






















Anche il più caparbio fra i repubblicani, pur continuando ad avversare l’istituzione monarchica, non può non aver avuto un moto di simpatia personale per la mite e riservata figura della Regina madre del Regno Unito, che morì ultracentenaria l’anno scorso nel lutto più stretto dei suoi connazionali. Per gli amanti dei giardini, Elisabetta fu sempre un punto di riferimento, non solo perché espertissima di piante e fiori e quindi sempre presente alle mostre più importanti, ma anche perché proprietaria di numerosi parchi che in qualche occasione lei volle aprire al pubblico. Il più affascinante fra questi siti è di sicuro il castello di Mey, localizzato nella più sperduta e suggestiva landa della Scozia settentrionale, nella regione di Caithness, con vista diretta sulle Isole Orcadi. La massiccia costruzione, risalente al XVI secolo, sorge di fronte al mare in un avvallamento del terreno, come per proteggersi dai venti che sono qui impietosi per tutto l’anno, mentre su altri tre lati essa è circondata da un fitto bosco, oltre che da mura altissime. Il vento, dunque, è il pericolo maggiore per il bellissimo giardino interno, la cui composizione floristica deve essere selezionata con cura, anche se per le temperature non sussistono problemi grazie alla mitezza assicurata dalla Corrente del Golfo. Uno degli arbusti che meglio si adattano a questa situazione è la Potentilla arbustiva, che qui fiorisce in continuazione dall’estate fino all’autunno, con alcuni ibridi più o meno noti, come ‘Katherine Dykes’, ‘Elizabeth’ e ‘Princess’, i cui fiori di un delicato rosa chiaro si distinguono fra tutti. Nel giardino ‘murato’ di Mey, dunque, le Potentilla arbustive rappresentano una soluzione estetica per la formazione delle bordure miste, ma anche per resistere lunghi mesi in un ambiente naturale tutt’altro che facile.
Cinquecento specie
Fra le oltre cinquecento specie che costituiscono questo ampio genere – appartenente alla famiglia delle Rosaceae – sono ben poche le forme con fusti legnosi e con portamento arbustivo, mentre numerosissime sono le specie erbacee, soprattutto perenni ancor più che annuali. Assai caratteristiche sono le foglie, con lamina suddivisa in tre lobi oppure, nella maggioranza dei casi, a forma palmata o pennata e con foglioline a margine dentato. I fiori, che ricordano più in piccolo quelli delle rose, sono solitari o in mazzetti ascellari ed hanno una corolla a foggia di vassoio, formata da cinque petali colorati di bianco, di giallo, di rosa e anche di rosso o di cremisi soprattutto nelle specie erbacee. Il genere è sparso qua e là in quasi tutto il mondo, fatta eccezione per le regioni tropicali più calde, anche se in questi stessi ambienti, come in Africa e nella Nuova Guinea, si possono incontrare alcune specie che si sono ‘rifugiate’ in alta montagna. Tuttavia, gli areali più tipici delle P., specialmente di quelle che sono poi impiegate per scopi ornamentali, sono distribuiti nell’emisfero settentrionale della terra e particolarmente nelle regioni temperate.
Cinque arbusti o uno solo?
