Amarante

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Con infiorescenze ricche e colorate porta una nota inusuale nell’orto e nel giardino

Con il termine amaranto indichiamo un novero di specie utilizzate come ortaggio per la produzione di semi e di foglie come Amaranthus tricolor, A. caudatus, A. cruentus.

Molto diffuse in Asia, Africa e Sud America, nel nostro paese sono una curiosità tanto che alcune specie orticole trovano impiego come piante ornamentali.

Negli orti delle missioni africane, dove in molti casi le condizioni climatiche rendono problematica la coltivazione delle insalate e dei radicchi, gli amaranti rappresentano la verdura da foglia per eccellenza. La brevità del ciclo rende possibile seminarlo e raccoglierlo dopo la stagione delle piogge. In Sud America, invece, si utilizzano maggiormente i semi che sono utilizzati mescolati o al posto dei cereali. Nel nostro paese i semi, privi di glutine, entrano a far parte degli alimenti consumati da chi è affetto da celiachia.

Esistono varietà ornamentali per il giardino caratterizzate da fioriture tardive imponenti e vistose, così come in natura ne possiamo incontrare una specie infestante dei prati, Amaranthus retroflexus.

 

Descrizione

Le foglie possono essere di colore diverso (verdi, rosse, arancione), anche se quelle più rappresentate sono rosse. Sono alterne e di lunghezza variabile, secondo la specie, da 5 a 20 cm.

L’infiorescenza dell’amaranto rende la pianta facilmente riconoscibile. In posizione terminale, formata da minuscoli fiorellini, di colore intenso, dal rosso al giallo, con inframmezzate piccole foglie, forma ricchi pannicoli penduli.

Il frutto è una capsula che contiene piccoli semi di colore variabile secondo specie e varietà, dal giallo paglierino al bruno, dal rosso al nero.

L’apparato radicale è dotato di una robusta radice fittonante e di radici secondarie che consentono una buona esplorazione del terreno garantendo alla pianta una relativa resistenza alla siccità.

 

Coltivazione

L’amaranto si semina direttamente sul terreno in tarda primavera al sud, fino a giugno in pianura padana, mescolando il seme con sabbia o terriccio fino per migliorare l’uniformità. La profondità di semina è di circa un centimetro.

Il terreno dovrà essere preparato con una lavorazione profonda per favorire lo sviluppo degli apparati radicali, unita a una buona letamazione. Come per tutti gli ortaggi da foglia evitare di somministrare fertilizzanti minerali ricchi di azoto prontamente disponibile durante il ciclo di coltivazione.

In attesa della germinazione il terreno deve essere mantenuto leggermente umido.

Il diradamento, sia per le piante da seme sia per quelle da foglia, è un’operazione obbligatoria che si compie quando le piante hanno raggiunto un’altezza di circa 8-10 centimetri, lasciando 15 cm di spazio fra una pianta e l’altra.

In mancanza di precipitazioni efficaci irrigare ogni dieci giorni.

 

Utilizzo in cucina

Le foglie sono impiegate per preparare insalate crude utilizzando le piantine in fase di diradamento o raccogliendo i germogli terminali con sei foglie. Questa operazione di cimatura favorirà lo sviluppo di nuove ramificazioni.

Entrano a far parte anche di zuppe con patate e cipolle dove apportano un’intensa nota di colore.

Oltre alla panificazione, previa molitura, i semi possono essere soffiati o utilizzati per confezionare splendidi croccanti.

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