Fuchsia

di

  • Condividi

Guy Fagon, il medico personale di Luigi XIV (il Re-sole), insistette molto con il sovrano perché padre Charles Plumier, gesuita e fine botanico, prendesse parte a quattro spedizioni nell’America Centrale con il compito di riportare in patria piante di Cinchona officinalis, l’albero del chinino. La caccia del reverendo Plumier fruttò, fra l’altro, il ritrovamento di una curiosa pianticella, che nel 1703 egli chiamò Fuchsia triphylla flore coccineo, dedicandola così a Leonhart Fuchs, medico e botanico vissuto nel Cinquecento a Tübingen. Negli anni successivi, nel corso di altre spedizioni furono rinvenute nuove fucsie, come F. magellanica (1768), F. fulgens (1830), F. microphylla (1827), F. denticulata (1844) e F. boliviana (1873): avanguardie di un robusto genere che oggi è formato da oltre cento specie, perlopiù distribuite fra il Messico e la Patagonia, ma con qualche rappresentante anche a Tahiti e in Nuova Zelanda. Che abbiano fiori minuscoli o grandi, tutte le fucsie spontanee posseggono un fascino speciale, incrementato poi da un lungo lavoro di incroci che ha portato alla costituzione di migliaia di ibridi, uno più bello dell’altro, ma non tutti disponibili a farsi allevare in ogni parte del mondo. Il problema pratico più rilevante, per chi si dedica al giardinaggio alle nostre latitudini, è in primo luogo di capire le esigenze di un mondo che, in origine, è lontanissimo dal nostro, e poi di saper scegliere con oculatezza quelle piante che siano in grado non solo di sopravvivere, ma anche di riempire i nostri occhi di colori e forme straordinariamente spettacolari.

In breve

Tipo di pianta: Fuchsia, arbusti decidui

Famiglia: Onagraceae

Parenti stretti: Epilobium, Gaura, Oenothera

Dimensioni medie: altezza 20-200 cm; larghezza: 0,30-2 m

Portamento: eretto, ricadente o rampicante

Foglie: alterne, opposte o verticillate

Colore foglie: verde da chiaro a scuro

Fiori: singoli o a gruppi, terminali o in racemi e pannocchie; penduli

Profumo: no

Frutti: piccole bacche scure

Fioritura: estivo-autunnale

Rusticità in Italia: buona per molti ibridi.

Il fiore

I pregi delle fucsie sono innumerevoli, ma il fiore, con la sua struttura ed i suoi colori, oltre che con il suo portamento pendulo a campanella, resta l’attrattiva principale, quella su cui riposa la fama dell’intero genere. Alla sommità del calice tubuloso – leggermente rigonfio, carnoso e colorato – si aprono i 4 sepali, che di norma sono lunghi tanto quanto i petali e che spesso sono aperti, ma anche riflessi o allungati. I petali – solitamente 4, oppure 5 o addirittura assenti – hanno un colore che in molti casi contrasta piacevolmente con quello dei sepali. Non meno interessante è l’apparato sessuale, perché sia gli stami sia lo stilo fuoriescono fortemente dalla corolla: lo stilo, in particolare, è talvolta lungo in misura quasi conturbante.

In natura

La grande maggioranza delle fucsie spontanee è originaria delle regioni di montagna che si estendono nell’America centro-meridionale, fra il Messico del sud e le coste della Terra del Fuoco, oltre l’equatore e lungo tutta la catena delle Ande. Alcune specie vivono nelle isole caraibiche, nel sud-est del Brasile, ed in minima parte anche a Tahiti e in Nuova Zelanda. I loro habitat prediletti sono costituiti dalle foreste pluviali, in cui l’umidità è perenne in pratica per tutto l’anno, ma non mancano fucsie che si sono adattate perfino alla tundra arida. Esse vivono su ripidi pendii ai bordi di grandi fiumi, così come lungo i margini delle foreste, soprattutto dove l’umidità è intensa. In alcuni casi si comportano da epifite, arrampicandosi sulle liane che penzolano da grandi alberi tropicali. Viceversa, là dove l’atmosfera è asciutta, esse si sono dotate di radici tuberose, oppure di foglie e fusti succulenti.

