

I bulbi dei narcisi possono essere piantati durante l’autunno ed anche all’inizio dell’inverno se non sussiste il pericolo di forti gelate. Infatti, i bulbi piantati in modo che possano iniziare a sviluppare il loro apparato radicale sono naturalmente protetti contro gli eventi di gelo. Solo le “tazzette” precoci temono gelate sotto -5°C e non abbisognano di un periodo di freddo per fiorire bene, mentre alle cultivar di tutte le altre divisioni giova un periodo di 2-3 settimane di freddo invernale.
Tutti i narcisi devono essere piantati alla profondità pari almeno al doppio dell’altezza dei bulbi. Anche in vaso conviene rispettare tale regola, anche se si tratta di piante molto duttili e che almeno per il primo anno fioriscono bene anche se piantate meno profonde. La distanza tra i bulbi dovrebbe essere pari almeno al loro diametro (la regola “uno sì, uno no”), ma in vaso è possibile piantarli più vicini (senza che si tocchino) per ottenere un effetto di abbondanza. I bulbi piantati molto fitti devono però essere dissotterrati alla fine del ciclo vegetativo. Narcisi troppo affollati non sono in grado di fiorire negli anni successivi. Il suolo può essere di qualsiasi natura. E’ necessario assicurare un ottimo drenaggio e conviene evitare una concentrazione molto elevata di sostanza organica (torba). Il terriccio cosiddetto universale (solo di ottima qualità, per evitare danni da muffe in substrati non ben maturati) può essere ammendato con sabbia di fiume o pozzolana.
L’esposizione al sole deve essere più lunga possibile, mai meno di 3-4 ore al giorno. Narcisi piantati all’ombra possono fiorire nel primo anno, ma successivamente producono solo foglie.
Irrigazioni e umidità
Durante il ciclo vegetativo i narcisi hanno bisogno di un sufficiente apporto di umidità, ma non deve verificarsi mai un ristagno d’acqua. Questo è particolarmente importante nel caso essi vengano fatti crescere in recipienti non molto ampi. Il narciso non ama l’essiccamento del substrato prima di essere di nuovo bagnato. Una particolare attenzione deve essere applicata durante l’estate: l’eventuale acqua da irrigazione deve sempre scivolare via rapidamente. L’umidità elevata del suolo insieme con l’alta temperatura estiva causa il deterioramento dei bulbi in fase di dormienza. Nel caso fosse impossibile evitare una tale situazione, è necessario procedere al dissotterramento dei bulbi alla fine del ciclo vegetativo (generalmente a giugno), alla loro pulizia, all’essiccamento all’ombra ed alla loro conservazione in un luogo asciutto e ben ventilato fino alla messa a dimora nell’autunno successivo.
Concimazione. La concimazione dei narcisi deve essere effettuata per due o tre volte con un fertilizzante liquido composito, ricco in potassio, a partire dal momento della fioritura.
La moltiplicazione
E’ necessario procedere alla moltiplicazione agamica per assicurare il mantenimento di tutte le caratteristiche dei narcisi. Il bulbo madre forma lateralmente dei bulbilli che sono dei veri cloni del bulbo principale. I bulbi nutriti adeguatamente possono produrre tali bulbi nuovi già in grado di fiorire nell’anno successivo, ma frequentemente per ottenere dei fiori è necessario coltivare correttamente per due o tre anni i bulbetti staccati a fine ciclo vegetativo per farli ingrandire sufficientemente.
La propagazione sessuale avviene tramite l’impollinazione dei fiori, magari guidata dall’uomo per ottenere nuove varietà. Poi sono necessarie le seguenti operazioni: la raccolta dei grandi semi sferici neri alla fine del ciclo vegetativo, la loro immediata semina, l’attesa per 4 o 5 anni per vedere i primi fiori delle piante ottenute ed infine la selezione delle piante degne di essere riprodotte successivamente con il metodo agamico. Per ottenere una nuova varietà da registrare presso la RHS di Londra, occorrono almeno 8-10 anni. Per produrre delle quantità commercialmente utilizzabili sono necessari 15 a 20 anni.
Malattie e parassiti
I narcisi sono piante robuste e non hanno molti nemici. Importante è però controllare frequentemente lo stato delle piante per evitare:
- danni da limacce, soprattutto durante la prima fase di crescita delle nuove piante, controllando frequentemente anche la base del vaso, dove questi parassiti trovano un ottimo nascondiglio
- danni dal virus dei narcisi che si manifesta con striature gialle sulle foglie e l’indebolimento generale delle piante (individui colpiti devono essere eliminati)
- danni dalla mosca del narciso (in casi di attacchi massicci è necessario procedere all’irrorazione con un insetticida).
Le maggiori perdite si registrano durante la dormienza dei bulbi. L’eccessiva umidità relativa dell’aria che circonda i bulbi, indifesi quando non sono in crescita, causa lo sviluppo di funghi microscopici sulla superficie dell’involucro e soprattutto al livello della placca basale. I bulbi attaccati da muffe si presentano mollicci al tatto ed emanano un odore sgradevole. Tali bulbi devono essere scartati per evitare la contaminazione di quelli ancora sani. Il trattamento con sostanze antifungine è necessario in tutti quei casi in cui si possono prevedere condizioni non ideali durante la conservazione ed in particolare per le cultivar molto suscettibili, come quelle con fiori bianchi o con corone “invertite” (in cui il colore giallo iniziale passa durante l’invecchiamento del fiore a bianco crema).
Valeria Viotti e Christian Shejbal
Vivaio Floriana Bulbose
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