Phlox paniculata

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Non è così frequente che, nella rubrica dedicata alla “Pianta vedette”, si parli di una sola specie invece che di un intero genere, ma oggi non se ne può fare a meno, perché Phlox paniculata, con le sue innumerevoli varietà, merita questo e molto altro. Gli americani – che la conoscono perfettamente, giacché in natura essa vive negli USA orientali – la chiamano “Phlox perenne”, per distinguerla dall’annuale texana P. drummondii, oppure anche “P. estiva” o “P. autunnale”, e se ne intuisce il motivo. Fra New York, la Georgia e l’Illinois, P. paniculata ha scelto di vivere su territori alluvionali di pianura molto aperti – pur senza disdegnare alcune rade boscaglie – mostrando una spiccata preferenza per il suolo umido e ricco di humus, non troppo acido né eccessivamente alcalino. Sempre in natura, queste piante possono toccare i 2 m d’altezza, mentre i fiori che compongono le infiorescenze (tecnicamente dette ‘cime’) – il vero asso nella manica – di norma sono rosa scuro o malva, ma non è raro che virino al bianco, al salmone e anche al rosso vivo o al violetto. Una manna per gli ibridatori europei, che iniziarono a coltivarla in più varietà fin dal 1839, tanto che oggi il mercato ne offre non meno di 180, una più ammiccante dell’altra. 

Una tavolozza di colori

Verso la metà del secolo scorso, alcuni ibridatori incrociarono P. paniculata con altre specie – come P. carolina e P. maculata – ricavandone forme di un certo interesse, soprattutto per la loro fioritura precoce, ma si può affermare che oggi la maggior parte delle varietà più comuni e più richieste deriva direttamente dalla capostipite. L’assortimento è veramente ampio, assicurando non solo i colori più disparati, ma anche diversi periodi di fioritura che si estendono da giugno a settembre-ottobre, senza contare che alcune cultivar sono pure rifiorenti.

Bianco

Il bianco di queste piante è eccezionale, anche perché, contrariamente a quanto accade con altre specie, i singoli fiori cadono prima di assumere quello sgradevole marrone marcescente che tanto dispiace. Cultivar consigliate: ‘Fujiyama’ (tardiva; 150 cm), ‘Mia Ruys’ (quasi nana; 60 cm), ‘Mother of Pearl’ (non propriamente bianca, tranne il centro, ma trascolora con il passare dei giorni; 120 cm).

Rosso

I toni del rosso sono molteplici, variando fra i più chiari ed i più scuri. Cultivar consigliate: ‘Aida’ (una delle più vecchie, del 1933; tra rosso-violaceo e il cremisi; 100 cm); ‘Brigadier’ (una piacevole miscela di rosso, rosa e arancione; 90 cm); ‘Starfire’ (cremisi scuro e foglie verde scuro; 90 cm); ‘Prince of Orange’ (non è arancione, ma rosso corallo).

Malva, viola

Lo spettro che va dal malva al viola è ricchissimo di sfumature intermedie: è in queste cultivar che P. paniculata dà il meglio di sé. Varietà consigliate: ‘Skylight’ (fra le più scure; 90 cm); ‘Franz Schubert’ (lavanda con centro chiaro, 100 cm); ‘Cool of the Evening’ (lilla chiaro; 120 cm).

Rosa

Anche i rosa sono numerosi e differenziati secondo le tonalità. Varietà consigliate: ‘Bright Eyes’ (rosa molto chiaro con centro rosso rubino scuro; 60 cm); ‘Flamingo’ (rosa medio, centro scuro; 80 cm); ‘Eva Cullum’ (rosa molto brillante; 90 cm).

Foglie variegate

Si discute quale sia la migliore tra le forme con foglie variegate: c’è chi propende per ‘Border Gem’ (margini bianco-crema) e chi, come noi, preferisce invece ‘Norah Leigh’ (margini bianchi ancor più marcati, ma non sempre contentabile in relazione al sito in cui deve vivere).

