Tanacetum

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C’è chi lo considera un’armata Brancaleone e chi, invece, ritiene che l’eterogeneità delle sue truppe sia una valida risorsa. In verità, il genere Tanacetum ha tutta l’apparenza di essere un’invenzione gratuita dei professori di botanica, magari riunitisi un giorno a bella posta per decidere di raggruppare in una sola compagine un gran numero di piante, che più diverse di così non si potrebbero immaginare. E’ pacifico che i fatti non si siano svolti in questo modo, ma è altrettanto certo che parlare dei T. significa in pratica affrontare l’universo del giardinaggio, tali e tanti sono i ruoli e le funzioni che essi sono in grado di ricoprire. Eppure, di là dal fatto di appartenere alla famiglia delle Composite, qualcosa in comune essi devono avere, anche se poi si scopre che le contaminazioni e le analogie con altri generi consimili (Chrysanthemum su tutti) non sono poche. Non ci sogniamo neppure di addentrarci in sottigliezze botaniche, perché a questo punto il lettore volterebbe la pagina e sarebbe finita lì. Ci assumiamo invece il compito di tesserne l’elogio illustrando le loro concrete virtù, proprio perché un genere cosi multiforme presenta anche l’altro lato della medaglia, vale a dire l’estrema versatilità e la disponibilità a risolvere più di un problema pratico di giardinaggio. Superiamo dunque gli aspetti scientifici, dichiarando, forse un po’ banalmente, che i T. sono stretti parenti delle margherite, magari con qualche freccia in più al loro arco. In pari tempo, però, inoltriamoci nella loro multiforme ricchezza e proviamo a sfruttarla al meglio.

A loro piacciono le bordure

Le specie e le varietà perenni che trovano spazio soprattutto nelle bordure sono poco conosciute e, nel nostro Paese, ancor meno utilizzate, ma ciò non torna a nostro onore, perché l’effetto decorativo non è inferiore a quello di numerose altre erbacee perenni. In particolare, T. coccineum e le sue cultivar si armonizzano a pennello con perenni di media taglia, come i lupini (Lupinus). In alternativa essi, insieme con T. corymbosum e T. macrophyllum, si adattano bene alla coltivazione in ambienti semi-naturali, in un prato o al margine di un bosco. Infine, sono anche eccellenti fiori recisi.

Specie e varietà

Altezza massima

Colore dei fiori

Foglie

Note

T. abrotanifolium

1 m

Giallo

Ovate

Ha un bel portamento eretto

T. coccineum e cultivar

60 – 90 cm

Bianco, violetto, rosa, rosso, magenta

Ellittiche

E’ la specie più vistosa e la più dotata di varietà

T. corymbosum

1 m

Bianco

Lanceolate

La sottospecie clusii ha fiori più grandi

T. macrophyllum

1 m

Bianco

Ovate

Ha foglie molto lunghe, fino a 20 cm

T. parthenium ‘Flore Pleno’, ‘Aureum’, ‘Golden Moss’, Rowallane, ‘White Bonnet’

20 – 60 cm

Bianco, avorio, giallo limone

Ovate

Le varietà mantengono le doti aromatiche della specie

T. ptarmiciflorum

50 cm

Bianco

Oblunghe

Semi-legnosa alla base

Ideali per il roccioso

Diverse specie vengono messe a dimora in giardini rocciosi, aiuole rialzate, fessure, muri e in ogni caso anche lungo pareti esposte a sud. Sono tutte dotate di un aspetto gradevole ed elegante per la loro modesta altezza e soprattutto per il fogliame finemente suddiviso, di colore grigio-argenteo a causa della sottile peluria che le ricopre. In alcuni casi, formano piacevoli masse perfettamente compatte e tondeggianti. Le foglie grigie di una delle specie-guida, T. haradjanii, sono fra le migliori nel giardino roccioso, magari ponendole accanto ai capolini rosa scuro o magenta di Armeria caespitosa.

