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Lo spinacio (Spinacia oleracea L.), appartiene alla famiglia delle Chenopodiaceae, come la bietola da coste e la rapa rossa; è caratterizzato da un apparato radicale fittonante.
Le foglie, riunite in rosetta negli stadi giovanili, hanno una lamina di forma variabile, di colore verde intenso e bollosità tipica, più o meno accentuata, a seconda delle cultivar.
È una pianta annuale, dioica, con le infiorescenze maschili e femminili situate su piante diverse: lo scapo fiorale ramificato, alto fino a 100-150 cm. I fiori femminili sono raggruppati in glomeruli ascellari, quelli maschili sono riuniti in spighe terminali.
Esigenze agronomiche
Durante la fase di rosetta lo spinacio ha basse esigenze termiche e presenta anche una buona tolleranza al freddo. E’ una pianta longidiurna, ha bisogno cioè per fiorire di una lunghezza del giorno superiore a 14 ore (maggio-agosto).
Richiede un terreno fresco, permeabile e ben drenato, con pH superiore a 6,5. Ha una buona tolleranza alle elevate salinità.
Per una rapida crescita richiede condizioni di umidità elevate e costanti; pertanto, nelle coltivazioni primaverili-estive, è opportuno ricorrere all’irrigazione, anche per evitare fenomeni di prefioritura.
Le alte temperature e le condizioni di stress tendono infatti ad anticipare la fioritura, compromettendone la produzione di foglie.
Scelta varietale
Le varietà presenti possono essere classificate in funzione della destinazione del prodotto (se destinate al consumo fresco o all’industria), della forma del lembo fogliare (larga, arrotondata, allungata), dell’intensità della bollosità (quelle a foglia liscia si lavano più facilmente) e del colore, del portamento del cespo, eretto o prostrato (quelle erette sono adatte per la raccolta meccanica), ma soprattutto in funzione della reazione alla lunghezza del giorno e della resistenza a salire a seme, (cultivar autunno-invernali e primaverili-estive).
‘Cherokee’: a foglia liscia per semine primaverili, con fogliame bolloso, verde scuro ben sviluppato
‘Allegro’ e ‘Gladiator’: di buona vigoria, a ciclo precoce, di buona bollosità e colore verde scuro brillante, per semine primaverili
‘Lorelay’: a foglia liscia, per semine autunno-vernine
‘Matador’: varietà precoce a rapida crescita, produce foglie grandi, mediamente bollose di colore verde scuro; la semina è primaverile ed autunnale; sopporta le basse temperature
Tecnica colturale
Lo spinacio ha un ciclo vitale relativamente breve e, generalmente, occupa il terreno durante la fase autunno-primaverile. Quest’ultimo deve essere pertanto ben lavorato, in modo da garantire un ottimo sgrondo delle acque, con una vangatura e un successivo affinamento delle zolle.
Utile è la preparazione di aiuole, larghe circa un metro e rilevate rispetto ai passaggi di 15-20 cm, molto importanti per limitare i ristagni idrici nei periodi invernali.
Concimazione
Lo spinacio risponde molto bene alle concimazioni azotate, ma tende ad accumulare molto facilmente nitrati nelle foglie, per cui l’azoto va somministrato con parsimonia, nella misura di circa 10-12 g a mq. Molto efficace è la “forza vecchia”, cioè la fertilità residua dovuta alle concimazioni organiche date in precedenza. Fosforo e potassio possono essere somministrati in ragione di 12 e 15 g ogni mq.
Semina
Si effettua dalla fine dell’estate all’autunno, per le coltivazioni autunno invernali, e in primavera, da febbraio ad aprile, per quelle primaverili estive, con le varietà più resistenti alla montata a seme. Può essere eseguita a spaglio oppure a file, a 1 o 2 cm di profondità, utilizzando da 3 a 10 g di seme/mq.
La densità d’impianto definitiva dipende dalla destinazione del prodotto.
