




























E’ davvero raro che una data precisa possa essere usata come spartiacque fra due periodi storici, ma, nella coltivazione delle rose, è indubbio che il 1867 sia stato un anno fatale. Proprio in quel frangente nacque in Francia il primo “Ibrido di Tea”, denominato ‘La France’, il quale introduceva nel mondo delle rose un elemento pressoché rivoluzionario: la capacità di fondere il vigore caratteristico degli Ibridi Perenni con una rifioritura affidabile, accoppiata alla splendida colorazione tipica delle rose cosiddette “Tea”. Era l’atto di nascita delle cosiddette rose moderne. Insomma, tutto quanto la natura e l’uomo hanno prodotto, nel campo delle rose, prima del 1867, viene definito “antico”, mentre si dice “moderno” ciò che fece seguito alla costituzione di ‘La France’. Nella prima categoria – le “antiche” – troviamo numerosi gruppi di grande interesse: in primo luogo le specie selvatiche o spontanee e poi le vecchie rose da giardino create dall’uomo nel corso dei secoli passati (“Gallica”, “Damascena”, “Alba”, “Centifolia”, “Moss”, “Bourbon” ecc.) cui si possono aggiungere altri gruppi, tra i quali ricordiamo le “Chinensis”, le “Banksia”, le “Tea” oltre che le “Boursault”, le “Musk”, le antiche “Polyantha” e le “Noisette”. Il vastissimo comparto delle rose “moderne” discende invece dai gruppi di cui s’è detto sopra, comprendendo quindi soprattutto gli “Ibridi di Tea”, le “Arbustive moderne”, le “Floribunda”, gli “Ibridi di rugosa”, gli “Ibridi muschiati” e così via. Tuttavia, negli ultimi decenni il primato nel campo delle rose moderne va alle “Rose Inglesi”, che pretendono, forse a giusta ragione, di aver raggiunto il massimo obiettivo: combinare la grazia delle “antiche” con la gamma cromatica e l’incredibile rifioritura delle “moderne”.
In breve
Tipo di pianta: Arbusto anche rampicante
Famiglia: Rosaceae
Parenti stretti: Chaenomeles, Geum, Malus, Potentilla, Prunus
Dimensioni massime: 70-150 x 60-120 cm (arbusti); 2-5 m (rampicanti)
Portamento: eretto o arcuato
Colore foglie: verde medio o scuro
Fiori: multicolori, a coppa, rosetta, pompon, semplici, semidoppi e doppi
Profumo: rosa antica, mirra, cedro, muschio ecc.
Fioritura: prolungata per mesi
Rusticità in Italia: ottima
Genio e fortuna di David Austin
Spesso le intuizioni più felici sono anche le più semplici: se poi la fortuna dà una mano, tanto meglio. Così deve aver pensato il coltivatore e vivaista inglese David Austin, che alla fine della seconda Guerra Mondiale si domandò se, per ottenere un nuovo tipo di rosa in grado di toccare il punto più alto nella coltivazione di queste piante, non fosse utile coniugare i pregi delle rose antiche con quelli delle moderne. Così, da semplice hobbista qual era in quel momento, Austin si mise all’opera, sia pure – come afferma egli stesso – senza “avere un piano preciso” e con un’esperienza di ibridatore da “dilettante”. Fu su queste basi che Austin pensò di incrociare una rosa antica del 1845, la gallica ‘Belle Isis’, con la moderna floribunda ‘Dainty Maid’, introdotta nel 1938. La prima era robusta, sana, con corolle piccole e di color rosa chiaro, ma molto eleganti. La seconda, invece, portava come dote nuziale una solida affidabilità, con corolle semplici, di un bel rosa brillante, e una moltitudine di stami dorati al centro. Qui entra in gioco anche la fortuna, perché uno dei tanti semi germogliati dall’incrocio diede vita ad un rosaio davvero speciale: le corolle erano più grandi di quelle dei genitori, di un rosa sericeo, molto profumate, mentre il portamento era robusto e vigoroso, con la tendenza ad arrampicarsi ad un sostegno. Così nacque, nel 1961, ‘Constance Spry’, che non era ancora rifiorente, ma apriva il passo ad una lunga serie di magnifiche “rose inglesi”.