Specie e varietà

Altezza massima

Colore dei fiori

Foglie

Note

T. argenteum

30 cm

Bianco

Ovato-circolari

Apparato radicale robusto e legnoso

T. cinerariifolium

40 – 50 cm

Bianco

Oblungo-lanceolate

Fusti sottili e bella colorazione glauca

T. densum

15-30 cm

Giallo

Ellittico-ovate

Semi-legnosa alla base

T. haradjanii

30 cm

Piccole, ovate

Semi-legnosa alla base. Non ha fiori del raggio

T. huronense

60 cm

Giallo

Ovali

In natura è in via d’estinzione. E’ anche aromatica

Le aromatiche

Dopo alcuni decenni di oblio, si sta ritornando ad apprezzare la validità dei “semplici”, ovvero delle erbe aromatiche anche in funzione officinale. Una specie che s’impone da sempre è T. parthenium, che nel Cinquecento veniva usata per combattere “ le ventosità dello stomacho e delle budella”. Del resto ancora oggi sono riconosciute le sue doti stimolanti, digestive e calmanti. In giardino, peraltro, ha un suo notevole effetto decorativo, sia in un giardino specificamente dedicato alle aromatiche sia nelle bordure basse, in compagnia di Myrrhis odorata, Eschscholzia californica e Allium schoenoprasum.  

Specie e varietà

Altezza massima

Colore dei fiori

Foglie

Note

T. balsamita

30 – 80 cm

Bianco

Oblungo-ellittiche

Detta anche “geranio-menta” per il suo aroma che respinge gli insetti. Ottima nei pot-pourri

T. parthenium

60 cm

Bianco

Ovate

In mezz’ombra sviluppa foglie più grandi

T. vulgare

100 – 120 cm

Giallo

Più volte pennate

Non ha fiori del raggio. Si usa contro gli afidi e le zanzare

Coltivazione

Specie aromatiche e da bordura. Tollerano qualunque tipo di terreno, purché non sia eccessivamente pesante e compatto, oppure troppo umido. Gradiscono un’esposizione al sole o in mezz’ombra. Alcune varietà di T. coccineum possono necessitare di un tutore di sostegno. La moltiplicazione si effettua soprattutto per divisione o anche tramite talee basali, da prelevare in primavera. In alcuni casi (T. parthenium), le piante provvedono da sole a propagarsi da seme, ma le plantule vanno prontamente trapiantate.

Specie da roccioso. Come vuole la loro natura di piante da roccia e da sole, esigono un terreno perfettamente drenato, non troppo ricco di sostanza organica, possibilmente ghiaioso e sabbioso. L’esposizione al sole deve essere ottima. La loro resistenza al freddo invernale è considerevole, a condizione che l’atmosfera non sia troppo umida. La moltiplicazione si effettua con semina, in primavera, ma anche con talee prelevate all’inizio dell’estate.

Cure particolari

Tanacetum coccineum. E’ possibile prolungare la fioritura eliminando i fiori appassiti fino ad una gemma laterale. Quando la fioritura è terminata del tutto, si tagliano i fusti arrivando sino alla coppia di foglie basali di nuova formazione: così si ottiene spesso una seconda fioritura. Per rafforzare la pianta, occorre ‘sbottonarla’ quando ha raggiunto i 15 cm d’altezza. Nelle zone molto soleggiate, necessita di ombra durante le ore pomeridiane ed irrigazioni supplementari. E’ meglio metterla a dimora in primavera e dividerla almeno ogni tre anni.

Tanacetum parthenium. Va potata drasticamente prima che produca troppi semi, diffondendosi in misura eccessiva. Contrariamente a molte altre piante, le sue varietà si possono ottenere anche da seme.  E’ opportuno tagliare il fusto fino alla coppia basale di nuova formazione per assicurarle un aspetto più robusto.  Va ‘sbottonata’  quando è alta circa 20 cm, e poi ancora dopo altri 20 giorni: in tal modo si ottengono piante più compatte. Tollera anche un po’ d’ombra, ma le varietà più basse non amano la forte umidità.

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