Ci sono delle occasioni – neppure tanto rare, per di più – nelle quali i botanici accademici danno il meglio di sé (e non lo diciamo con ironia), disquisendo all’infinito se in un certo genere esiste una determinata specie dotata di numerose variazioni naturali – con sottospecie, varietà e forme che si differenziano fra loro per minimi dettagli anatomici – oppure se, viceversa, ciascuna di quelle categorie ‘inferiori’ non sia da considerarsi una specie vera e propria dotata di caratteri esclusivi. Questo capita, ad esempio, con Potentilla fruticosa, l’arbusto più importante dell’intero genere, il quale sembra essersi divertito a far ammattire gli scienziati con una quantità incredibile di forme che, qua e là, spuntano nel vastissimo areale d’origine, compreso fra l’Europa, la regione himalayana e la Cina. Se non altro per semplicità, noi ci atteniamo alle conclusioni della scuola che riconosce Potentilla fruticosa come la ‘Grande Madre’ di tutte le potentille arbustive spontanee, cui peraltro vanno poi aggiunti gli ibridi, le cultivar e così via. Nella sua specie-tipo – che, seppur rarissima, vive spontanea anche in Italia – P. fruticosa si presenta come un arbusto deciduo di forma un po’ arrotondata, provvisto di abbondante ramificazione e di una impressionante quantità di foglioline. Alto da 50 a 150 cm, ha un fusto eretto e una corteccia marrone che si sfalda un po’ con il passare del tempo. I fiori, solitari o a gruppi di 3-4, si aprono sul finire della primavera, sono larghi fino a 4 cm e hanno un colore che varia fra il bianco e il giallino. La specie-tipo, va subito aggiunto, in coltivazione non ha alcuno spazio, perché superata per qualità dalle numerose cultivar o addirittura dalle altre sue forme naturali.
Le potentille da giardino
Le varietà regionali di P. fruticosa sono almeno otto e si differenziano fra loro per il colore dei fiori, l’altezza, il portamento e così via. Ad esempio, P. f. var. davurica, una delle più note, è alta solo 50 cm ed ha ramoscelli rossastri e un po’ penduli, con fioriture estive abbondanti che arrivano sino all’autunno. La varietà mandshurica, addirittura, è ancora più bassa e sfoggia fiori dai petali candidi, così come la varietà subalbicans, che però si distingue per i fusti fittamente pelosi e soprattutto alti fino a 150 cm. Gli incroci fra tutte queste forme naturali hanno generato una nutrita serie di ibridi e cultivar da giardino, più di 130, che ovviamente offrono un amplissimo ventaglio di scelte. Esistono, infatti, potentille nane e quasi striscianti, con cui è possibile formare dei tappeti, specialmente in giardini rocciosi, oppure decorare il fronte delle aiuole, ma ci sono arbusti alti e compatti che figurano bene anche come esemplari isolati all’interno di aiuole o in bordure arbustive. Le cultivar d’altezza medio-bassa si prestano anche per la formazione di masse fiorite da porre in primo piano davanti ad altri arbusti di taglia maggiore, mentre con quelle più alte si può pensare di realizzare vere e proprie siepi informali, ma di grande effetto decorativo.
Le più belle cultivar di Potentilla fruticosa
Nome |
Dimensioni in cm (altezza x ampiezza) |
Foglie |
Fiori (con diametro) |
Note |
‘Abbotswood’ |
75 x 120 |
Colore verdazzurro scuro |
Bianco puro, 3 cm |
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‘Beesii’ |
60 x 120 |
3-5 foglioline di 1 cm, argentate sopra |
Giallo oro, 2.5 cm |
Crescita lenta, portamento compatto |
‘Daydawn’ |
100 x 120 |
7 foglioline, piccole, verdi |
Giallo crema soffuse di rosa-salmone, 3 cm |
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‘Elizabeth’ |
100 x 100 |
Verde medio |
Giallo oro, 4.5 cm |
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‘Farrer’s White’ |
60 x 90 |
7 foglioline piccole e verde-giallo |