Specie botaniche

L’elevato numero di specie, ma soprattutto le differenti forme, tinte ed esigenze di vita hanno portato alla definizione di sei gruppi principali, più altri minori, in cui sono distribuite le varie fucsie viventi in natura. Nella sezione “Quelusia”, che annovera piante con fiori rosso-violacei, s’incontra la specie più rustica che si conosca, F. magellanica. Le sue consorelle sono tutte delicate, come F. bracelinae, che nasce sulle montagne del Brasile meridionale. La sezione “Skinnera” riguarda le fucsie neozelandesi, come F. procumbens, semi-rustica e adatta per la coltivazione in cesti da appendere. In “Ellobium” sono comprese due famose specie messicane: F. fulgens, dotata di calici lunghissimi, e F. splendens, che ha una delle fioriture più prolungate. In “Schufia” sono state inserite fucsie messicane i cui fiori ricordano quelli dei lillà: fra loro è famosa F. paniculata, un grosso arbusto dai fiori malva-lavanda. Le “Encliandras” producono fiori piccoli e solitari, rossi o bianchi, distribuiti su lunghi rami arcuati. Infine, “Fuchsia” include il maggior numero di specie, viventi sulle Ande tropicali, alcune delle quali sono diventate famose per la bellezza dei fiori, come F. boliviana (che ha anche una varietà con tubo bianco) e F. denticulata, che può essere indotta a fiorire nel tardo autunno.

Gli ibridi

Già a fine Settecento in Inghilterra si ottennero begli ibridi, derivati da F. magellanica e F. coccinea, ma caratterizzati dai soli colori rosso e porpora. Chi, forse casualmente, riuscì a produrre da pianticelle di origine sconosciuta delle fucsie con calice e sepali bianchi fu un certo Gulliver, giardiniere nel Kent, il quale nel 1840 assegnò il solenne nome di ‘Venus Victrix’ alla sua accidentale creatura, ancor oggi fondamentale per ottenere ibridi con calice bianco. Ormai le porte si erano aperte, tanto che nell’arco di un secolo e mezzo gli ibridi di fucsia sono diventati innumerevoli, forse quasi diecimila. Quasi tutti hanno avuto origine da incroci tra F. magellanica (e sua varietà, come molinae, con corolla bianco-rosea) e F. fulgens, che a sua volta presenta una certa variabilità naturale. Anche altre specie hanno dato un lo­ro contributo, non ultima proprio quella F. triphylla su cui puntò la propria attenzione padre Plumier quasi tre secoli fa. Il suo incrocio con F. boliviana fu tentato con successo, per la prima volta, dal celeberrimo coltivatore Veitch di Exeter, nel 1882 e poi soprattutto da vivaisti tedeschi. In questi ultimi anni, il panorama si è fatto immenso, tanto da soddisfare qualsiasi esigenza. Ci sono piante erette, arcuate, ricadenti o rampicanti; foglie grandi e scure o, viceversa, minuscole e pallide, ma anche soffuse di colore bronzeo, come in F. ‘Autumnale’; fiori grandi o piccolissimi, penduli o rivolti in alto; corolle semplici, con 4 petali, oppure semidoppie, con 8 petali, o doppie con più petali. Per non dire dei colori e delle loro associazioni differenziate, fra calice- tubo – corolla- stami e stilo.

Rustiche o delicate?

Si possono coltivare anche in giardino, in piena terra, o dobbiamo limitarci ad esporle sui davanzali o nei cesti appesi solo quando il pericolo di una gelata è passato? Questo è il vero problema, dal momento che la disponibilità tra specie e ibridi è praticamente illimitata. La risposta è: sì, si può, ma con le dovute attenzioni, sia nella scelta della pianta, sia poi nella sua attenta coltivazione. Per restringere il campo al nostro Paese, va citato il compianto maestro Ippolito Pizzetti, che nel suo manuale Fiori e Giardino, ci consiglia così: “Non tutta l’Italia è adatta per le F. Anzitutto al Sud, il sole mediterraneo è troppo forte. Quindi, se si vuole coltivare le F. dove fa molto caldo, mai in pieno sole: mezz’ombra o anche ombra, ma dove c’è molta luce. L’Italia settentrionale, le regioni dei laghi e la collina andranno benissimo. Nelle città assolate con poche precipitazioni estive e quindi con scarsa umidità i risultati saranno molto modesti”. Stabilite le coordinate geo-climatiche, occorre poi acquistare la fucsia “giusta”. Per la piena terra in giardino sono oggi disponibili molte F. cosiddette “hardy” (rustiche), che tollerano i freddi invernali, muoiono nelle parti fuori terra e poi vegetano di nuovo in primavera. Viceversa, le “frost tender” (delicate) devono necessariamente essere coltivate in contenitori, da ritirare in serra nei mesi freddi. All’interno delle case, la coltivazione è sconsigliata, a causa della temperatura troppo elevata.

Coltiviamo le fucsie

con Agar Minella, esperta e collaboratrice del Vivaio Coccetti di Lisanza-Sesto Calende

Una scelta di fucsie rustiche

‘Beacon Rosa’, ‘Bernisser Hardy’, ‘Checkerboard’, ‘Chillerton Beauty’, ‘Display’, ‘Dollarprinzessin’, ‘Empress of Prussia’, ‘Enfant Prodige’, ‘Flash’, ‘Garden News’, ‘Joan Cooper’, magellanica ‘Alba’, magellanica ‘Corallina’ , ‘Margaret’, ‘Nicola Jane’, ‘Phyllis’, ‘Phyllis’, ‘Prosperity’, ‘Rufus’, ‘Wharfedale’.

