Cipolla

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La cipolla (Allium cepa) è una pianta bulbosa biennale appartenente alla famiglia delle Liliacee, come porro e aglio, caratterizzata da un apparato radicale fascicolato, superficiale, che esplora il terreno fino ad una profondità di circa 30-35 cm. 

Le foglie, tubulari e cave, terminano nella parte basale con una guaina più chiara, che le abbraccia e le racchiude in una sorta di fusto temporaneo.

Il bulbo, che costituisce la parte edule della pianta, è formato dall’ingrossamento della parte basale delle foglie che si ispessiscono, divengono carnose, bianche o leggermente colorate di rosso o violetto. Le guaine esterne, dette anche tuniche, si presentano invece sottili, cartacee, di colore variabile dal bianco, al dorato, al rosso e al violetto, a seconda della varietà.

Nel secondo anno si forma lo scapo fiorale, cavo internamente e rigonfio nella parte inferiore. Lo scapo porta alla sommità un’infiorescenza ad ombrella semplice, globosa, composta da molti fiori.

La fecondazione è incrociata e favorita dagli insetti pronubi, in quanto le antere, che originano il polline, maturano prime degli ovuli presenti sullo stesso fiore.

Dalla fecondazione si forma una capsula triloculare contenente 1-2 semi, di forma irregolare, generalmente di colore nero, ma anche bruno. Il peso di 1.000 semi va da 3 a 5 grammi.

Esigenze agronomiche

La cipolla è abbastanza resistente al freddo, tanto che la germinazione, pur avvenendo in condizioni ottimali intorno ai 20-25°C, può iniziare già a valori di 0-1°C.

La formazione dello scapo fiorale è stimolata dall’esposizione alle basse temperature (vernalizzazione), mentre la formazione del bulbo dipende dal fotoperiodo (alternanza giorno-notte): le varietà brevidiurne, precoci, richiedono 10-12 ore di luce al giorno, le neutrodiurne, medio-precoci, 12-14 ore, mentre quelle longidiurne, tardive, ne richiedono da 14 a 16.

La cipolla predilige terreni di medio impasto, tendenzialmente sciolti, ma si adatta anche a quelli argillosi purché freschi, profondi, ricchi di sostanza organica, con buona disponibilità di acqua, ma senza ristagni. Il pH ottimale è compreso tra 6 e 7.

Scelta varietale

Numerose sono le varietà che si distinguono in funzione del ciclo biologico (precoci, medie e tardive), della forma del bulbo (allungata, a fuso, ovale, sferica, piatta) e del colore delle tuniche esterne (bianche, rosse, gialle, viola, brune).

A seconda della destinazione del prodotto, si distinguono varietà per il consumo fresco (in genere quelle precoci), da serbo, raccolte tra fine estate e inizio autunno e conservate fino alla primavera successiva, da sottoli e sottaceti.

Varietà più conosciute

‘Rossa di Tropea’: bulbo a fiaschetta, tuniche esterne di color rosso vino, polpa bianco-rosata dolcissima, precoce, molto adatta per il consumo fresco.

‘Dorata di Parma’: bulbo grosso a forma di trottola, giallo dorato, polpa bianco-avorio. Tardiva per consumo invernale, di ottima serbevolezza.

‘Rossa Toscana’: bulbo da medio a grosso a forma di trottola, tuniche di colore rosso scuro, polpa bianca di ottimo sapore. Tardiva, per il consumo invernale, di ottima serbevolezza.

‘Barletta’: seminata in primavera produce un bulbo bianco piccolo e piatto per sottaceti; seminata in agosto, forma un bulbo medio grosso, piatto, per il consumo fresco.

‘Musona Tonda’: bulbo sferico, grosso, con buccia bianco-argento; si semina ad agosto settembre con raccolta a giugno o a gennaio febbraio con raccolta a luglio.

 

Tecnica colturale

Avvicendamento e consociazione

La cipolla non deve essere reimpiantata prima di 4-5 anni, per evitare attacchi di nematodi e di malattie fungine. Non deve seguire il porro, l’aglio, la patata e il cavolo. Può essere consociata a carota, insalata e Solanacee.

Lavorazioni del terreno e concimazione

Prima della semina è sufficiente una lavorazione superficiale con la zappa. Sono da evitare concimazioni organiche date in prossimità della coltivazione, se fatte con sostanza organica non compostata perfettamente e le concimazioni azotate abbondanti, mentre si avvantaggia delle concimazioni organiche effettuate per le coltivazioni precedenti. In carenza di sostanza organica è possibile fornire una concimazione minerale, distribuendo, prima della lavorazione principale del terreno, 15-20 g/mq di P2O5, pari a 75-100 g di perfosfato (titolo 20-21%), e 10-15 kg/ha di K2O, pari a 20-40 g di solfato potassico; in copertura si può poi distribuire 8-12 g/mq di N, pari a 30-50 g di nitrato ammonico. L’azoto va somministrato nelle prime fasi di crescita della pianta, in quanto un’eccessiva disponibilità tardiva può compromettere la conservabilità del prodotto.