Uno scrigno di virtù
L’azienda “David Austin Roses Ltd.”, con sede ad Albrighton (Shropshire, nel centro dell’Inghilterra), è un autentico laboratorio di ricerca sulle rose e sulle loro virtù, il cui intento prioritario è ottenere un prodotto sempre più attraente, ma senza rinunciare alla robustezza, alla salute e alla vigoria delle piante. Il catalogo comprende centinaia di ibridi, ovviamente anche di altri produttori, ma il punto di forza è costituito dalle ‘inglesi’, che dispiegano in maniera multiforme tutte le loro qualità. Gli incantevoli fiori ricordano da vicino le corolle delle rose antiche, ma sono ricchi di petali e con forme diverse: a coppa, a corolla piatta, convessa, pompon, semidoppia o anche semplice. I colori, derivati dalle rose moderne, coprono l’intera gamma possibile di questo genere, dal bianco puro al viola intenso. Il portamento dei rosai, arcuato od eretto, è sempre armonioso e proporzionato, con altezze che vanno dai 70 ai 150 cm, inserendosi con grazia nelle bordure, nelle aiuole, sui muri ecc. Ciò che contraddistingue le ‘inglesi’ è però la fragranza. I loro profumi, ottenuti dopo anni di sperimentazione in campo, sono davvero eccezionali, spaziando da quello tipico delle rose antiche al più selvaggio muschio, oppure riecheggiando la mirra, il tè, la frutta, il miele, il cedro, il chiodo di garofano e perfino l’erba tagliata.
Le nostre scelte: bianco – crema
‘Crocus Rose’. Grandi mazzi di fiori, con corolle a rosetta dai petali bianchi, sfumati sempre più di crema man mano che il fiore invecchia. Profumo di tè. Cm 120 x 100.
‘Francine Austin’. Derivata da un’antica ‘Noisette’, ha lunghi rami arcuati ricoperti di mazzi di fiori bianco puro, profumati di muschio, piccoli e a pompon. E’ anche rampicante.
‘Glamis Castle’. Arbusto molto compatto, pieno e resistente, ha una continua rifioritura, con corolle di candidi fiori a coppa, simili alle rose antiche. Profumo di mirra. Cm 90 x 80.
Le nostre scelte: giallo – albicocca
‘Charlotte’. Arbusto a portamento eretto, molto compatto, ha splendidi fiori di medie dimensioni di un giallo delicato che profumano di tè. Uno dei rosai più resistenti al freddo. Cm 90 x 80.
‘Crown Princess Margareta’. Arbusto alto fino a 150 cm, con rami arcuati carichi di grandi fiori albicocca a rosetta. Molto resistente al freddo. Profumo fruttato che ricorda le ‘Tea’.
‘English Garden’. Arbusto eretto di 1 m, perfetto per le aiuole (ma usato anche come alberello). Corolle piene, ricche di petali gialli e sfumati di bianco ai bordi. Profumo delicato di rosa tea.
‘Golden Celebration’. E’ uno degli ibridi più amati per i suoi grandi fiori a coppa di un giallo brillante. Ha un profumo molto intenso, che varia dal rosa tea alla fragola e al vino bianco.
‘Graham Thomas’. Alto fino 120 cm, questo arbusto è vigoroso, eretto e possiede belle foglie lucenti. Fiori di medie dimensioni, a coppa, di colore giallo vivo. Profuma di tè e di viola.
‘Jude the Obscure’. Rosaio con portamento molto compatto. Fiorisce generosamente, specie al caldo. Ha fiori grandi, a coppa, gialli sopra e bianchi sotto. Profumo fruttato e dolce.
‘Molineux’. Arbusto non molto alto (fino a 80 cm), si adatta alla bordura e alle aiuole. E’ molto rifiorente, con fiori dal bel giallo vivo e dal forte profumo di ‘Tea’ e di muschio.
‘Teasing Georgia’. Rosaio dal portamento elegante, alto fino a 120 cm. Fiori gialli a coppa con petali esterni rivolti in sotto. Ha un profumo medio, ma è molto resistente e rifiorente.
‘The Pilgrim’. Arbusto di 1 m molto robusto e vigoroso, ma anche elegante. Ha fiori grandi ma con petali piccoli a rosetta, di un bel giallo chiaro. Profuma di tè e di mirra
Le nostre scelte: i toni del rosa
‘Abraham Darby’. Vigoroso rosaio dal portamento compatto e pieno, di buona altezza, molto affidabile per rifioritura (150 cm). Fiori tra il rosa, l’albicocca e la pesca. Profumo fruttato.
‘Anne Boleyn’. Piccolo (1 m) rosaio dai rami arcuati, con ottima rifioritura. Le corolle sono a coppa con petali di un rosa molto delicato. Il profumo è sottile ma assai fresco.
‘Brother Cadfael’. Arbusto dal fascino particolare, dotato com’è di fiori enormi e a forma di peonia, ma ben proporzionati. Petali rosa brillante e profumo che ricorda le rose ‘Bourbon’.
‘Constance Spry’. Arbusto alto fino a 2 m, allevabile anche come rampicante. Fiorisce una sola volta, in estate, ma ha bellissimi fiori rosa chiaro, con profumo di mirra.
‘Eglantyne’. Rosaio di altezza media (110 cm), molto ricco di foglie e fiori, che vantano una corolla dalla forma perfetta e dal colore rosa chiaro. Profuma dolcemente di rosa antica.
