Cavolo

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La famiglia delle Cruciferae, o Brassicaceae, comprende diverse piante che vengono coltivate negli orti: i broccoli, la verza, il cavolo cappuccio, i cavoletti di Bruxelles, il cavolfiore, il cavolo rapa, la senape, il navone, le rape, il crescione e la rucola.

Caratteristica comune di tutte le crucifere è il fiore formato da quattro petali e quattro sepali disposti in croce e in diagonale tra loro: al loro interno sono facilmente riconoscibili 6 stami, 4 lunghi e 2 laterali più corti e un ovario supero, cioè libero del ricettacolo cui aderisce soltanto con la sua base.

Esigenze agronomiche

I cavoli non hanno grosse esigenze termiche, ma temono il gelo per cui nei climi rigidi la loro coltivazione non si protrae oltre il mese di dicembre.

Sono molto esigenti nei confronti del terreno che deve essere ben drenato, ricco di humus, profondo, con un pH intorno alla neutralità o leggermente alcalino. Le loro radici possono scendere fino ad un metro e mezzo, la lavorazione principale dovrà essere di conseguenza accurata e profonda per assicurare una buona struttura, specie se il terreno è argilloso.

Tecniche colturali

Avvicendamento

I cavoli non dovrebbero ritornare sulla stessa aiuola prima di tre o quattro anni. Come colture precedenti ottime sono le leguminose, come fagioli o piselli. La scelta delle varietà da coltivare dovrebbe sempre ricadere sulle varietà locali o su quelle già sperimentate e adattate alla zona.

Tempi di semina e raccolto

A seconda delle caratteristiche del luogo, del clima e delle varietà i cavoli possono essere seminati in settembre con raccolta in maggio-giugno, in gennaio con raccolta in giugno-luglio, in marzo aprile con raccolta estivo-autunnale, e in maggio-giugno con raccolta fino ai primi geli.

La coltivazione più semplice e quella più consona all’orto familiare è l’ultima, in quanto il superamento dei mesi freddi rende necessario il ricorso a strutture di protezione, mentre nelle coltivazioni primaverili-estive la virulenza dei parassiti ne rende problematico il loro controllo.

Nell’orto familiare

Si consiglia pertanto di effettuare la semina a fine maggio, primi di giugno, in cassetta o direttamente in contenitori alveolari o vasetti. La semina in cassetta richiede un ulteriore trapianto in vasetto prima della definitiva messa a dimora.

Il trapianto in piena terra si esegue dopo circa 40 gg nel mese di luglio, quando le piantine hanno sviluppato almeno 5-6 foglie vere, a una distanza tra pianta e pianta di 50-70 cm, con un investimento di 25-30 piante/mq. Le piante hanno un grande sviluppo e di conseguenza hanno bisogno di molto spazio, distanze minori le rendono più soggette a malattie e possono ritardare la maturazione o produrre i fiori o le teste più piccoli. Le piantine vanno collocate in profondità, fino all’ascella delle prime foglie vere, in buchette appositamente preparate e a contatto con ottimo terriccio o compost maturo, facendo attenzione a non rompere il pane di terra delle radici, per garantire così una ripresa vegetativa rapida.

Concimazione e irrigazione 

Cavolfiori, verze, cappucci e broccoli hanno bisogno di molta acqua e concimazioni abbondanti. Subito dopo il trapianto è particolarmente efficace una fertirrigazione con macerato di ortica che abbia fermentato 3 o 4 giorni o una soluzione di alghe brune e sangue secco. Estremamente importante è la concimazione di fondo, da fare prima del trapianto, a base di letame maturo o pollina, compost o concimi fosfo-potassici minerali che apportino 10-15g/mq di P2O5 (anidride fosforica) e K20 (ossido di potassio). Per quello che riguarda l’azoto, l’apporto complessivo non dovrebbe superare i 18 g/mq. In assenza di concimazione con letame, l’azoto va dato in modo scaglionato durante l’arco vegetativo.

