Emilia coccinea

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Una piccola erba per colorare il giardino anno dopo anno

Una piccola rosetta, appiattita vicino al terreno, un lungo stelo con rade foglie che lo inguainano e numerosi capolini rossi in cima ad esso. Sembrano minuscole nappe, fiocchi, come quelli che si usano per decorare i tendaggi, con una tonalità di colore vivace e brillante.

E. coccinea è facile da naturalizzare all’interno delle aiuole. Lo farà anno dopo anno poiché, pur essendo una pianta annuale, ricrescerà sempre dai semi sparsi durante la stagione precedente.

Sarà in grado di occupare zone spoglie, sbucare sopra altre erbe più basse, intrufolarsi dappertutto accendendo ovunque queste macchie rosse, ed il giardino d’incanto sarà meno spoglio, monotono e spento. La si vedrà fiorire nei posti più impensati: ci avrà pensato il vento a portare semi piumati ovunque e a spargerli a casaccio, così da rendere naturale il suo crescere e fiorire in giardino.

Non è un limite che il fiore sia piccolo, di pochi millimetri di diametro. Il colore è tanto intenso e la massa di fiori in racemo che sovrasta ognuno dei lunghi steli ondeggianti ad ogni alito di vento è tale da farsi sicuramente notare.

Caratteristiche botaniche

E. coccinea è ascritta alla famiglia delle composite. Il genere Emilia, ricco di almeno 24 specie, è molto diffuso in Asia, in Africa e nella Polinesia. E. coccinea sembra essere originaria dal Madagascar, ma si è ormai naturalizzata in vaste aree asiatiche e polinesiane.

Vi sono molti sinonimi che classificano questa specie: E. javanica, E. flammea, ma anche Cacalia coccinea e Cacalia sagittata. Tale particolare denota variabilità all’interno di questa specie annuale, ma anche differenze troppo tenui tra una specie ed un’altra, erroneamente classificate con denominazione diversa. Altre specie sono: E. forbergii, E. sonchifolia (sin. Cacalia sonchifolia)

Gli steli di E. coccinea sorgono da una piccola rosetta basale formata da foglie lanceolate e tomentose. I fiori, solitari o in racemi, sono di colore rosso scarlatto brillante, ma esistono varianti con fiori arancione, gialli o porpora. Dopo la fioritura la pianta produce semi volanti, dotati di pappi, simili, in miniatura a quelli del comune Dente di Leone.

La coltivazione

Non vi sono particolari regole o accorgimenti per la coltivazione della E. coccinea. È un’erba che si arrangia da sola, senza nessun intervento. Tuttavia può presentare il problema di crescere dove non dovrebbe ed allora va eliminata o spostata altrove.

La sua rusticità è limitata, ma, essendo annuale, questa caratteristica non comporta difficoltà di coltivazione, tranne nelle zone di montagna in cui la stagione calda è troppo breve.

Il terreno preferito è quello un po’ arido, drenato e l’esposizione migliore è in pieno sole. In natura cresce infatti in aree calde ed aride.

La sua collocazione ideale è nelle bordura delle aiole, in fitte macchie per far risaltare il colore.

È utilizzata anche come fiore reciso, sia da sola che in composizioni.

In autunno è possibile raccogliere i semi dai capolini maturi, conservarli e seminarli alla primavera successiva, interrandoli solo 1-2 mm, oppure lasciarli volare al loro naturale destino.

Nasceranno con rapidità dopo i primi giorni di pioggia fresca primaverile. La fioritura arriverà presto e continuerà fino alla tarda estate.

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