












La rucola è una pianta erbacea caratterizzata dall’aroma intenso e aromatico che appartiene alla famiglia delle Brassicaceae, come i cavoli, la senape e i ravanelli.
La rucola selvatica, Diplotaxix tenuifolia, e la rucola domestica o coltivata, Eruca sativa, sono piante appartenenti a generi diversi, che sovente vengono confuse tra loro per alcune somiglianze nell’aspetto e nel sapore aromatico, molto più intenso però nella rucola selvatica.
La rucola selvatica è una pianta perenne, molto rustica e la si trova facilmente allo stato spontaneo negli incolti, ai bordi delle aree coltivate, di fossi, prati e strade.
Ha foglie strette e frastagliate e fiori gialli a quattro petali.
I frutti sono silique, piccoli baccelli tipici delle brassicacee, contenenti numerosi semi in doppia fila.
L’apparato radicale è fittonante e profondo.
La rucola coltivata presenta foglie più arrotondate e un colore dei fiori che varia dal bianco al giallo chiaro.
Varietà coltivate
Esistono fondamentalmente due tipologie di piante che si prestano ad essere coltivate senza problemi: quella selvatica (la più comune è la Diplotaxis tenuifolia, ma ne esitono altre come la Diplotaxis integra e la Diplotaxis erucoides) e quella coltivata.
Sono ambedue molto rustiche e di veloce accrescimento. Quella coltivata ha una vegetazione leggermente più abbondante.
Esigenze
Cresce in quasi tutti i terreni, ad eccezione dei suoli molto compatti, con ristagni idrici, ma preferisce quelli sciolti in posizione soleggiata, anche se si adatta alla mezz’ombra; nei climi miti l’Eruca sativa mantiene la vegetazione anche in inverno, altrimenti solo quella selvatica sopporta i freddi invernali delle regioni settentrionali. Non ha particolari esigenze nutrizionali e di pH.
TECNICHE COLTURALI
Avvicendamento e consociazioni.
Non deve seguire altre crucifere. Buona la consociazione con la cipolla, con i porri, e con l’aglio, che fungono da repellenti per gli insetti.
Lavorazioni del terreno
Sono sufficienti delle lavorazioni superficiali di 15-20 cm. Non importa concimare il terreno, in quanto le concimazioni riservate alle colture che la precedono nell’orto saranno sicuramente sufficienti alle sue esigenze.
Semina
La semina si effettua in primavera, direttamente sul campo, su file distanti 30-35 cm.
Si può anche seminare a spaglio, su terreno ben livellato, avendo cura di non sotterrare il seme ma di coprirlo, dopo la semina, con un tessuto, al fine di non scalzarlo con le innaffiature e di mantenere il terreno umido a lungo. Il tessuto andrà poi rimosso dopo che le piantine saranno germogliate.
Diradamento
L’operazione si rende generalmente necessaria in quanto il seme, molto piccolo (sino 500-550 semi/grammo), non consente una distribuzione uniforme. Va eseguita quando le piante hanno almeno due foglie vere, sino ad arrivare ad un investimento ottimale di 30 – 40 piante a mq: circa 10-12 piante ogni metro lineare.
Irrigazione
È necessaria al momento della semina e nei primi periodi di crescita delle piantine. In seguito può essere diradata, in quanto la rucola ha un’ottima resistenza al secco. Bisogna comunque tener presente che il secco abbinato al caldo inducono velocemente la risalita a seme e di conseguenza il periodo vegetativo.
Si raccomanda di evitare adacquamenti elevati, per evitare il rischi di ristagni, con la conseguente possibilità di contrarre marciumi radicali.
Raccolta e potatura
La raccolta è scalare e può iniziare già dopo 30- 35 giorni dalla semina.
Si esegue tagliando le foglie quando hanno raggiunto uno sviluppo medio di 8-12 centimetri. Su piccole superfici si consiglia di tagliare con accortezza le foglie esterne, in modo da lasciare intatto il «cuore» della pianta che rivegeta con facilità. Quando la rucola è in coltura poliennale vengono raccolti, oltre alle foglie, anche i giovani germogli che si formano numerosi.
Si consiglia comunque di procedere a diversi tagli, anche se non si consumano le foglie, per stimolare l’attività vegetativa delle piante e ritardare la salita a seme.
Malattie
La rucola è una pianta rustica e resistente e non soggetta a particolari malattie fungine.
Il fattore più pericoloso che ne può limitare la crescita, specialmente nei primi stadi di sviluppo, sono le altiche. Si tratta di piccoli insetti neri, che saltano e che colonizzano le foglie, provocando piccoli buchini.
Le giovani piantine sono particolarmente sensibili a tali attacchi e possono arrestare il loro sviluppo.
Il controllo dell’altica può essere condotto in via preventiva con prodotti a base di olio di Neem, con una miscela di oli essenziali e propoli o col piretro, trattando nelle ore serali, o nelle prime ora del mattino, quando gli insetti utili non sono in volo e le altiche sono tutte sulle piante. Data la loro mobilità è spesso difficile colpirle e spesso i trattamenti vanno ripetuti.
La coltivazione della rucola e il calendario biodinamico
Effettuare le semine in luna calante, i trapianti, le sarchiature e le rincalzature in luna discendente (tempo di piantagione), scegliendo comunque sempre i giorni di acqua. Il preparato 500, irrorato prima della lavorazione principale e delle sarchiature, da un valido contributo ad una crescita sana e abbondante. Attenzione all’uso del 501 che potrebbe stimolare la fioritura anticipata.