Tulipani: impianto

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Tutti i tulipani fioriscono dopo la stagione fredda invernale, taluni anche nella primavera tardiva. In natura i tulipani vivono in condizioni disparate e si trovano anche sui rilievi asiatici, dove la fioritura avviene in tarda primavera o all’inizio dell’estate.

Messa a dimora dei bulbi

I bulbi dei tulipani possono essere piantati durante l’autunno ed anche all’inizio dell’inverno se non sussiste il pericolo di forti gelate. Infatti, i bulbi piantati in un periodo in cui possono iniziare a sviluppare il loro apparato radicale sono naturalmente protetti contro gli eventi di gelo. In vasi risulta molto importante piantare i bulbi alla profondità giusta: in suoli di medio impasto o quelli commerciali (cosiddetti universali) di ottima qualità e senza il minimo odore di muffa, alla profondità corrispondente al doppio dell’altezza del bulbo stesso (p.es. un bulbo alto 5 cm sarà coperto da 10 cm di suolo di medio impasto). Per evitare grandi delusioni con tulipani nel secondo anno dopo l’impianto è comunque importante controllare se la data cultivar risulta tra quelle adatte ad essere lasciate indisturbate per più anni.

La distanza tra i bulbi dovrebbe essere pari al loro diametro. Solo se a priori l’impianto deve durare solo durante il ciclo vegetativo, i bulbi possono essere messi anche più ravvicinati senza però mai toccarsi. In contenitori sufficientemente ampi è sempre consigliabile creare gruppetti omogenei delle cultivar o delle specie a grande sviluppo (alte 30 cm o più). I tulipani hanno bisogno di molta luce per svilupparsi al meglio. I bulbi dovrebbero essere dunque piantati in zone soleggiate, ma, nel caso si disponga di un luogo dove ci sia ombra nel pomeriggio, potrà essere assicurata una fioritura più prolungata.

Fertilizzazione

I tulipani in coltivazioni amatoriali dovrebbero essere fertilizzati per la prima volta con un concime liquido per piante fiorite al momento della fioritura o poco prima, ripetendo l’operazione settimanalmente almeno quattro volte. In impianti annuali non è generalmente necessario procedere alla fertilizzazione, perché il bulbo contiene sufficienti riserve per assicurare la fioritura. Bulbi recuperati da tali condizioni si presenteranno comunque molto indeboliti e necessiteranno di essere coltivati in piena terra per alcuni anni prima di poter fiorire.

Esigenze idriche

La maggioranza dei tulipani è originaria di zone dove gli autunni sono moderatamente umidi, gli inverni freddi e la primavera è umida ed arriva tardivamente per poi esplodere violentemente in un’estate precoce. E’ opportuno simulare più possibile tali condizioni. In vaso risulta essenziale garantire soprattutto il perfetto drenaggio.

In generale conviene assicurare una moderata umidità del suolo durante l’autunno dopo aver piantato i bulbi e subito annaffiato abbondantemente per stimolare la crescita delle radici. Se i vasi sono collocati all’esterno, durante l’inverno non risulta necessario apportare acqua, mentre nel caso di una primavera tendenzialmente siccitosa è necessario annaffiare frequentemente. Anche durante la fioritura è conveniente assicurare ai tulipani abbondante umidità, evitando però sempre di bagnare i fiori, soprattutto se ancora aperti prima della chiusura serale. Durante l’estate i bulbi lasciati nel suolo in recipienti sufficientemente grandi non dovrebbero stare a contatto con l’acqua libera. Ma, nel caso vengano coltivate durante l’estate altre piante negli stessi vasi, è necessario che l’acqua di annaffiatura non ristagni mai. Dissotterrare e poi conservare i bulbi di tulipani fuori terra sono operazioni relativamente laboriose, ma in molti casi sono le uniche procedure che evitano danni da eccessiva umidità nel periodo caldo.

Parassiti e malattie

I maggiori danni ai tulipani si registrano durante la conservazione dei bulbi provenienti dalla coltivazione e dal raccolto non ottimali. Tali bulbi vengono attaccati dal fungo Fusarium oxysporum  f. sp. tulipae che copre i catafilli esterni marroni con strati di muffa di colore bianco che rapidamente consuma l’intero bulbo. Partite attaccate dal Fusarium dovrebbero essere scartate.

Durante la conservazione prolungata dei bulbi di tulipani può verificarsi l’attacco da Penicillium. Generalmente la muffa di colore blu si sviluppa sotto i catafilli esterni. Nel caso durante la conservazione si sviluppi una infezione da Penicillium, conviene applicare un fungicida in polvere e non tardare a piantare i bulbi.

La placca basale dei bulbi di tulipani può essere attaccata dal fungo Phytophtora, causando gravi danni alla zona dalla quale emergerebbero le radici.

Due funghi specifici dei tulipani, Botrytis tulipae e Sclerotium tuliparum, possono causare gravi danni in impianti produttivi, ma non devono generalmente preoccupare i coltivatori amatoriali attenti durante la scelta di bulbi sani in commercio.

Anche le malattie virali dei tulipani non costituiscono un problema per i giardinieri amatoriali, ma sono temute dai produttori.

Christian Shejbal

 Vivaio Floriana Bulbose

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