Semina

L’epoca di semina va da settembre a dicembre, per le cipolle da consumo fresco a raccolta primaverile, e da gennaio ad aprile per quelle da serbo, a raccolta estivo-autunnale e per sottaceti. Anziché effettuare la semina diretta è possibile ricorrere al trapianto di piantine ottenute in contenitori alveolari, accorciando così il ciclo di circa 3 settimane.

Le cipolle per sottaceti si seminano direttamente in campo, a spaglio, utilizzando da 5 a 12 g di seme/mq o a file (distanza tra le file 8-15 cm).

Le cipolle primaverili-estive per il consumo fresco si seminano a file distanti 20-25 cm, distanziando i semi sulla fila a10-15.

Le cipolle autunnali da serbo si seminano a file distanti 30- 40 cm e sulla fila di 15-20; la distanza varia anche in funzione delle dimensioni finali del bulbo.

I semi vanno interrati al massimo 1 cm; per facilitare la germinazione, che impiega normalmente 10-15 giorni, è consigliabile effettuare un bagno-seme col preparato biodinamico 500 o anche solo con acqua per 24-48 ore.

Il terreno va poi mantenuto umido fino a germogliazione.

Utilizzando piantine prodotte in semenzaio o i contenitori alveolari, il trapianto va effettuato quando le piantine hanno 4-5 foglie, interrando il bulbetto 1-2 cm sopra l’inserzione delle radici.

La messa a dimora può essere anche effettuata piantando piccoli bulbi a ottobre-novembre, mantenendo le distanze consigliate precedentemente e impiegando circa 30-50 cipolline ogni metro quadrato. La coltivazione partendo dai bulbi consente, in genere, produzioni più precoci e abbondanti. Le varietà rosse e bianche però possono essere maggiormente soggette a prefioritura.

Diradamento

Va effettuato nel caso in cui la semina sia stata eseguita troppo fitta per garantire un buon accrescimento dei bulbi.  

Irrigazione

L’acqua non deve mancare nei primi stadi di sviluppo delle piante, ma va comunque sospesa dopo la formazione del bulbo.

Sarchiature

Sono necessarie per mantenere il terreno libero dalle infestanti e per interrare i concimi di copertura, ma vanno effettuate con attenzione perché le radici delle cipolle sono molto superficiali.

Raccolta

Per il consumo fresco inizia ad aprile-maggio, mentre quella per il prodotto da conservare, da giugno (Italia meridionale) ad agosto (Italia settentrionale), quando le foglie sono completamente essiccate.

I bulbi vanno estirpati dalla terra aiutandosi con una vanga e lasciati asciugare al sole per alcune settimane o in ambiente riparato, se la stagione è piovosa.

Se si vuole formare delle trecce sarà necessario non fare seccare completamente le foglie e completare l’essiccazione successivamente.  

Conservazione

Per una conservazione ottimale sono necessari luoghi asciutti e ben arieggiati con una temperatura di circa 10°C e un’umidità relativa del 45°-60°.

Avversità

Crittogamiche: marciume dei bulbi (Sclerotinia sclerotiorum), peronospora (Peronospora schleideni), muffa nera, antracnosi.

Insetti: mosca della cipolla, tignola, nottue.

Nematodi.

Generalmente non sono necessari trattamenti specifici.

Consigli di prevenzione

  • seminare bulbi sani, integri, di varietà locali
  • aspettare almeno 4 anni prima di ricoltivare la cipolla nelle stesse aiuole o dopo aglio o porro
  • effettuare concimazioni azotate equilibrate e solo nella fase iniziale della coltivazione
  • irrigare solo se necessario ed evitare ristagni idrici e scarso drenaggio
  • asportare e distruggere eventuali residui infetti

Coltivazione della cipolla e biodinamica

Effettuare le semine in luna discendente (tempo di piantagione), in giorni di terra. Effettuare sarchiature e raccolta sempre in giorni di terra. Effettuare un trattamento al terreno col preparato 500 prima della lavorazione principale e spruzzare il 501 quando la piantina ha emesso almeno 2 o 3 foglie al mattino con giornate soleggiate e nitide, rinnovare il trattamento altre due volte in giorni di radice.

(Disegni di Silvano Cristiani)

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