Una risorsa ineguagliabile
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un’autentica glorificazione degli ellebori, quasi mitizzando un fiore che si fa amare fin dal nome volgare,“rosa di Natale” (Helleborus niger), perché sboccia sul finire dell’anno. Ancor più apprezzati sono oggi gli ibridi (Helleborus x hybridus), che invece fioriscono qualche settimana dopo. Pur prendendo le distanze da qualunque forma di celebrazione esagerata, va riconosciuto che in questo caso le lodi sono ampiamente giustificate, perché tali ellebori sono i veri amministratori delegati di quel delicato momento dell’anno che cade tra la fine dell’inverno e i prodromi della primavera. I pregi di questi ibridi parlano da soli: fiori con corolle grandi, fioriture prolungate, una gamma di colori che si allarga sempre più, fogliame sempreverde, eccezionale disponibilità a formare associazioni di grande effetto con altre piante, soprattutto bulbose. Tanta grazia di Dio è stata consentita non solo dalla natura – che ha fornito la materia prima, vale a dire le specie spontanee con cui si è costruita l’impalcatura di base – ma anche da tutti quei vivaisti e orticoltori i quali, con il loro faticoso ed incessante lavoro di ibridazione e selezione, hanno portato a risultati davvero formidabili. In queste pagine faremo conoscenza con uno di questi ‘signori dell’elleboro’, il francese Thierry Delabroye, il quale, con il solo aiuto della moglie Sandrine, ogni anno produce un’incredibile moltitudine di nuovi ibridi, dai colori e dalle forme semplicemente stupefacenti.
In breve
Tipo di pianta: erbacea perenne, sempreverde
Famiglia: Ranunculaceae
Parenti stretti: Actaea, Hepatica, Ranunculus
Dimensioni massime: 40 x 60 cm
Portamento: scapi fiorali eretti, fiori spesso penduli
Foglie: basali, coriacee, sempreverdi, divise in 7-9 segmenti
Colore foglie: verde scuro, oppure grigie
Fiori: multicolori, a coppa, con corolla semplice, doppia, ad anemone
Fioritura: molto prolungata
Rusticità in Italia: ottima
Specie di base
Le piante spontanee che hanno dato origine ai moderni e spettacolari ibridi appartengono tutte ad un gruppo di specie strettamente correlate fra loro, i cui limiti geografici si inscrivono nell’area Balcani – Grecia – Turchia settentrionale. La prima specie, H. orientalis, è una pianta vigorosa e (secondo la sottospecie esaminata) dotata di fiori bianco-crema, oppure bianchi con macchioline cremisi, o anche rosso-violacei. Essa è stata così strettamente identificata con il termine “rosa di Natale” che spesso si parla di “ibridi orientali”, i quali però sono stati ottenuti tramite incroci con altre specie. La varietà di colori dei più recenti ibridi viene fatta risalire a H. cyclophyllus e H. odorus (verdi), a H. torquatus (viola scuro), ed infine a H. atrorubens e H. purpurascens (fortemente variabili).
La fabbrica degli ellebori
Una delle più eccitanti e laboriose “fabbriche” di ellebori si trova ad Hantay, un microscopico villaggio francese di meno di mille abitanti, posto nella regione Nord – Pas de Calais, non lontano dal confine con il Belgio. Ai margini del paesino vivono e lavorano i Delabroye, una coppia di vivaisti che, nelle varie mostre primaverili ed autunnali (come per es. a Courson), costituisce una delle principali mete di viaggio da parte degli appassionati di piante perenni e in particolare di ellebori. Thierry, figlio di un semplice operaio, dopo aver lavorato come coltivatore di ortaggi, riuscì nel 1984 ad affittare un terreno dove, accanto a broccoli e legumi, iniziò a coltivare piante annuali. Solo nel 1995 egli rivolse i propri interessi alle erbacee perenni, fra le quali già da qualche tempo erano compresi anche alcuni ellebori. Una vera passione per le “rose di Natale”, tuttavia, scoppiò solo quando egli prese a frequentare i mercati e i giardini inglesi, ma soprattutto a confrontarsi con alcuni celebri “giardinieri”, come Beth Chatto, la principessa Greta Sturdza e l’olandese Luc Klinkhammer. Da loro Thierry imparò molti “trucchi”, specialmente riguardo all’ibridazione, che viene effettuata in febbraio, anche se le temperature non sono certo ideali. I Delabroye, dunque, pur avendo ottenuto ibridi di altre piante ormai diventate celebri (per es. Heuchera ‘Caramel’ o Thalictrum ‘Splendide’), sono ormai diventati dei veri “signori degli ellebori”.
