




Tragopogon porrifolius, o scorzobianca, noto con il nome popolare di “barba di becco violetta” per il colore del fiore, o salsefrica, appartiene alla famiglia delle Asteraceae. E’ pianta erbacea a ciclo biennale dalle foglie lineari dal margine sfilacciato, di colore glauco o verde-grigio.
Nel nostro Paese esiste anche come forma spontanea, Tragopogon pratensis, che è possibile trovare nei prati seccagni, nei terreni non più coltivati, e dove è sparsa terra di riporto, a partire dal piano fino a 1.000 metri di quota. Fiorisce da giugno ad agosto. Il fiore è un bel capolino di colore viola scuro, grande, sorretto da uno stelo fiorale alto dagli 80 ai 120 cm, che nelle piante coltivate non è possibile osservare sviluppandosi solo nel secondo anno di età e dopo l’epoca di raccolta ottimale.
Coltivazione
Terreno. Per ottenere un prodotto di qualità deve essere coltivato in terreni sciolti, freschi, ricchi di humus, profondi e non troppo fertili. Il terreno si prepara con una vangatura per eliminare eventuali sassi, causa della formazione di radici biforcute, lenti di argilla, e per eliminare problemi di ristagno. Nei terreni pesanti si può migliorare il drenaggio aggiungendo sabbia; nei terreni poveri di sostanza organica si aggiunge terricciato di letame molto maturo e paglioso.
Concimazioni e rotazione. Come molte altre piante da radice, queste piante sfruttano la fertilità residua del terreno e non richiedono concimazione. In uno schema rotazionale solo dopo cinque anni gli scorzo possono reimpiegare lo stesso terreno di coltivazione.
Esposizione. Il terreno deve essere ben esposto al sole, anche nei mesi invernali se si sceglie di rimandare il raccolto delle radici solo al momento del bisogno.
Semina. La semina si effettua in tarda primavera, a partire dalla fine di aprile, con raccolta annuale, anche se in realtà si tratta di pianta biennale. In file distanti fra loro circa 40 cm e con semi posti ad una profondità di 2 cm. Le piantine dovranno essere diradate così che la distanza fra una pianta e l’altra vari dai 10 ai 15 cm.
Irrigazione e infestanti. L’irrigazione per scorrimento, e la lotta alle malerbe con erpicature leggere si effettua all’interno dei solchi.
Sfalcio. A settembre, secondo lo schema di coltivazione classico, si effettua lo sfalcio delle foglie per favorire l’ingrossamento delle radici.
Raccolta. Può iniziare all’arrivo dell’inverno e protrarsi fino ad aprile. Si estraggono dal terreno, con la forca a denti larghi e non per trazione. La raccolta deve avvenire con terreno abbastanza asciutto per ridurre al minimo le rotture.
In cucina
Da un mq si ottiene poco più di un kg di radici. Si buttano in padella con un soffritto di cipolle e altrettante patate, dopo aver rosolato si coprono di brodo vegetale. A cottura quasi ultimata aggiungere farro o riso. Parmigiano-reggiano, pepe e olio al momento di servire.