Rhamnus alaternus L. subsp. alaternus

di

  • Condividi

L’alaterno (Rhamnus alaternus L. subsp. alaternus) è un arbusto autoctono presente su quasi tutto il territorio italiano.

Proprio in questi giorni nelle regioni a clima più mite, inizia la fioritura che si protrae sino ad aprile. I fiori sono unisessuali, piccoli e gialli, poco visibili.

Profumati, attraggono le api mellifere e allietano l’olfatto con la loro fragranza delicatamente dolce. Compaiono all’ascella delle foglie in piccoli grappoli, da febbraio ad aprile, a seconda della latitudine.

La pianta può raggiungere i 5 metri di altezza, ma più spesso non supera i 3.

Ha fogliame sempreverde. Le foglie sono alterne o sub opposte. La lamina fogliare è coriacea, glabra, con nervatura a reticolo in rilievo su entrambe le facce, quella superiore molto brillante e di un verde scuro, l’inferiore più opaca e più chiara. Il margine varia da intero a seghettato o dentellato, l’apice è acuto.

Ad un occhio inesperto le foglie potranno sembrare simili a quelle della Phyllirea latifolia, che però sono opposte e molto più coriacee.

I frutti sono drupe (bacche) di 4-6 mm, succose e contenenti 3 semi. Sono tossici per l’uomo. Compaiono fin dall’inizio primavera quando sono di colore verdastro, diventano poi rossicci per passare infine al nero a piena maturazione, che avviene da luglio a settembre a seconda della latitudine, dell’esposizione e dell’andamento stagionale.

E’ una specie localmente comune. Diffusa in tutta l’Europa Mediterranea, si insinua anche in alcune località a clima più mite dell’area continentale (Colli Romagnoli e Bolognesi, Trentino, Veneto) dove però è raro e localizzato.

 Il legno è molto duro, viene utilizzato per lavori di tornitura o ebanisteria, è di colore giallo-brunastro ed ha un caratteristico odore che emana appena tagliato (da cui il nome popolare di Legno puzzo).

Nell’industria dei coloranti viene utilizzato per l’estrazione dei pigmenti noti come verde di vescica. Anticamente si utilizzava per tingere di giallo i tessuti. Come tutti i Rhamnus ha usi farmaceutici per i quali però, rimando a testi specialistici.

In giardino

In epoche passate l’alaterno è stato intensamente usato per la realizzazione di siepi e macchie nei parchi delle ville nobiliari di tutt’Italia. In giardino da grande soddisfazione, perché è pianta frugale, rusticissima che non ha preferenze di suolo, si adatta all’acido come al calcareo e persino al salmastro. Resiste bene alla siccità ed all’umidità, temendo solo i freddi molto intensi soprattutto se accompagnati a forti ristagni idrici. Nei parchi e giardini può essere facilmente coltivata, per la realizzazione di siepi o di esemplari singoli.

Consigli di coltivazione

Per favorire un migliore accestimento dei cespugli si possono effettuare delle cimature durante la fase vegetativa, favorendo così l’emissione di getti laterali avventizi. Se annaffiata e concimata cresce molto velocemente.

Non ha parassiti specifici, resiste a tutte le più comuni malattie fungine e di conseguenza non necessita di trattamenti anticrittogamici.

Non necessita di cure particolari e sopporta bene le potature che possono essere effettuate in tutti i mesi dell’anno, evitando solo periodi di gelo più intenso.

Per chi ama moltiplicare le proprie piante consigliamo la riproduzione da seme.

In questo caso però è necessario procurarsi una pianta femmina ed una maschio, poiché l’alaterno è una pianta dioica.

Valerio Gallerati

Vivaio Forestale Vita Verde

Tel 348 9100985 Fax 051 813027

via 1° maggio, 28 – 40015 Galliera (BO)

e-mail:vitaverde@vivaiovitaverde.it

sito: www.vivaiovitaverde.it

Logos Publishing Srl - P.IVA e C.F. 02313240364 - REA Modena No. 281025 - C.S. 42.200 Euro
strada Curtatona n.5/2, 41126 Modena (MO), Italia