












La zucca appartiene alla famiglia delle cucurbitacee, come cetriolo, melone, cocomero e zucchino.
Le varietà più comuni appartengono ai generi Cucurbita maxima e C. moschata, oltre a C. pepo. C. maxima ha frutti sferoidali, talvolta enormi, a buccia variamente colorata, con polpa gialla e dolce. A questa specie appartengono anche le caratteristiche zucche a “turbante”.
Cucurbita moschata si distingue da C. maxima per avere un frutto allungato, oblungo o cilindrico, più o meno curvato all’apice, con polpa consistente di colore giallo arancione e aroma dolce e caratteristico.
La zucca è una pianta a ciclo annuale, con apparato radicale fittonante, fusto erbaceo, strisciante, flessibile, più o meno ramificato.
Le foglie sono espanse, con nervatura palmata, di forma vagamente triangolare e con crenature appena accennate e margine seghettato a seconda delle varietà.
I fiori, gialli e unisessuati, sono di colore molto intenso; quelli maschili crescono all’ascella delle foglie, su lunghi piccioli, mentre quelli femminili si schiudono sul frutto all’inizio della sua formazione.
Il frutto è un peponide, variabile, secondo le cultivar, per la forma, il colore e la presenza di maculature o striature. Lo spessore dell’epicarpo è variabile, il suo aspetto varia da liscio a bolloso; la polpa è consistente di color giallo–arancio.
I semi sono piatti, di forma ovale, di colore crema chiaro.
Varietà coltivate
Le varietà coltivate, che si differenziano per la forma, il colore del frutto e per la conformazione dell’epicarpo. Vengono distinte a seconda della specie di appartenenza.
Cucurbita pepo ‘Delica’: antica varietà selezionata nel 1894. La pianta ha crescita semi-cespugliosa, ha buona produttività e dà frutti del peso di 0,5-1 kg. La polpa è giallo-arancio, consistente e dolce.
Consumata cruda ha un sapore che ricorda la mela renetta, mentre da cotta ricorda la castagna.
Il frutto si conserva fino ad un anno.
Cucurbita moschata ‘Piena di Napoli’: pianta a tralcio molto sviluppato che si espande fino a 4 metri, foglie intere, verdi con chiazze grigiastre, frutto molto lungo, di forma cilindrica, ingrossato all’estremità e leggermente ricurvo, con buccia di colore giallo rossastro, polpa gialla, zuccherina. Varietà tipica del sud Italia, in particolare della Campania. La polpa arancio vivo, ha sapore eccellente, dolce e col gusto caratteristico di C. moschata.
Cucurbita moschata ‘Trombetta di Albenga’: varietà italiana molto decorativa, che cresce più o meno arcuata su se stessa. Certi frutti possono raggiungere un metro e mezzo di lunghezza. Ha un’eccellente qualità culinaria, con gusto di nocciola fresca tipico della C. moschata. Cucurbita maxima ‘Butternut Rugosa’: una delle varietà di zucca più conosciute ed apprezzate nel Nord Italia. Nota anche come “zucca violina” per la sua forma caratteristica, viene chiamata anche zucca olandese nel reggiano e zucca Gandiotti nel mantovano; ottima per i tortelli.
Cucurbita maxima ‘Piacentina’: varietà selezionata in Italia, simile alla ‘Marina di Chioggia’. Ha polpa dolce e soda; si conserva a lungo nell’inverno. Molto diffusa nelle province di Piacenza e Mantova, un po’ meno nel reggiano.
Varietà coltivate
Cucurbita maxima ‘Marina di Chioggia’: pianta con fusto lunghissimo. Frutto enorme rotondo, schiacciato ai poli, a spicchi molto marcati, buccia di colore verde, polpa giallo arancione.
Cucurbita maxima ‘Turbante’: varietà molto coltivata nell’Italia centrale e meridionale. Frutto grosso formato da una cupola di colore scuro da cui sporge una specie di calotta costoluta intensamente colorata di rosso arancione o d’altri colori.
Tecniche colturali
Esigenze
La coltivazione della zucca si avvantaggia di terreni profondi, fertili e ricchi di sostanza organica, con buona disponibilità idrica soprattutto nella fase d’ingrossamento del frutto.