Lavorazioni secondarie

Utili sono le sarchiature abbinate ad una leggera rincalzatura per contenere lo sviluppo delle infestanti e le perdite di acqua per evaporazione. In alternativa è possibile utilizzare la pacciamatura con film plastico o materiale vegetale.

Raccolta

Si attua in tempi diversi a seconda delle caratteristiche varietali e dell’epoca di semina e trapianto.

Cavolfiori: la raccolta avviene prima del gelo, che può comprometterne le caratteristiche, quando i corimbi hanno raggiunto un buon sviluppo, tagliandoli sotto l’infiorescenza e mantenendo alcune foglie a mo’ di corona.

Broccoli: si raccoglie il germoglio principale quando l’infiorescenza è ancora compatta e prima che i fiori gialli si aprano; in seguito si raccolgono anche i germogli laterali che hanno raggiunto una lunghezza di 10 cm.

Verza: le teste vanno tagliate quando hanno raggiunto una dimensione sufficiente, lasciando anche le foglie esterne se non si consuma subito il prodotto. Temperature di alcuni gradi sotto zero, in questo stadio di sviluppo non le danneggiano.

Cappuccio: si procede come con le verze quando le teste risultano ben compatte.

Cavolo di Bruxelles: si raccoglie in modo scalare partendo dal basso, a mano a mano che i germogli diventano pronti.

Conservazione del prodotto

Verze e cappucci possono conservarsi fino a primavera: si può riporli in un locale freddo a 4 o 5 °C stratificati in sabbia umida, avvolgendo le teste nelle foglie esterne appositamente lasciate durante la raccolta oppure si possono infilare in solchi nel terreno, mettendoli capovolti, ma garantendo loro un ottimo sgrondo delle acque.

Avversità

Ernia del cavolo

E’ provocata da un fungo che penetra nelle radici e provoca dei rigonfiamenti che sembrano tumori e che si spaccano in autunno. Si manifesta nei terreni acidi. Lotta: calcinazioni del terreno per innalzare il pH. Distruzione delle piante infette.

Cecidomia del cuore del cavolo

La sua larva provoca l’attorcigliamento delle foglie centrali e ostacola la formazione della testa. La lotta va fatta in via preventiva con insetticidi specifici o con piretro sino alla chiusura delle prime foglioline del cuore o della formazione del fiore.

Cavolaia (femmina in alto, maschio in basso) 

Assai nota, questa bella farfalla è in grado di fare molti danni allo stato larvale divorando le foglie. Si combatte irrorando le larve con Bacillus thuringiensis o con piretro.

Mosca del cavolo

E’ forse il parassita più pericoloso in grado di distruggere interi campi. Le sue larve si sviluppano da maggio a luglio e rodono le radici e il colletto portando alla morte la pianta. Il trapianto nella seconda metà di luglio ne allontana il pericolo, la consociazione col pomodoro ha un effetto favorevole.

 

Consigli di prevenzione

  • Non utilizzare mai letame o sostanza organica non perfettamente maturi.
  • Garantire sempre un intervallo di almeno tre quattro anni tra una coltivazione e l’altra.
  • Lavorare il terreno in profondità e garantire un buon drenaggio.
  • Effettuare le coltivazioni primaverili, più soggette ai parassiti, solo dopo aver acquisito una buona esperienza diretta della coltivazione e delle sue problematiche.

Coltivazione del cavolo di biodinamica

Seminare cavolfiori e broccoli in luna crescente (luna nuova), mentre per le verze e cavoli cappucci in luna calante. I trapianti e le rincalzature devono essere effettuate in luna discendente (tempo di piantagione), scegliendo comunque i giorni di luce per i primi due e i giorni di foglia per i secondi. Distribuire il preparato 500  prima della lavorazione principale e prima delle sarchiature, nel tardo pomeriggio, in giorni di terra e, per migliorare  le caratteristiche organolettiche e la conservabilità dei prodotti da raccogliere, distribuire il preparato 501 dopo 6-8 settimane dalla semina e due o tre settimane prima della raccolta al mattino presto, con giornate soleggiate, scegliendo giorni di aria o calore.

(Disegni di Claudio Cristiani)

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