Gli ibridi storici
Gli ellebori ibridi hanno fiori perlopiù penduli, ma anche eretti se gli steli sono corti. Possono essere a corolla semplice, semidoppia o doppia, ma anche a “cuore d’anemone”, quando cioè i nettarii centrali assumono l’aspetto di petaloidi. Le foglie, più volte suddivise in segmenti, sono piuttosto coriacee e di un colore verde scuro. Fra gli ibridi “storici” – quelli cioè creati più di dieci anni fa – vanno almeno ricordati: ‘Early Purple’ (che è molto precoce, tanto da fiorire già a gennaio), ‘Snow Queen’, che fu la prima forma di “orientale” a fiori bianchi, ‘Blue Moon’, dagli splendidi fiori blu-metallico, e ‘Queen of the Night’, dalle corolle grandi di una tonalità così scura da sfiorare il nero.
Gli ibridi di Thierry Delabroye
Thierry sostiene che non è conveniente denominare le nuove varietà, perché a suo avviso è assai più vantaggioso ottenere nuove varietà da seme, più che con la tradizionale tecnica della divisione. Egli afferma che “con la semina, è vero che non si è mai sicuri di ottenere una pianta uguale a quella da cui si è partiti, ma in compenso le piante ottenute migliorano la qualità delle generazioni precedenti”. Invece di assegnare un nome o un numero a varietà che saranno praticamente irreperibili, egli ha deciso di presentare gli ibridi in relazione ai colori e alle forme dei fiori. In sostanza, pur perdendo il vantaggio di sapere con certezza la pianta che si vuole ordinare, in questo caso il cliente può acquistare le piante che ritiene più interessanti, semplicemente scegliendo gli ibridi preferiti “dal vivo”, in pratica visitando il suo vivaio oppure frequentando le mostre in cui Thierry espone i suoi prodotti. I gruppi su cui si è concentrato il lavoro del vivaista francese sono il “porpora”, il “rosa”, il “bianco”, il “nero-ardesia”, il “giallo” e il “giallo-verde”, l’ “arancione”, ma anche i “Guttatus” (derivati da una varietà naturale di H. orientalis), i “Picotee” (petali con margini più scuri), i “venati”, i “cuori d’anemone” e i “doppi”. Ovviamente, una volta consolidatasi la nostra pianta in giardino, potremo sempre dividerla per moltiplicarla.
Coltivazione
Gli ellebori prosperano in qualsiasi normale terreno da giardino, fertile ma non troppo ricco, ottimamente drenato, più tendente al calcareo che non all’acido, con una discreta percentuale di argilla e sabbia, piuttosto umido anche in estate. La loro esposizione preferita è quella in mezz’ombra, quindi il clima più congeniale è quello offerto dalle aree più fresche. La messa a dimora si effettua in autunno, distanziando le piante di 40-60 cm, aggiungendo materiale organico al terreno. Le piante vanno lasciate indisturbate perché se si trapiantano spesso non fioriscono anche per anni. La concimazione si effettua con letame ben maturo, mentre per l’irrigazione bisogna far sì che le pianticelle giovani trapiantate in estate siano annaffiate regolarmente finché le radici non si siano stabilizzate; in genere si deve curare che il suolo sia sempre un poco umido. Per la semina, bisogna ricordarsi di usare semi freschi all’inizio dell’estate (giugno-luglio), ponendoli in cassette con terriccio sabbioso, in superficie, all’ombra; le giovani piantine di 5-6 cm vanno trapiantate con cura estrema per la delicatezza delle radici e poi messe a dimora all’aperto nell’autunno successivo. Queste piante fioriranno dopo 2-3 anni. La divisione, invece, va effettuata in primavera. La malattia più frequente è costituita da macchie sul fogliame causate da un fungo (Coniothyrium hellebori), che non solo può attaccare le giovani foglie, ma anche i fusti fiorali. Dal tardo inverno, in questi casi, bisogna spruzzare un fungicida sistemico ed asportare le foglie vecchie e malate.
Dove acquistarli
- Pépinières Delabroye, rue Roger Salengro 40, Hantay 59496, Francia, tel / fax 0033 320497398, thierry.delabroye@wanadoo.fr , www.mytho-fleurs.com/pepinieres_Delabroye.htm .
- Delabroye, nel 2011, sarà presente nelle seguenti mostre. In Francia: 1.- St. Jean de Beauregard (1° weekend di Aprile); 2.- Locon (ultimo weekend di marzo); Courson (3° weekend di maggio e di ottobre); 3.- Doullens (ultimo weekend di maggio)
Nota: Le foto di queste pagine sono state scattate presso il vivaio di T. Delabroye, ad Hantay, nel febbraio del 2010. Come si è precisato nel testo, gli ibridi non hanno denominazioni né una specifica numerazione.