Sedano

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Il sedano (Apium graveolens) è una pianta aromatica appartenente alla famiglia delle Ombrellifere, come carota e prezzemolo.

Caratterizzata da un ciclo biennale, nel primo anno produce una radice fittonante alquanto voluminosa, ricca di ramificazioni e un cespo più o meno ingrossato di foglie pennatosette, con margine dentato-lobato, dal caratteristico picciolo allungato, carnoso e costoluto.

Nel secondo anno distende il fusto, che può arrivare ad un metro di altezza, su cui si apre uno scapo fiorale ad ombrello a sei/dodici raggi, con piccoli fiori ermafroditi, formati da un minuscolo calice e da una corolla di 5 petali di colore bianco-verdastro.

Il frutto, comunemente detto seme, è un diachenio, presenta cioè due acheni costoluti e accoppiati di color bruno.

Scelta varietale   

Vengono coltivate tre diverse varietà botaniche:

Apium graveolens var. dulce o sedano da coste, per la produzione di piccioli fogliari

Apium rapaceum o sedano rapa con radice fortemente ingrossata, a sfera, che costituisce la parte commestibile

Apium graveolens var. silvestre o var. secalinum o sedano da taglio, per la produzione di foglie usate come aromatizzanti.

Sedano a coste

Il più coltivato è il sedano da coste, di cui si conoscono diverse varietà locali e nuove selezioni, che si distinguono in precoci o tardive, adatte alla conservazione o meno, a coste verdi o dorate, per la coltura protetta o di pieno campo.

Coste verdi

‘Verde di Chioggia’, ‘Gigante di Romagna’, ‘Verde Pascal’, ‘Verde di Trevi’ e ‘Verde di Perpignano’

Coste dorate

‘Dorato d’Asti’, ‘Gigante Dorato’, ‘Verga d’Oro’

Coste bianche

‘Perla’, ‘Nicolaus Invernale’, ‘Lepade’, ‘Bianco di Sperlonga’

La lunghezza del ciclo varia mediamente da 80 a 150 giorni dal trapianto.

Esigenze agronomiche

Spontaneo in luoghi paludosi e salmastri e nei litorali mediterranei, il sedano richiede un terreno di medio-impasto, profondo, fresco, fertile, ricco di sostanza organica, senza ristagni idrici ma con una grande disponibilità di acqua, con pH tra 6 e 7; mal si adatta pertanto ai climi siccitosi e necessita di frequenti irrigazioni, soprattutto in relazione al periodo in cui viene coltivato. Il sedano non gradisce terreni molto calcarei, fortemente argillosi o molto sabbiosi, ma è tollerante nei confronti della salinità.

Nei confronti della temperatura il sedano subisce danni irreversibili a 0°C, mentre la crescita ottimale si ha tra i 15 e i 22 gradi. Temperature superiori ai 30°C possono determinare alcune patologie.

Tecniche colturali

Per ottenere gambi lunghi e croccanti la coltivazione va forzata con abbondanti concimazioni e irrigazioni che predispongono, però, a diverse patologie e all’accumulo di nitrati. La coltivazione domestica si presta di più ad ottenere piante di dimensioni ridotte, ma molto aromatiche.

Avvicendamento e consociazioni

Sono da evitare rotazioni strette con altre Ombrellifere, aspettando almeno 3 anni prima di effettuare nuovamente la coltivazione sugli stessi terreni.

Lavorazioni del terreno e concimazioni

Alle normali lavorazioni di preparazione del terreno, quali la vangatura e/o la zappatura, è da abbinare una concimazione accurata che preveda la distribuzione di letame o compost ben maturo ed eventualmente anche una concimazione minerale a base di fosforo e potassio.

La sostanza organica ben compostata va somministrata in ragione di 5-7 kg/mq.

Per quello che riguarda la concimazione minerale, si consiglia di distribuire, per ogni metro quadrato: 10-12g di P2O5 e 12-15g di K2O durante le lavorazioni del terreno e 12-15g di N, frazionati tra il trapianto e le operazioni di rincalzo e sarchiatura.

