Pastinaca sativa

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Ortaggio invernale a raccolta scalare

 

Con il nome di “pastinaca”, detta anche “carota bianca”, si indica la Pastinaca sativa di cui esiste un corrispettivo selvatico che un tempo, in periodi di penuria alimentare, era attivamente raccolta e consumata a dispetto del poco che offriva, una volta spellata.

La pastinaca è un ortaggio poco diffuso che, introdotto negli orti familiari, ha il pregio di ampliare le scelte degli ortaggi invernali. Si raccoglie, infatti, in modo scalare, secondo i fabbisogni, dopo la prima gelata.

 

Descrizione

La pastinaca sviluppa una vegetazione non abbondante ma folta e vigorosa. Il cespo di foglie può raggiungere i 40 cm d’altezza e una larghezza di 15. Le foglie, di color verde brillante, sono profondamente divise ma la somiglianza con quelle dell’altro ortaggio da radice di riferimento, la carota, è forzato perché queste presentano lobi evidenti e ben formati. Il rachide centrale, più chiaro, è ben sviluppato. La radice è la sola parte edule della pastinaca: le foglie in soggetti sensibili provocano addirittura sensibilizzazioni cutanee.

La radice, di colore chiaro e forma conica leggermente affusolata, è carnosa, croccante, dal sapore piacevole e aromatico, leggermente dolce. E’ solo dall’apice che si dipartono le radici sottili deputate all’assorbimento.

Pianta biennale, sale a fiore nella primavera del secondo anno sviluppando lunghi steli fioriferi che portano fiori bianchi a quattro petali, tipici della famiglia delle Cruciferare.

 

Attenti al terreno

Il terreno dove coltivare la pastinaca deve essere leggero, soffice, ricco di sostanza organica, fresco e senza ristagni, e, soprattutto, senza scheletro. La presenza di sassi provoca la biforcazione delle radici che deprezza qualitativamente il prodotto.

E’ sempre richiesta una lavorazione profonda per eliminare i sassi e inglobare fertilizzanti organici come letame maturo, terricciati e compost. Come per tutti gli altri ortaggi da radice evitate letame fresco e fertilizzanti azotati che indurrebbero uno sviluppo a favore della vegetazione e una forte presenza di radici irregolari. Una semplice vangatura non basta, è richiesta una doppia vangatura per raggiungere i 40 cm di profondità.

L’aiuola deve essere posta in pieno sole perché la pastinaca ha bisogno di almeno sei ore di sole il giorno.

Il seme della pastinaca ha una vitalità breve, al momento dell’acquisto verificare che sia stato prodotto nella campagna precedente.

 

Come coltivarla

Si semina in primavera dopo aver lasciato i semi a bagno per una notte per favorirne l’idratazione. Il seme, molto fine, si mescola con terriccio da semina per migliorare l’uniformità. Si mescola a file distanti 30 cm, assolcando il terreno.

Gli unici lavori necessari fino alla raccolta sono le bagnature quando il terreno asciuga e il diserbo costante che si esegue con una sarchiatura lungo i solchi e a mano sulla fila. Le piante da luglio sviluppano una vegetazione tale da non consentire alle malerbe di crescere.

 

Raccolta

Si raccoglie dall’autunno, in modo scalare, utilizzando un forcone a denti larghi e non per trazione perché molte radici rischiano di spezzarsi e restare nel terreno.

Dopo la prima gelata, la qualità del prodotto migliora per l’aumento della concentrazione degli zuccheri.

Si può decidere di lasciarle nel terreno ricoprendole con un generoso strato di paglia per proteggerle dal freddo, raccogliendole al bisogno.

 

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