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Il pisello (Pisum sativum) appartiene alla famiglia delle leguminose. Ha un apparato radicale fittonante e un fusto esile, di altezza variabile tra i 50 e i 200 centimetri. Il suo portamento è rampicante e, col crescere dell’altezza, in assenza di sostegni adeguati, tende ad essere prostrato.
Le foglie sono paripennate ed hanno alla loro base, in corrispondenza del nodo, delle caratteristiche stipule, formazioni allargate che avvolgono il fusto a guisa di corona.
Una particolare modificazione della foglia costituisce il cirro, attraverso il quale la pianta si aggrappa saldamente ai sostegni.
I fiori sono singoli o accoppiati, all’ascella delle foglie, bianchi o porpora.
I frutti sono dei baccelli contenenti un numero di semi variabile tra 3 e 12.
I semi possono assumere forma, colore ed aspetto diverso a seconda delle varietà.
Scelta varietale
Le varietà coltivate nell’orto possono essere suddivise in funzione dell’altezza, (nani, mezzarama, rampicanti), delle caratteristiche del seme (liscio o rugoso), o della struttura del baccello, in piselli da semi o in piselli mangiatutto o taccole.
Nani
Di altezza media intorno ai 50 cm, non necessitano di sostegni e possono essere coltivati liberamente.
‘Meraviglia d’Italia’: precoce, h 40/50 cm, seme verde, grosso e liscio dal sapore dolce; baccello lungo 8-9 cm di colore verde chiaro.
‘Gloria di Quimper’: precocissimo, h 35/45 cm, seme medio tondo e liscio.
‘Progress 9’: seme rugoso; varietà nana molto produttiva e vigorosa, resistente alle malattie; baccello colore verde scuro lungo 9-10 cm; ciclo medio-precoce, pianta h 40-45 cm; dolce e tenero con raccolta scalare.
‘Telefono Nano’: tardivo, h 80/90 cm, classificato come nano, ma di altezza più vicina ai mezza rama.
Mezzarama (seminani)
Di altezza variabile tra gli 80 e i 130 cm, necessitano di sostegni adeguati per garantire una produzione sana ed abbondante.
‘Lincoln’: tradivo, seme medio, verde scuro e grinzoso.
‘Rondo’: seme rugoso, di eccezionale produttività, altezza media (80-100 cm circa); produce baccelli accoppiati di facile raccolta, lunghi e diritti, lisci di colore verde intenso, contenenenti 8-10 semi; di ciclo medio-precoce, è indicato per la surgelazione, con raccolta scalare.
‘Espresso Generoso’: seme medio, tondo, liscio e verde; h 110-130 cm.
Rampicanti
Di altezza variabile tra i 130 e i 200 cm, necessitano di sostegni, sono molto produttivi e di norma hanno una produzione scalare.
‘Telefono’: seme rugoso, altezza 150 cm, molto produttivo, di ottimo sapore.
‘San Cristoforo’: seme grosso, tondo, liscio, bianco avorio o verde pallido; h 160-170 cm, medio precoce.
‘Lavagna’: seme grosso, tondo, liscio, giallo; h 130-140 cm, medio precoce.
‘Serpetta Verde’: seme medio-grosso, tondo liscio, verde; h 160-170 cm, medio tardivo.
Piselli mangiatutto
La struttura del baccello è particolarmente tenera e si presta ad essere mangiata per intero.
‘Gigante Svizzero’: seme grosso, rugoso, bruno; h 150-160 cm, tardivo.
Esigenze agronomiche
Il pisello ama un ambiente fresco e umido: il terreno deve essere di medio impasto, ricco di sostanza organica, con un pH neutro o leggermente alcalino; teme il caldo secco, che provoca malattie, la colatura dei fiori e l’indurimento dei semi e rifugge i terreni calcarei, quelli acidi, troppo sciolti o compatti. Le varietà a seme liscio tollerano molto bene il freddo e possono essere seminate con molto anticipo, anche prima dell’inverno, mentre quelle a seme rugoso sono molto più sensibili e vanno seminate in primavera.
Tecniche colturali
E’ una pianta che si avvantaggia delle lavorazioni e delle concimazioni effettuate per le altre colture. In caso di terreno costipato, per ricreare una buona struttura, si consiglia di eseguire una vangatura prima che il terreno geli. Ottimo il compost ben maturo, da distribuire prima della semina, se la sostanza organica è scarsa.
Come tutte le leguminose, è in grado di assimilare l’azoto atmosferico, grazie all’azione dei batteri azotofissatori che vivono in simbiosi nelle radici. In assenza di concimazioni organiche è necessario intervenire con fosforo e potassio prima delle lavorazioni del terreno (15-20 g di P2O5 e 20-25 di K2O per mq). Da evitare il solfato di potassio perché lo zolfo tende a rendere duri i semi. Una piccola quantità di azoto può aiutare in primavera lo sviluppo della pianta, prima che si instauri la simbiosi con i batteri azotofissatori. Quantitativi di azoto elevati sono, invece, dannosi e inutili, poiché rallentano lo sviluppo dei batteri azotofissatori e predispongono la pianta all’attacco di funghi ed afidi.