Semina

La coltivazione può essere praticata fondamentalmente in quattro periodi: primaverile, primaverile-estiva, estiva, autunno-invernale. La più diffusa è la coltura primaverile-estiva che è molto più produttiva; le produzione autunno-invernale e quella primaverile sono tipiche delle regioni meridionali, ma necessitano comunque di mezzi di copertura (serre-tunnel). La germinazione inizia quando la temperatura supera i 7°C e raggiunge il suo ottimo intorno ai 20°C.

Generalmente la semina viene effettuata in semenzaio, in alveoli o vasetti. La semina diretta sul campo è generalmente sconsigliata per le difficoltà di emergenza delle giovani plantule.

Il trapianto viene effettuato nella tarda primavera, per le produzioni estive-autunnali, o in estate, per quelle autunno-vernine, disponendo le piantine su file distanti 25-40 cm e a 10-20 cm sulla fila, a seconda del portamento e delle dimensioni finali delle piante.  

Il ciclo della pianta è di 6-7 mesi. Il preparato biodinamico 500 può essere utilizzato come bagno sementi, per migliorare l’energia germinativa e al trapianto per facilitare l’attecchimento e la ripresa vegetativa.

L’esposizione prolungata a temperature di 5-7° all’inizio della primavera o a situazione di stress idrico o siccità può indurre la pianta ad una prefioritura, compromettendone il suo utilizzo.

Scerbature e sarchiature

Sono indispensabili per arieggiare il terreno, mantenerlo pulito dalle infestanti e rompere l’eventuale crosta superficiale.

Irrigazioni

Sono il fattore determinante la buona riuscita della coltivazione: l’acqua, infatti, non deve mai mancare e deve essere somministrata con regolarità, dalla semina alla raccolta, senza provocare ristagni o stress idrici.

Imbiancamento

Con questa pratica si ottiene un prodotto tenero, croccante e di gusto più dolce e meno aromatico. Si effettua 25-30 giorni prima della raccolta, legando i cespi di foglie e rincalzando le piante con la terra o ricoprendole con altri materiali, come carta, cartone leggero o film plastico.

Si può anche effettuare dopo la raccolta, disponendo i cespi in cassette e ricoprendoli con sabbia umida, lasciandoli così a riposo in un luogo fresco. Oggi esistono varietà autoimbiancanti che rendono inutile questa pratica.

Raccolta

Se si utilizza dopo cottura, laraccoltasi può effettuare scalarmente, recidendo i gambi fogliari esterni fino a quando inizia la montata a seme. Per il consumo crudo la pianta va recisa intera, tagliandola sotto al colletto, quando ha raggiunto le dimensioni volute.

Nella coltivazione del sedano rapa, va estirpata con una vanga anche la radice, dalla quale andranno poi eliminate le parti verdi.

Protezione invernale

La copertura dell’aiuola con tessuto-non-tessuto o con un piccolo tunnel consente di protrarre la raccolta anche durante i mesi più freddi.

Conservazione

Il sedano può essere conservato in frigorifero, tra 0 e 5°C, e con umidità elevata, diversi giorni a patto di eliminare la parte superiore delle foglie. La conservazione industriale può protrarsi fino a due o tre mesi.

 

Avversità

Tra le avversità di origine crittogamica, ricordiamo la septoriosi, la cercosporiosi, la sclerotinia e l’oidio. Per il controllo di tali avversità sono indicati prodotti a base di rame e zolfo, decotto di equiseto, propoli ed oli essenziali.

Tra i fitofagi, i più pericolosi sono la mosca del sedano e gli afidi.

Il sedano subisce anche delle alterazioni fisiologiche come ad esempio il cuore nero, caratterizzato da imbrunimento dei piccioli interni e del cuore della pianta, indotto da varie cause, quali eccesso di concimi azotati, squilibri idrici, eccessiva fittezza di impianto, anomalie climatiche.

 

Coltivazione del sedano e biodinamica

Effettuare le semine in luna calante (luna vecchia), scegliendo sempre i giorni di terra o di acqua, per facilitare l’ingrossamento della radice e dei gambi fogliari. Distribuire il preparato 500 alla sera, prima della lavorazione principale e delle eventuali sarchiature, in giorni di terra o acqua ed il preparato 501 dopo almeno 60 giorni dall’emergenza, effettuando due o tre trattamenti al mattino presto, con giornate soleggiate, in giorni di aria o fuoco, per migliorarne le caratteristiche organolettiche e la resistenza alle malattie.

(Disegni di Claudio Cristiani)

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