












La carota (Daucus carota) come il sedano ed il prezzemolo, è un’ombrellifera. E’ una pianta a ciclo biennale, che sviluppa nel primo anno una rosetta di foglie ed il fittone e nel secondo anno il fusto e lo scapo fiorale, caratterizzato da un’infiorescenza ad ombrella.
La radice, carnosa e ingrossata, può assumere forma, lunghezza e colore differenti e può raggiungere anche un metro di profondità.
Le foglie sono bipennatosette, mentre il fusto, eretto e ramificato, può arrivare fino a due metri di altezza; tutta la pianta presenta dei peli rigidi.
I fiori sono bianchi o rosei, mentre quello centrale è viola scuro: ciò permette di riconoscere la carota dalle piante simili.
I frutti sono degli acheni provvisti di uncini e spine.
Esigenze agronimoche
Il terreno deve essere profondo, ben drenato, argilloso-sabbioso, di medio impasto o sciolto, senza sassi, con un elevato tenore di humus e pH sub alcalino (7,5).
Nei confronti del clima non ha particolari esigenze e si adatta senza problemi a tutte le zone a clima temperato.
Scelta varietale
Dal punto di vista orticolo le varietà più importanti sono quelle che producono radici di colore rosso o arancio. Per quanto riguarda la forma, vengono suddivise in corte, mezzane e lunghe. Altro carattere molto importante è l’epoca di maturazione, in base alla quale le varietà si distinguono in precoci, medie o tardive.
Le più importanti
‘Tonda di Parigi’: vecchia varietà rossa, molto precoce, di forma arrotondata
‘Nantese’: altra vecchia varietà, di forma cilindrica, semiprecoce, rossa
‘Di Albenga’: di colore rosso, con radice lunga, cilindrica e terminante a cono; il ciclo è tendenzialmente tardivo, adatto alla coltura estiva
‘Flakkee’ – tardiva, a radice lunga, molto grossa, cilindrico conica, di color arancio
Mezzane
‘Mezza Lunga di Nantes’: precoce
‘Rossa Mezzana d’Italia’: derivazione della ‘Mezza Lunga di Nantes’
Varietà a radici
‘Rossa Lunga di Napoli’
‘Lunga di st. Valery’
‘Comune di Napoli’
tutte a radici color arancio.
Tecniche colturali
Avvicendamento e consociazioni
Come coltura precedente hanno effetti positivi i fagioli e l’insalata. Buona la consociazione con cipolla, porri, e aglio, che fungono da repellente per la mosca.
Lavorazioni del terreno e concimazioni
La preparazione del terreno deve essere accurata, in modo da consentire uno sviluppo ottimale delle radici. La vangatura prima dell’inverno, e le successive zappature per sminuzzare le zolle, sono indispensabili, specie se i terreni sono argillosi. In questo caso può essere utile aggiungere sabbia al terreno prima delle lavorazioni principali. Le concimazioni organiche sono molto importanti, ma bisogna ricorrere esclusivamente a sostanza organica completamente humificata, per non provocare malformazioni nelle radici e fare da richiamo per la mosca, parassita molto pericoloso. Meglio distribuirla in abbondanza alla coltura che precede.
Volendo ricorrere alla concimazione chimica, si consiglia di distribuire, ogni 10 mq, 100-120 g di P2O5 e 120-150g di K2O alla lavorazione del terreno, e 100-150 g di N in copertura.
Semina
È l’operazione più delicata, la germinazione delle carote, infatti, è scarsa (non supera il 50%) e, quando le temperature sono basse, anche molto lenta: a 6°C sono necessari 35-40 gg, mentre a 20°C ne servono 12. Si effettua da gennaio a marzo con le varietà precoci, da aprile ad agosto per produzioni che vanno dalla fine dell’estate a tutto l’inverno. Nei climi più miti la carota può essere coltivata anche nel periodo autunno-primaverile.