Lo spinacio da consumare crudo in insalata si semina a spaglio o a file ravvicinate di 10-15 cm, come se fosse una qualsiasi insalata da taglio, con una densità di 400-1000 piantine a metro quadrato (circa 10 g di seme).
Per il consumo previa cottura, si utilizzano sesti di impianto più allargati per permettere uno sviluppo completo della pianta, che può arrivare a formare fino a 20-30 foglie per rosetta: si utilizzano 3/4 g di seme per metro quadrato, seminando a spaglio o a file distanti 20/30 cm e prevedendo una densità definitiva di 35-50 piante/mq. Per la germinazione la temperatura minima è di 4° C, quella ottimale di 10-15° C, mentre sopra i 24° C di regola la germinazione si blocca. Con temperature di 15° C la germinazione avviene in circa 10 giorni. Dopo la semina è conveniente coprire le aiuole con tessuto non tessuto, per facilitare e rendere più omogenea la germinazione.
Diradamento
Si rende necessario nel caso di semine troppo fitte e può essere effettuato anche scalarmente, asportando le piantine man mano che si sviluppano e destinandole così al consumo in insalata.
Irrigazione
Lo spinacio ha notevoli esigenze idriche per cui l’irrigazione è necessaria soprattutto nelle coltivazioni primaverili-estive; può essere irrigato per aspersione o a goccia.
Raccolta
E’ da effettuarsi possibilmente nel pomeriggio perché in questo momento della giornata le foglie trattengono meno nitrati.
Per il consumo previa cottura, viene fatta scalarmente, tagliando con le forbici le foglie che raggiungono le dimensioni definitive o asportando l’intera pianta, tagliandola subito sotto la rosetta di foglie.
Per il consumo fresco in insalata si tagliano le foglie che arrivano ad un’altezza di 6-8 centimetri. È consigliabile tagliare un po’ “alto” in modo da non lesionare il cuore della pianta che darà origine alle foglie dei tagli seguenti.
Conservazione
Dopo la raccolta, le foglie si possono conservare per due-tre giorni in frigorifero in un sacchetto di polietilene per alimenti. Ottima è la sua conservazione tramite surgelazione, previa sbollentatura.
Avversità
Lo spinacio è una pianta abbastanza rustica e difficilmente attaccata dai parassiti nel periodo autunno-invernale; la mancanza di adeguate rotazioni può tuttavia compromettere le colture.
Tra i parassiti vegetali che possono causare marciumi alle radici e al colletto ricordiamo Pythium ultimum e Rhizoctonia solani.
La peronospora, Peronospora farinosa f. sp. Spinaciae, può risultare dannosa in condizioni di elevata umidità e temperature comprese tra 8 e 18°C.
Durante il periodo estivo sulle colture da seme sono più dannose l’antracnosi, la cladosporiosi e la fusariosi.
Anche alcuni virus possono causare danni, quali il irus del cetriolo, il virus del mosaico e il virus del giallume della bietola (questi virus sono trasmessi dagli afidi).
I parassiti animali più dannosi sono gli afidi, le nottue e le lumache.
Generalmente nell’orto famigliare non sono necessari trattamenti specifici.
Consigli di prevenzione
Effettuare sempre una rotazione con le altre colture.
Allontanare le piante malate o le singole foglie colpite.
Utilizzare semi sani o conciati.
Limitare le concimazione azotate e utilizzare sostanza organica ben umificata.
Coltivazione dello spinacio e biodinamica
Effettuare le semine in luna calante, i trapianti, le sarchiature e le rincalzature in luna discendente (tempo di piantagione), scegliendo comunque sempre i giorni di acqua. Il preparato 500 irrorato prima della lavorazione principale e delle sarchiature da un valido contributo ad una crescita sana e abbondante. Attenzione all’uso del 501 che potrebbe stimolare la fioritura anticipata.
(Disegni di Claudio Cristiani)