I valori di temperatura ottimali sono di 15-18°C la notte e 24-30°C il giorno; a 10-13°C la pianta arresta la crescita.
Avvicendamento e consociazione
E’ sconsigliabile ripetere la coltura sullo stesso terreno prima di 3-4 anni o di coltivarla dopo solanacee, fagiolino o altre specie della famiglia delle cucurbitacee, perché le piante andrebbero facilmente soggette ad attacchi di parassiti fungini (Fusarium, Verticillium), nematodi e insetti.
Lavorazioni del terreno e concimazioni
Nel caso di terreni pesanti le lavorazioni devono essere molto accurate, fatte per tempo, meglio prima dell’inverno. Le concimazioni devono essere abbondanti. Indispensabile quella organica a base di letame maturo o compost (da 4 a 6 kg/mq), da distribuire durante la preparazione del terreno. Ottima anche la cornunghia. Volendo ricorrere alla concimazione chimica, si consiglia di distribuire, ogni 10 mq, 70-90g di P2O5 e 200-250g di K2O alla lavorazione del terreno, e 100-150 g di N in copertura.
Semina
La semina viene fatta preferibilmente in pieno campo, a postarelle, quando i rischi di gelate sono terminati ed il terreno è sufficientemente caldo: in condizioni ottimali, infatti, seminando ad una profondità di circa 2,5-3 cm, la germinazione avviene in pochi giorni e l’accrescimento risulta rapido e costante.
La pianta della zucca richiede almeno 1 m2 per ogni pianta, ottenibile con sesti di impianto di 100-150 cm tra le file e 70-100 cm sulla fila. Si seminano 3 o 4 piante per buchetta, che andranno poi diradate lasciandone una sola, allorché le piante presentano la terza foglia ben formata.
Cimatura e Diradamento
Utile è una cimatura del tralcio primario, sopra alla seconda o quarta foglia, per agevolare lo sviluppo di germogli ascellari, che a loro volta andranno cimati.
Si può effettuare anche il diradamento dei frutti, mantenendone non più di 2 o 3 per pianta allo scopo di stimolare il loro ingrossamento.
Irrigazioni
Le irrigazioni sono indispensabili specialmente durante la stagione calda, per garantire un regolare accrescimento dei frutti.
Raccolta
Laraccolta si effettua a partire dal mese di settembre-ottobre, quando la pianta è secca e i frutti sono maturi; le zucche, con il picciolo ben attaccato (per evitare marciumi), si pongono al sole sotto un portico asciutto e tiepido, affinchè si asciughino un po’ divenendo più serbevoli; si possono poi conservare a lungo in un locale asciutto e ventilato, badando che la temperatura non scenda sotto i 10°C, altrimenti la polpa cristallizza e in seguito marcisce.
La conservazione si protrae in genere per tutto l’inverno.
Avversità
Le avversità più temibili sono il mal bianco e gli afidi. Per il loro controllo si possono effettuare azioni indirette e trattamenti specifici.
Azioni indirette:
- utilizzare sesti di impianto corretti per permettere una circolazione ottimale dell’aria ed una migliore diffusione della luce
- evitare di bagnare le foglie durante le annaffiature
- limitare le concimazioni azotate
- praticare rotazioni ampie tra le colture
- utilizzare solo sostanza organica ben compostata.
Trattamenti specifici
E’ possibile prevedere dei trattamenti per il controllo delle malattie fungine a base di zolfo o con decotto di equiseto, macerato di aglio e cipolla, propoli ed oli essenziali.
La coltivazione della zucca ed il calendario biodinamico
Effettuare le semine in luna crescente (luna nuova), i trapianti in luna discendente (tempo di piantagione), scegliendo comunque sempre i giorni di calore, anche per la raccolta. Distribuire il preparato 500 prima della lavorazione principale e delle eventuali sarchiature ed il preparato 501 dalla formazione dei primi frutticini, effettuando due o tre trattamenti al mattino presto, con giornate soleggiate, in giorni di aria o calore, per migliorarne le caratteristiche organolettiche e la resistenza alle malattie.
(Disegni di Claudio Cristiani)