Il letto di semina deve essere perfetto, soffice e privo di malerbe; non deve produrre crosta superficiale e deve essere costituito da terriccio molto fine. A tal fine si consiglia di miscelare la parte superficiale del terreno con della torba.
Si può seminare a spaglio o a righe distanti 20-30 cm; sulla fila i semi vanno collocati alla distanza di circa 1-2 cm.
Per ridurre il periodo di germinazione, si possono tenere i semi in un tessuto inumidito col preparato biodinamico 500 per 24-48 ore e procedere quindi alla semina senza far asciugare troppo il seme.
Per facilitare la semina a spaglio si può mescolare il seme con sabbia fine e con 1/10 circa di semi di lattuga o ravanelli che, germinando prima, ombreggiano e proteggono la germinazione di quelli di carota; i semi vanno quindi ricoperti con circa 1 cm di terreno leggero, che va mantenuto costantemente umido fino alla germinazione. Può essere utile, per non provocare ristagni, dilavamento dei semi o crosta superficiale, utilizzare un telo di iuta o di canapa da appoggiare sui seminativi ed innaffiare con regolarità; in questo modo il terreno manterrà la giusta dose di acqua, garantendo una germinazione regolare. E’ importante però controllare periodicamente l’emergenza delle piantine in modo da togliere subito il telo non appena questa si avvia.
Diradamento
È indispensabile diradare le piantine in due momenti successivi, fino ad avere un investimento di 40-100 piante a m2 nelle semine a file (4-8 cm tra una pianta e l’altra) e 200- 250 piante a m2 nella semina a spaglio. Il diradamento va fatto sempre con terreno umido, facendo attenzione a non scalzare le piantine rimaste e ripulendo il terreno dai resti di quelle asportate, che possono attirare la mosca.
Irrigazioni
L’acqua non deve mai mancare e deve essere somministrata con regolarità, dalla semina alla raccolta, senza eccedere.
Raccolta
La raccolta si effettua scalarmente quando i frutti hanno raggiunto la pezzatura giusta, senza lasciarli troppo nel terreno, per non provocare spaccature, inverdimento del colletto o emissioni di radici laterali.
Avversità
Il pericolo maggiore deriva dalla mosca della carota (Psilla rosae) che depone le uova vicino al colletto, a pochi mm sotto terra; le larve, biancastre, scavano gallerie nelle radici, che tendono poi a biforcarsi e a contrarre marciumi.
Altre sono di natura fungina e possono provocare disseccamenti fogliari, come nel caso dell’alternariosi (Alternaria dauci).
O marciumi, come nel caso della sclerotinia (Sclerotinia sclerotiorum), che produce un micelio cotonoso che si sviluppa sulla superficie dei tessuti infetti.
Consigli di prevenzione
Evitare di bagnare le foglie durante le annaffiature o, se questo non è possibile, irrigare nelle prime ore del mattino, in modo che il sole possa asciugarle in fretta.
Limitare le concimazioni azotate.
Asportare i resti delle piante diradate.
Utilizzare rotazioni ampie tra le colture.
Non concimare direttamente con sostanza organica e, in ogni caso, utilizzare solo sostanza organica ben compostata.
Consociare con porro o cipolla o aglio, che fungono da repellente per la mosca.
Trattamenti specifici
Contro la mosca è possibile prevedere dei trattamenti preventivi a base di olio di neem, alternati a trattamenti con oli essenziali, eseguiti a distanza di 15 gg, a partire da un mese dalla germinazione
Coltivazione della carota e biodinamica
Effettuare le semine in luna calante (luna vecchia), scegliendo sempre i giorni di terra, anche per i diradamenti e la raccolta. Distribuire il preparato 500 alla sera, prima della lavorazione principale e delle eventuali sarchiature, in giorni di terra o acqua ed il preparato 501 dopo almeno 60 giorni dall’emergenza, effettuando due o tre trattamenti al mattino presto, con giornate soleggiate, in giorni di aria o fuoco, per migliorarne le caratteristiche organolettiche e la resistenza alle malattie.
(Disegni di Claudio Cristiani)