Salvia leucantha

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Le salvie che si accendono in autunno. Salvia leucantha era la salvia preferita da Piero Caneti, giardiniere paesaggista, noto autore di testi sul giardinaggio “semplice”. Un amico per me e un maestro per i tanti allievi dei suoi corsi per aspiranti giardinieri. Non mancava volta quando ci incontravamo ai giardini della Landriana che non mi ricordasse la maestosità di questa specie coltivata negli stessi giardini, che accende la sua fioritura proprio in ottobre, quando le altre piante si preparano al riposo invernale. E si chiedeva ogni volta perché Salvia leucantha non fosse più frequentemente utilizzata nella realizzazione dei giardini. In effetti è ancora oggi quasi del tutto sconosciuta.

Non si sono lasciati scappare il suggerimento di Piero i curatori del giardino della Villa La Petraia nella zona collinare di  Castello vicino a Firenze. Lungo il viale, meglio lungo i viali di accesso alla Villa e intorno alla vasca, all’interno di siepi di bosso, ogni stagione vengono messe a dimora centinaia e centinaia di esemplari di Salvia leucantha. Un lavoro tosto, un impegno notevole di ore e di costi, ma a fine settembre/inizio ottobre è un tripudio di corolle: dalle basse geometriche forme del bosso spuntano migliaia di spighe di calici rosa pelosi e corolle bianche come tanti fuochi di artificio. Spighe che all’estremità di ogni ramo, seguendo l’andamento dei fusti, piegano tutte nella stessa direzione, aprendo poi verso l’alto. E tutta questa meraviglia dura per mesi fino a che il vento pungente del nord non abbassa le temperature al di sotto dello zero.

I solerti giardinieri della Villa a quel punto avranno, come d’abitudine, già ricoverato le piante al coperto per lasciare il posto alla sistemazione dei bulbi primaverili.

In realtà Salvia leucantha può essere lasciata indisturbata nel terreno, reso ben drenato dall’aggiunta di sassi sul fondo della buca, quasi in tutta Italia. La sua rusticità si aggira intorno a -7/-8°C e a volte anche di più. Teme molto l’umidità associata al freddo intenso: ecco perché occorre curare in particolare la messa a dimora. Nelle zone dove non gela fiorisce davvero per tutto l’inverno.

Salvia leucantha è una salvia originaria del Messico centrale e orientale; è un erbacea vigorosa con steli poco ramificati e foglie profumate, allungate e appuntite, grigio verdi. Le spighe, numerosissime alle estremità dei fusti e distribuite su tutta la pianta, possono raggiungere anche i 30 cm; sono dense, i calici pelosetti sono rosa e le corolle tubiformi bianche con labbra che appena si aprono. Lo specifico epiteto viene dal greco leucos che significa bianco e anthos che significa fiore. Salvia leucantha è specie brevidiurna: ciò significa che fiorisce quando il giorno è breve e da noi ciò si verifica in primavera, in autunno e in inverno. Nei luoghi di origine a latitudini più prossime all’equatore probabilmente fiorisce tutto l’anno.

Raggiunge i 150-160 cm di altezza e in un’estate può sviluppare fino a 120-130 cm di diametro, continuando ad emettere nuovi fusti per tutto il periodo.

Terminata la fioritura, o dopo la bruciatura dei fusti a causa del gelo, in primavera, non prestissimo (e se si sono seguiti correttamente i consigli), dal piede fuoriescono vigorosi getti che in poco tempo sostituiscono i vecchi. E’ allora, e solo allora, il momento di tagliare il secco.

La coltivazione è semplice: messa a dimora con un buon drenaggio, un po’ di stallatico e cornunghia (per ottenere o mantenere un pH basico); richiederà un po’ d’acqua in estate a causa del veloce sviluppo della sua chioma. Poi basta attendere il momento propizio per la fioritura.

Varietà e cultivar

Esiste anche la varietà ‘Midnight’. Un colpo di colore. Se Salvia leucantha è una delizia per la fioritura tenue e delicata, Salvia leucantha ‘Midnight’ è una vera esplosione. In questa varietà sia i calici sia le corolle sono rosa porpora scuro e tutto diventa veramente appariscente.

In un’altra cultivar i colori si invertono: il calice è bianco e la corolla rosa. La fioritura è elegante. La coltiviamo in vivaio da qualche anno con risultati ancora poco soddisfacenti. Sono esemplari più deboli e non reggono per il momento il paragone con la parente più affermata.

Probabili ibridi di Salvia leucantha sono anche Salvia ‘Anthony Parker’ e Salvia ‘Phyllis Fancy’: due interessanti cultivar  ancora a fioritura autunnale. Entrambe varietà vigorose  con fusti eretti e foglie lanceolate, raggiungono anche i 180cm di altezza e un diametro notevole.

Salvia ‘Anthony Parker’

Salvia ‘Anthony Parker’ ha avuto origine fortuita nel 1995 nel giardino di un architetto paesaggista della Carolina del Sud, probabilmente dovuta a un incrocio fra Salvia leucantha ‘Midnight’ e Salvia elegans. Questa salvia ha un interessante fogliame azzurrognolo e una bella presenza: in ottobre sviluppa spighe lunghe una ventina di centimetri con corolle blu come tutto l’asse fiorale.

Salvia ‘Phyllis Fancy’

Salvia ‘Phyllis Fancy’deve il suo nome a una certa signora Phyllis che la reperì per la prima volta nell’arboreto di Strybing in California e che definì questo nuovo esemplare “elegante” (fancy in inglese). Ha foglie verdi chiare con caratteristici puntini neri nel lembo. Anche per lei fioritura autunnale: lunghe spighe con assi fiorali e calici blu e corolle pelose bianche. A questa varietà una punta in più di rusticità rispetto alla specie capostipite permette di rispuntare vigorosamente la primavera successiva anche in climi più freddi.

Salvia azurea

Di aspetto notevolmente diverso da Salvia leucantha sono  le salvie seguenti. Salvia azurea è erbacea perenne di rapida crescita con portamento eretto allargato in alto. Raggiunge quasi i due metri di altezza. Ha foglie fortemente profumate, vischiose, allungate e appuntite con aspetto elegante. Anche per lei una fioritura autunnale a partire da ottobre. Produce lunghe spighe con corolle azzurro cielo con labbra allargate. Il labbro inferiore è curiosamente esteso e allineato al tubo della corolla così da presentarsi quasi piatto. La fioritura resta per più di un mese. Ha buona rusticità, ma come tutte le erbacee dopo la fioritura tende ad sparire per poi ributtare la primavera successiva.

Salvia involucrata ‘Bethelli’

Ancora in fiore ad ottobre e fiorita ormai da un paio di mesi e più è Salvia involucrata ‘Bethelli’. E’ importante sottolineare la sua persistente fioritura che potrà accompagnarci fino a Natale se il gelo non si fa precoce. E’ sempre un’erbacea perenne, questa volta con foglie grandi, cuoriformi, verdi chiare con aspetto vellutato e piccioli rossastri. Di grande e rapido sviluppo può raggiungere 160-170cm. Le fioriture sono “involucrate”: hanno cioè brattee caduche che racchiudono le corolle come un involucro prima di sbocciare. Fra tutte le varietà di Salvia involucrata la cultivar  ‘Bethellii’ è la varietà più fiorifera. Si ricopre letteralmente di spighe con corolle rosa pastello di 4-5cm l’una. Da coltivare in zone luminose ma non sotto i raggi diretti del sole.

LE ESSENZE DI LEA

di Elisa Benvenuti e Marco Licheri

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