‘Geoff Hamilton’. Arbusto alto (oltre 150 cm), dà prove di ottima resistenza alle malattie. I fiori hanno una corolla a coppa con petali rosa chiaro e sfumature bianche. Profuma di mela.
‘Gertrude Jekyll’. Rosaio dal portamento eretto di media altezza (120 cm), dotato di grande robustezza. I fiori rosa intenso sono avvolti a spirale. Profumo di rosa antica.
‘Heritage’. Arbusto medio (120 cm), pieno e compatto, molto affidabile per rifioritura. Le corolle a coppa hanno petali di un bel rosa brillante, ma con sfumature chiare. Profumo di miele e frutta.
‘Pat Austin’. Rosaio eretto (120 cm) e molto vigoroso, con grandi corolle a coppa decisamente insolite, quasi bicolori (pesca-rame e giallo in contrasto). Dolce profumo di tè.
‘Scepter’d Isle’. Piccolo arbusto )0 cm) dal bel portamento eretto, grazioso e compatto. Molto rifiorente, ha corolle a coppa di un rosa tenue con stami visibili al centro. Profumo intenso di mirra.
‘Sharifa Asma’. Rosaio medio-basso (90 cm), è considerato uno dei migliori di Austin, per i fiori a coppa di un magnifico rosa sfumato di bianco. Profumo fruttato di mora e di uva bianca.
‘The Countryman’. Arbusto di medie dimensioni, col tempo acquista un portamento espanso. Ha fiori arrotolati di un bel rosa brillante. Profuma di rosa antica e fragola.
Le nostre scelte: le rosse
‘Alan Titchmarsh’. Rosaio di 120 cm con portamento arcuato e forma quasi sferica. Le corolle doppie sono di un rosa-rosso intenso. Molto robusto, profuma di rosa antica.
‘Benjamin Britten’. Arbusto alto fino a 120 cm, con tendenza a diventare rampicante. Le corolle a coppa sono di un rosa scuro che si trasforma in cremisi. Intenso profumo fruttato.
‘Christopher Marlowe’. Rosaio piuttosto basso e arcuato (80 cm), ha fiori a rosetta di un insolito rosso-arancio con sfumature salmone. Fiorisce generosamente. Profumo di ‘Tea’ e limone.
‘William Shakespeare’ 2000’. Arbusto medio (110 cm), eretto e compatto, ha magnifici fiori a coppa con petali quasi vellutati di color cremisi. Profuma di rosa antica, ma irregolarmente.
Coltivazione
Terreno. Le rose inglesi si adattano a tutti i tipi di terreno non troppo acidi né alcalini, con pH ideale intorno a 6,5. E’ importante non mettere a dimora un rosaio là dove ne viveva già un altro poi morto per malattia. Si favorisce la crescita preparando il terreno con composta, terriccio di foglie, humus.
Esposizione. Sono piante che amano una buona esposizione al sole, almeno per alcune ore della giornata. Va evitata la competizione con le radici degli alberi, sempre che non si metta a dimora un rosaio rampicante.
Messa a dimora. Se le piante sono a radice nuda vanno messe a dimora al più presto. La buca, di dimensioni adeguate all’apparato radicale della pianta, deve essere umida ma non bagnata eccessivamente. Il colletto alla base della pianta, nelle regioni del centro-nord, va interrato di circa 8 cm. La terra va poi pressata attorno alle radici quello che basta per ancorare l’arbusto.
Coltivazione L’effetto migliore si ottiene piantando tre esemplari dello stesso ibrido, ravvicinati fra loro a non più di mezzo metro. Se si preferiscono i contenitori, vanno scelti di dimensioni ragguardevoli. Le rose rifiorenti amano un buon apporto di concime: una prima dose a fine inverno e una seconda a giugno, in piena fioritura. I fiori appassiti vanno eliminati per stimolare la rifioritura.
Annaffiature. I rosai non devono mai stare all’asciutto, quindi il suolo va mantenuto umido e fresco, sia con periodiche abbondanti annaffiature, sia applicando della pacciamatura.
Potatura. Nelle aree in cui l’inverno non è gelido, l’operazione si pratica a febbraio o anche prima; altrove, invece, è meglio rinviarla all’inizio della crescita, verso marzo o anche aprile. Per le ‘inglesi’, così come per tutte le rifiorenti, i rami vanno accorciati di 1/3 o poco più, ma senza eccedere.
Malattie. Pur essendo molto resistenti, anche le ‘inglesi’ sono soggette ad attacchi fungini, come l’oidio, la ruggine e la macchia nera. La prevenzione suggerisce di raccogliere bene le foglie dopo aver potato e distruggerle, poi s’iniziano i trattamenti con fungicidi appropriati allo spuntare delle prime foglie, ripetendoli in seguito ogni 3-4 settimane. Occorre intervenire subito non appena si scorgono i primi sintomi delle malattie. Gli afidi sono più facili da combattere, con pesticidi sistemici specifici per le rose.