezzi di protezione, quali piccoli tunnel o campane, abbinabili anche alla pacciamatura: in questo modo è possibile scaldare aria e terreno nelle prime fasi di coltivazione. Quando la stagione poi si stabilizza i primi andranno eliminati, mantenendo la pacciamatura per ridurre il consumo idrico e contenere lo sviluppo delle malerbe.

Irrigazioni

Le irrigazioni devono essere frequenti e omogenee, evitando di bagnare le foglie, in modo da mantenere il terreno sempre umido.

Raccolta

La raccolta si effettua scalarmene, quando i frutti hanno raggiunto la pezzatura  giusta e viene effettuata ogni 2 o 3 giorni, per evitare che i frutti assumano pezzature eccessive. I frutti che “scappano” vanno comunque raccolti, altrimenti la pianta ne interrompe la produzione di nuovi.  

Avversità

Fungine

Le malattie fungine più comuni sono: mal bianco, peronospora, sclerotinia sono quelle più comuni.

Virosi

Portano a deformazioni e difetti nella colorazione delle foglie. Eliminare prontamente le piante infette in quanto non sono possibili cure.

Le piantine possono inoltre essere attaccate, nei primi stadi di sviluppo, da insetti terricoli e/o da marciumi fungini o batterici, provocando fallanze nella crescita dei seminati.

Consigli di prevenzione

Utilizzare sesti di impianto corretti per permettere una circolazione ottimale dell’aria ed una migliore diffusione della luce. 

Evitare di bagnare le foglie durante le annaffiature. 

Limitare le concimazioni azotate. 

Staccare i frutti con le forbici, in modo da non provocare lacerazioni ai tessuti. 

Utilizzare rotazioni ampie tra le colture. 

Utilizzare solo sostanza organica ben compostata 

Trattamenti specifici

E’ possibile prevedere dei trattamenti per il controllo delle malattie fungine a base di zolfo o con decotto di equiseto, macerato di aglio e cipolla, propoli ed oli essenziali.

Coltivazione dello zucchino e biodinamica

Effettuare le semine in luna crescente (luna nuova), i trapianti in luna discendente (tempo di piantagione), scegliendo comunque sempre i giorni di calore, anche per la raccolta. Distribuire il preparato 500 prima della lavorazione principale e delle eventuali sarchiature ed il preparato 501 dalla formazione dei primi frutticini, effettuando due o tre trattamenti al mattino presto, con giornate soleggiate, in giorni di aria o calore, per migliorarne le caratteristiche organolettiche e la resistenza alle malattie.

(Disegni di Claudio Cristiani)

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