Impieghi

L’abbondantissima quantità di cultivar di P. paniculata, in fioritura tra giugno e ottobre, può costituire un aiuto prezioso per la realizzazione di diverse soluzioni in giardino, fondate soprattutto sull’accostamento dei colori, dando modo di poter giocare anche sulle infinite tonalità e sfumature. I rosa, i lilla, i malva, i lavanda ed i viola costituiscono una vera risorsa per le bordure, mescolandosi con altre specie, senza contare che alcune di loro hanno foglie macchiate pure di porpora o di viola. Non è facile, oltretutto, trovare altre piante così naturalmente delicate ed eleganti, ma anche di forte impatto visivo.

Abbinamenti

Fra le loro compagnie preferite, quando esse non sono ancora al massimo nelle bordure, vanno menzionati i lupini, le Aquilegia, i papaveri orientali; più tardi, invece, si confrontano bene con gli alti Delphinium blu. Molte varietà rosso-violacee si accompagnano perfettamente con gli Aster, soprattutto quelli azzurri e blu, come ‘Mönch’ e ‘Eventide’. Le varietà a fiore bianco, invece, stanno benissimo accanto ad alcune graminacee, come Miscanthus sinensis ‘Variegatus’, oppure vicino a Echinops, Verbascum e Phormium. Ancora, le varietà bianche sono un’ottima compagnia per alcune rose tardive, come ‘Windrush’ (giallo pallido) o ‘Butterscotch’ (crema-rame). Ma le combinazioni con altre specie, erbacee o arbustive, sono infinite: vale la pena di provare con i generi Buddleja, Crambe, Allium, Eryngium, Hydrangea.

Coltivazione

Terreno: l’ideale è un suolo grasso e fertile, abbondantemente arricchito di humus, con pH tendente al neutro. Gli esemplari già ben consolidati tollerano anche i terreni poveri e poco umidi, ma il risultato finale è più deludente.

Esposizione: là dove le estati sono molto calde, una sistemazione in mezz’ombra (soprattutto nelle ore pomeridiane) aiuta a prolungare la fioritura in misura consistente. Altrimenti, amano il sole e la luce.

Annaffiature: sono piante i cui apparati radicali richiedono un’irrigazione costante anche se non eccessiva, soprattutto durante la fase di sviluppo.

Concimazione: si tratta di grandi divoratrici di fertilizzanti, più o meno come le rose. Una buona pacciamatura con composta va aggiunta al terreno ogni anno in primavera.

Moltiplicazione

Si effettua soprattutto tramite divisione, che è utile anche perché previene il problema dell’oidio, il quale colpisce specialmente le piante più vecchie. Si dividono gli esemplari maturi in cinque o sei fusti ogni tre o quattro anni.

Cure

Innanzi tutto P. paniculata ama spazi non eccessivamente affollati ed una buona circolazione d’aria. Poi occorre ricordarsi di eliminare prontamente i fiori avvizziti in quelle cultivar che non provvedono a farli cadere: in tal modo si ottengono anche due o tre ulteriori fioriture, magari un po’ meno abbondanti, ma abbastanza consistenti soprattutto se si tratta di piante giovani e ben concimate. Si consegue un prolungamento della stagione anche spollonando anteriormente ogni pianta: se l’operazione viene effettuata verso metà giugno, le varietà precoci fioriscono per un altro mese, mentre quelle rifiorenti estendono la fioritura.

Malattie

Diverse forme di funghi attaccano il fogliame, sfigurandolo soprattutto durante l’estate, ma di rado danneggiano seriamente le piante. I fungicidi suggeriti in questi casi sono meno efficaci della prevenzione, vale a dire: circolazione d’aria e divisione delle piante vecchie. Un altro nemico è il ragnetto rosso, che provoca macchie clorotiche e giallastre sulle foglie, mentre alcuni insetti terricoli sono la causa di foglie attorcigliate e distorte e di uno sviluppo debole delle piante. Questo parassita attacca soprattutto le piante che troppo a lungo sono state coltivate nel medesimo sito.

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