Rotazioni colturali e consociazioni
Il pisello segue preferibilmente colture da radice, come la carota e la patata, si consocia bene con asparago, carota, sedano, cavoli, fagioli, ravanelli, patate, rape e lattuga, da evitare la consociazione con aglio, cipolla e prezzemolo.
Semina
La semina si effettua a file o a postarelle, in pieno campo, in diversi momenti, a seconda delle varietà e del clima. Nei climi più temperati si semina di norma in autunno, mentre in quelli più rigidi in primavera. E’ possibile pertanto scaglionare le semine durante tutto l’anno, prevedendo anche una semina in tarda estate con varietà precoci, tenendo presente che il momento più difficile da superare è quello secco estivo.
Le distanze di semina dipendono dal portamento delle varietà: per il pisello nano è sufficiente una distanza tra le fila di 30-50 cm e sulla fila di 3-5 cm, ad una profondità di 5-6 cm.
Nelle varietà semirampicanti si utilizzano distanze tra le file di 60-80 cm, mentre per quelle rampicanti di 100-150 cm.
La direzione ottimale delle file è lungo l’asse Nord-Sud, in modo che il sole nell’arco della giornata possa illuminarne i due lati.
Nelle varietà più alte vanno predisposti i tutori. Per i piselli mezzarama si possono utilizzare delle frasche, mentre per quelli rampicanti è necessario predisporre dei tutori più strutturati: ad esempio pali in legno o in ferro alti 2,5 m alla distanza di circa 2 metri l’uno dall’altro, a cui fissare una rete in plastica a maglie larghe.
Irrigazioni
Devono essere abbondanti e regolari, senza ristagni, specie nei periodi caldi e secchi, per evitare l’indurimento dei semi. Un’irrigazione poco prima della raccolta migliora la qualità del prodotto.
Sarchiature e rincalzature
Sono utili per mantenere il terreno sgombro dalle infestanti e garantire una radicazione ben sviluppata.
Raccolta
Consumo fresco: in genere è scalare, a partire da aprile-maggio, fino alla fine di giugno, quando i baccelli sono turgidi e pieni e il seme schiacciato tra le dita non si divide in due, né appare di consistenza farinosa (troppo maturo). Nel dubbio è meglio anticipare la raccolta. La precocità, la lunghezza del ciclo e la produzione dipendono molto dalle diverse varietà. Più precoci, con un ciclo più breve le varietà nane, più produttive, ma più lente ad entrare in produzione, quelle rampicanti. I piselli mangiatutto si raccolgono quando il seme non è ancora molto sviluppato, e il baccello ha raggiunto circa i 2/3 del suo sviluppo completo. In generale, non tenendo conto dell’eventuale periodo di stasi invernale, sono necessari dalla semina al raccolto 60 giorni per le varietà precoci e 80-100 per quelle tardive.
Consumo secco: si attua quando i baccelli non sono ancora del tutto secchi, per evitare che, aprendosi, lascino cadere i semi a terra. Vanno quindi riposti in una zona areata per completare l’essiccazione.
Avversità
Malattie fungine
L’oidio, o mal bianco, che colpisce specialmente con l’asciutto gli impianti seminati tardi.
L’antracnosi, che si manifesta prevalentemente sul baccello, con delle punteggiature rugginose che diventano poi scure e larghe fino ad 1 cm.
La lotta si attua in via preventiva con prodotti a base di rame e zolfo, o con trattamenti regolari a base di propoli ed oli essenziali.
Insetti
Il tonchio del pisello depone le uova sui baccelli, si nutre dei semi allo stato larvale, completando il suo sviluppo in tempi brevi e riprendendo quindi il ciclo riproduttivo. I baccelli colpiti vanno eliminati prontamente, per cercare di limitare lo sviluppo del parassita. Solo in caso di gravi attacchi, si tratta con piretro.
Passeracei
Attenzione alle semine troppo superficiali che possono essere compromesse da questi uccelli.
Coltivazione del pisello ed biodinamica
Effettuare le semine in luna crescente (luna nuova), le sarchiature e le rincalzature in luna discendente (tempo di piantagione), scegliendo comunque sempre i giorni di calore. Un trattamento al terreno col preparato 500 prima della lavorazione principale e delle rincalzature ne migliora profondamente gli effetti. Il preparato 501 si può spruzzare dopo la fioritura, effettuando due o tre trattamenti al mattino presto, con giornate soleggiate, in giorni di aria o calore.
(Disegni di Claudio Cristiani)