Campanule

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Quando le incontriamo in natura – le più piccole, magari, occhieggiano fra le rocce di una montagna, mentre le più alte spuntano nell’erba di un prato – non possiamo fare a meno di fermarci a guardarle con ammirazione. Se poi si presentano in folti gruppi, l’incantesimo è assicurato e solo il nostro autocontrollo c’impedisce di raccoglierne un mazzo da portare a casa. La malia delle campanule è dovuta probabilmente a due piccoli fattori che lavorano congiuntamente: la notissima e graziosa forma dei fiori ed il loro colore, di norma azzurro o blu, non frequentissimo nel regno vegetale. Con tanto pedigree, una pianta dalle ambizioni decorative dovrebbe poter entrare a testa alta in un giardino o in un vaso, guardando dall’alto in basso le compagne di scena e, anzi, stando un po’ in disparte con un pizzico d’alterigia. Invece così non è, perché il suo destino ornamentale è stato sempre un po’ diverso. Le specie più basse, infatti, sono preziosissime nei giardini rocciosi o alpini, quindi sempre insieme con compagne d’avventura, mentre le più grandi di solito fungono da “spalla” di altre piante dalla fama non certo inferiore, come ad esempio le rose. In questo secondo caso, si parla allora di “campanule da bordura”, erbacea o mista. Cerchiamo di conoscerle meglio per utilizzarle al meglio.

Dove e come usarle

La statura, in alcuni casi davvero ragguardevole, di queste campanule ha fatto sì che il loro impiego più logico trovasse il suo sbocco naturale nelle bordure, in compagnia di altre piante perenni o di arbusti.

Nelle bordure

Un uso tradizionale e assolutamente raccomandabile le vede in reciproco ammiccamento con le rose, sia a causa della piacevole associazione cromatica che ne consegue, sia per i coincidenti periodi di fioritura. Nelle bordure, occorre operare una scelta di specie e varietà che sia rispettosa della regola ‘scalare’ di questo particolare ambiente. In primo piano vanno dunque poste le piante meno imponenti, come ad esempio Campanula carpatica e C. punctata (sui 30-40 cm), facendole seguire da C. glomerata (70-80 cm) – che vanta alcune splendide cultivar, ma che va controllata nel suo sviluppo –  e poi dalle magnifiche C. persicifolia e C. medium (90 cm), per affidarsi infine, in terzo piano, a C. latifolia (1 m), oppure, se necessario, alla gigantesca C. lactiflora (150 cm). Naturalmente, in questo gioco di posizionamento, è sempre utile ricorrere a variazioni rese possibili dalle numerose cultivar, in relazione sia all’altezza delle piante (non poche sono ‘nane’), sia al colore dei fiori (bianco, azzurro, blu, lilla). Queste stesse specie, tranne C. lactiflora, sono tutte piante da fiore reciso e possono essere coltivate anche solo a tale scopo, specialmente C. medium.

Angoli informali

Un altro impiego, meno frequente ma bellissimo, le vede diffondersi in modo ‘naturale’ nelle aree informali del giardino, soprattutto al margine dei boschetti, là dove il sole e l’ombra giocano a rimpiattino: in questo senso, la regina rimane C. persicifolia con tutte le sue attraenti cultivar.

Coltivazione di base

Le campanule da bordura perenni non presentano difficoltà di coltivazione, perché quasi tutte tollerano ogni tipo di condizione ambientale e anche non pochi errori umani.

Temperatura: tollerano fino a –20° C.

Esposizione: quella preferita è al sole, almeno per una buona parte del giorno, ma sono disposte a sopportare anche l’ombra, se inevitabile.

Terreno: le poche esigenze riguardano il suolo, che deve essere assolutamente ben drenato, perché il loro apparato radicale marcisce facilmente se vi sono ristagni d’acqua; per quanto concerne il pH, vi è una certa preferenza per il calcare.

Diradamenti: per alcune di loro, ad es. C. glomerata, può essere necessario ricorrere ad un certo controllo e diradamento, perché sono anche un po’ invadenti, soprattutto su suolo sabbioso o torboso.

Tutori: per le specie più alte (C. latifolia e C. lactiflora) occorre predisporre un sistema di tutori, per sorreggerne i fusti in caso di vento forte.

Dopo la fioritura: i fusti vanno tagliati drasticamente, anche per evitare un’autodisseminazione indesiderata; oltretutto, in condizioni climatiche favorevoli, si avrà anche una seconda fioritura, anche se più modesta della prima.

Moltiplicazione: avviene da seme, oppure tramite divisione o anche talea basale.

Malattie: non soffrono di particolari malattie.

Le specie perenni più note

Nome e origine

Dimensioni pianta (altezza x ampiezza) e colore fiori

Esigenze

Varietà principali Con
C. carpatica. Europa occidentale Cm 30 x 60. Blu-viola, lavanda, bianco Suolo drenato; acqua piovana; sole; taglio invernale  ‘Alba’, ‘Bressingham White’, ‘Weisse Clips’: bianche; var. turbinata, più bassa Altre perenni in bordure erbacee, giardini rocciosi grandi
C. glomerata. Europa, Asia Minore Cm (60) 80 x 100 o più. Blu, violetto lavanda, bianco Terreno fertile e drenato; acqua piovana; sole; taglio invernale  ‘Alba’, bianca; ‘Joan Elliot’, 40 cm; ‘Superba’, 60 cm; var. acaulis, nana. Rose antiche
C. lactiflora. Caucaso, Asia Minore Cm 150 x 60. Azzurro, lavanda, blu-lilla, violetto Terreno fertile; acqua piovana; sole; taglio invernale. Molto rustica ‘Loddon Anna’, 90 cm; ‘Pouffe’, nana, blu medio; ‘Pritchard’s’, 50 cm Rose antiche, prati naturali, Lilium candidum
C. persicifolia. Europa Cm 90 x 30. Blu-lilla, bianco, azzurro Terreno fertile; sole o mezz’ombra; taglio invernale. Molto rustica ‘Alba Coronata’, f. doppio e bianco; ‘Hampstead White’, bianco; ‘Pride of Exmouth’, blu-violetto; subsp. sessiliflora, fiori sessili Bordure erbacee o miste, rose antiche, Alchemilla mollis. Fiore reciso
C. punctata. Giappone Cm 30 x 40. Da bianco-crema a rosa scuro Ottimo drenaggio, terreno fertile un po’ sabbioso; sole; taglio invernale ‘Alba’, bianco; ‘Rubriflora’, spruzzata di rosso anche internamente Rose antiche e bordure
C. trachelium. Europa, Nord Africa, Asia Cm (50) 90 x 30. Blu medio, lilla, bianco Ottimo drenaggio, ma suolo sempre umido. Sole o mezz’ombra ‘Bernice’, f. doppio, blu Bordure
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