Le fucsie amano un clima fresco, moderatamente umido e con una sensibile escursione termica notturna. La coltivazione di molte specie e ibridi rustici può avvenire in piena terra, aggiungendo del terriccio di foglie, concime organico e pomice a pezzatura mezzana nella misura di 1/3 per parte. Le radici della pianta devono comunque essere appoggiate su di uno strato di sola terra. Un concime granulare a lenta cessione con alto titolo di potassio può essere sparso sulla superficie, lontano dal fusto, a copertura avvenuta. Una buona pacciamatura invernale aiuterà le piante nella ripresa vegetativa primaverile e manterrà l’altezza del fusto. In primavera la pianta ripartirà con getti nuovi dalla base e germoglierà sui rami vecchi. Solo dopo questa fase si interverrà con una potatura di riordino e taglio di rami morti. Le fucsie rustiche possono essere coltivate anche in vaso (15-20 cm) con ottimi risultati, utilizzando terriccio di coltura, pomice e buona terra di giardino nella misura di 1/3 per parte. Somministrare un concime liquido ad alto titolo di potassio, ogni 7 giorni, da sospendere necessariamente con l’arrivo dei primi caldi e riprendere in autunno. Lasciandole svernare all’esterno, è meglio ricorrere ad una buona pacciamatura di foglie che copra l’intero diametro del vaso.

Quando la temperatura supera i 27/30°C per le colture in vaso bisogna evitare di somministrare acqua alle radici e nebulizzare frequentemente le foglie. Arresteranno la crescita e riprenderanno vigore e forza per una nuova fioritura appena l’aria si rinfrescherà e non smetteranno fino ai primi geli. Una posizione in mezz’ombra è preferibile. La rimozione di frutti e foglie ingiallite consente alla pianta di riservare energie per continuare la produzione dei fiori e mantenersi sana e vigorosa.

Alcune fucsie delicate

‘Arcadia Gold’, ‘Autumnale’, ‘Bella Rossella’, ‘Bland’s New Striped’, ‘Bon Accorde’, ‘Border Queen’, ‘Brighton Belle’, ‘Cherry’, ‘Cinnamom’, ‘Circe’, ‘Corneel Cornelis’, ‘Delta’s Ko’, ‘Falklands’, ‘Golden Feli Fey’, ‘Mantilla’, ‘Mary’, ‘President Moir’, ‘Swingtime’, ‘Veenlust’, ‘Waternymph’, ‘Westergeest’.

A questo gruppo appartiene la maggioranza di fucsie disponibili oggi sul mercato. La coltivazione di queste piante nei nostri climi può avvenire solo in vaso oppure in piena terra a patto che in autunno le piante vengano trapiantate in vasi e portate in ambienti luminosi e  con una temperatura di almeno 2/3°C. Queste fucsie necessitano di un terriccio ben drenato in cui sia presente un materiale inerte (agriperlite o anche pomice a pezzatura mezzana) oltre a terriccio di coltura e buona terra da giardino in proporzione di 1/3 per parte. Ad inizio stagione va aggiunta materia organica. Nei vasi si può somministrare settimanalmente un concime liquido ad alto titolo di potassio che stimoli la fioritura, ma da sospendere all’arrivo dei primi caldi. Si può optare anche per un concime granulare a lenta cessione inserito nel vaso ad inizio stagione. Bisogna ricordare che la fuchsia ama vasi meglio se di cotto e con diametro non superiore ai 15-20 cm. Quando la temperatura supera i 27/30°C  bisogna evitare di somministrare acqua alle radici e nebulizzare frequentemente le foglie. Poste a mezz’ombra, arresteranno la crescita e riprenderanno vigore e forza per una nuova fioritura appena l’aria si rinfrescherà. Gli ibridi con il fiore tipo “triphylla” anche se prediligono posizioni più soleggiate, nel nostro clima con l’arrivo del gran caldo vanno collocate in punti dove ricevano il sole diretto solo la mattina.

Tutte le fucsie danno grandi soddisfazioni, a condizione che si rispettino i consigli dati e che ci si ricordi che… bagnare una fuchsia su terriccio già bagnato, sia essa rustica o no, vuol dire farla morire…

Logos Publishing Srl - P.IVA e C.F. 02313240364 - REA Modena No. 281025 - C.S. 42.200 Euro
strada Curtatona n.5/2, 41126 Modena (MO), Italia