
Confusa tra le piante da fiore o in coltivazione specializzata, non è difficile ottenere in giardino una piccola produzione, una gustosa primizia dell’estate
Gli amanti della montagna sanno quanto è piacevole la scoperta, ai lati del sentiero, di un tappeto di fragole selvatiche e anche i più accaniti camminatori non possono, in questi caso, rinunciare ad una sosta.
La fragola è probabilmente uno dei frutti più attraenti e golosi. Fresche e dolci, da sole o assieme ad altri frutti in macedonia, a complemento del gelato o “condite” con aceto balsamico tradizionale; possiamo trovare mille e un modo per gustarle.
Anche se risulta conosciuta fin dall’antichità, la diffusione e l’inizio della coltivazione si possono far risalire all’epoca del Re Sole che sembra fosse un estimatore di questo frutto.
Origini e caratteristiche della fragola
Specie e origine | Famiglia Rosaceae. La specie di origine europea è Fragaria vesca, la comune fragolina di bosco. Con incroci tra questa e altre specie si sono ottenute le varietà oggi coltivate. |
Portamento | Pianta erbacea perenne. Fusto brevissimo, le foglie sono portate su lunghi piccioli, disposte a rosetta. |
Frutto |
Quello che comunemente chiamiamo frutto in realtà deriva dalla crescita del ricettacolo del fiore. I veri frutti sono i piccoli “semi” inseriti sull’epidermide, che prendono il nome di acheni. |
Ambiente | Il terreno ideale per la fragola è sub-acido (pH 5,5-6,5) e sciolto. Si adatta comunque a tutti i tipi di terreno, a condizione siano ben preparati e privi di ristagni d’acqua. E’coltivata dal sud Italia fino alle zone alpine. |
Avversità principali | Insetti: Afidi
Funghi: Botrite (marciumi dei frutti), Oidio (mal bianco). |
Utilizzazione frutti | Consumo fresco, confetture. |
Fragole in giardino
Ottenere una piccola produzione domestica di fragole non è poi così difficile.
La fragola è una pianta poliennale ma, nella produzione specializzata, viene coltivata con ciclo annuale e gli impianti vengono rinnovati ad ogni stagione. Infatti negli anni successivi al primo il calibro dei frutti tende a diminuire e si può avere una certa mortalità di piante. A livello famigliare la produttività rimane spesso soddisfacente per più anni.
Le fragole possono trovare posto in giardino accanto ad altre specie erbacee da fiore, in piccoli vasi, orci a tasche o in un piccolo fragoleto specializzato.
La piantagione si può eseguire a fine inverno o, come per gli impianti specializzati, in estate da luglio a settembre. La fragola è particolarmente sensibile ai ristagni d’acqua, quindi la preparazione del terreno va fatta con molta cura. Il terreno deve essere lavorato qualche mese prima dell’impianto eseguendo un’aratura profonda 40 centimetri o una vangatura a 25-30.
E’ sempre consigliabile attendere qualche anno prima di ripiantare fragole sullo stesso terreno, per evitare morie di piante e crescita stentata.
In piena terra le fragole vanno piantate su aiole rialzate.
Per eliminare la competizione di altre specie erbacee e mantenere i frutti puliti è consigliabile coprire il terreno prima della piantagione con un film di polietilene di colore nero.
In alternativa si può eseguire una copertura (pacciamatura) con uno strato di paglia.
Le fragole richiedono irrigazioni molto frequenti, soprattutto dopo il trapianto e durante i mesi estivi. Se si copre il terreno col polietilene, per l’irrigazione si dovrà utilizzare un tubo forato (manichetta) steso sotto il telo. Oppure si potrà eseguire l’irrigazione facendo scorrere l’acqua lungo due solchi creati ai lati del fragoleto.
Scelta delle cultivar
Molte sono le cultivar ottenute dalla selezione e miglioramento genetico. Per la maggioranza si tratta di varietà “unifere”, che fioriscono una volta nella stagione. Altre sono invece rifiorenti e hanno una produzione di frutti prolungata dalla primavera all’autunno. Tra queste possiamo ricordare ‘Fern’, una cultivar a lunghissima rifiorenza e con frutti di buon sapore. Non dimentichiamo poi le comuni fragoline di bosco, piccole ma con un intenso aroma e profumatissime.
Mese per mese le cure colturali
Inverno
Lavorare il terreno per i nuovi impianti.
In febbraio eseguire la “toilettatura” delle fragole piantate l’anno precedente. Si tratta di ripulire le piante dalle foglie vecchie, stoloni o residui mummificati di frutti. Le piante molto folte, soprattutto se di due o più anni d’età, vanno diradate lasciando circa 3 stoloni per evitare che la fioritura e fruttificazione sia troppo abbondante. L’operazione si può eseguire manualmente con un paio di forbici pianta per pianta. Se la coltivazione è più estesa il lavoro è molto più veloce, anche se meno accurato, utilizzando un decespugliatore. In questo caso si deve prestare attenzione a non lacerare il telo di copertura, se presente.
In febbraio-marzo, se si desidera anticipare la maturazione, si possono coprire tutto o una sola parte del fragoleto con un telo trasparente di pvc, sostenuto da appositi archi in modo da realizzare un mini-tunnel.
Primavera
Eseguire le nuove piantagioni quando non vi sono più rischi di gelate
Dopo la piantagione iniziare le irrigazioni e le concimazioni. Particolarmente adatti sono i fertilizzanti a lenta cessione, non molto ricchi in azoto e con elevato titolo in potassio.
Estate
Con l’aumento delle temperature aumenta il consumo d’acqua delle piante. Eseguire irrigazioni molto frequenti, anche giornaliere, evitando sempre di bagnare frutti e vegetazione.
La raccolta va fatta in passaggi successivi, una o più volte la settimana in base alla velocità di maturazione. I frutti vanno staccati con il picciolo, con molta delicatezza per evitare di danneggiarli.
Autunno
Terminata la raccolta (fine estate – inizio autunno) si dovrà valutare se le piante sono ancora sufficientemente vigorose e vitali per affrontare un altro anno di fruttificazione o se conviene sostituirle. In caso positivo è utile eseguire una concimazione per “preparare” la pianta alla stagione seguente.
(Disegni di Daniela Baldoni)