Bianco, 2.5 cm |
Fioritura abbondante |
‘Friedrichsenii’ |
150 x 120 |
5-7 foglioline verde chiaro sopra |
Giallo, 3 cm |
Arbusto vigoroso ed eretto |
‘Goldfinger’ |
100 x 120 |
Verde medio |
Giallo oro, 5 cm |
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‘Hopley’s Orange’ |
100 x 120 |
Verde scuro |
Rosso-arancione, 3 cm |
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‘Jackman’ |
120 x 120 |
7 foglioline verde scuro sopra |
Giallo oro, 3.5 cm |
Fioritura abbondante |
‘Katherine Dykes’ |
150 x 120 |
5 foglioline grigioverdi |
Giallo primula, 3 cm |
Portamento ampio e allargato |
‘Klondike’ |
60 x 90 |
7 foglioline grandi |
Giallo oro, 4 cm |
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‘Lady Daresbury’ |
90 x 120 |
5 foglioline verdazzurre |
Giallo medio, 3.5 cm |
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‘Longacre’ |
60 x 100 |
5 foglioline verdazzurre |
Giallo zolfo, 3 cm |
Crescita lenta e portamento aperto |
‘Maanelys’ |
120 x 200 |
5 foglioline grigio-azzurre |
Giallo delicato |
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‘Pretty Polly’ |
50 x 75 |
Verde medio |
Rosa chiaro |
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‘Primrose Beauty’ |
100 x 120 |
Grigio-argento |
Giallo primula, 3.5 cm |
Portamento aperto o ricadente |
‘Princess’ |
60 x 100 |
Verde |
Rosa chiaro |
Crescita lenta; i fiori si sbiadiscono se in pieno sole |
‘Pyrenaica’ |
20 x 60 |
3 foglioline piccole |
Giallo oro, 2.5 cm |
Per giardino roccioso |
‘Red Ace’ |
75 x 120 |
Verde |
Rosso vermiglio sopra, giallo sotto, 3 cm |
I fiori si sbiadiscono se in pieno sole |
‘Snowflake’ |
100 x 120 |
Verde scuro |
Bianco, 3 cm |
I fiori possono essere anche doppi |
‘Sunset’ |
60 x 100 |
Verde |
Giallo arancione, 3 cm |
Il colore può essere scuro secondo le condizioni climatiche, ma si sbiadisce al sole |
‘Veitchii’ |
150 x 120 |
5 foglioline verde chiaro |
Bianco, 2.5 cm |
Gli stami sono di colore rosso scuro |
‘William Purdom’ |
100 x 120 |
7 foglioline verde chiaro |
Giallo chiaro, 2.5 cm |
Coltivazione
Scelta del sito ed esposizione. Le P. arbustive sono piante eccezionalmente rustiche e, fatta eccezione per l’ombra assoluta, sono tolleranti della maggior parte delle situazioni. Nelle zone più calde è opportuno metterle a dimora in mezz’ombra o almeno in un luogo dove non siano esposte al sole per tutta la giornata, mentre nelle aree più fresche esse si trovano bene anche in piena luce. E’ necessario trovare un equilibrio fra due loro tendenze: al sole esse fioriscono in abbondanza, ma la luce eccessiva rischia di sbiadire il colore di alcune cultivar, specialmente a fiore rosso.
Il suolo. Accettano qualsiasi terreno da giardino, possibilmente leggero, purché il drenaggio sia perfetto, perché non tollerano i ristagni d’acqua, anche se poi esigono un certo grado d’umidità costante del suolo.
Messa a dimora. La messa a dimora si effettua a marzo o in ottobre.
Annaffiature e concimazione. Tutte le varietà preferiscono una certa umidità del suolo, quindi le annaffiature estive sono sempre giovevoli, così come, se necessario, una concimazione organica e minerale alla fine dell’inverno. Tuttavia, va ricordato che un terreno troppo ricco può essere controproducente, perché in tal caso è facile che la pianta produca una sovrabbondanza di fogliame tenero a scapito della quantità di fiori.
Potature. Dopo la fioritura è opportuno asportare i germogli dei fiori appassiti. Le P. vanno potate all’inizio della primavera, tagliando alla base la vegetazione troppo debole, anche per arieggiare la chioma e per darle una bella forma; dopo la fioritura va effettuata una potatura più forte per stimolare una vegetazione vigorosa. Gli esemplari vecchi, che sono stati trascurati, vanno potati in modo drastico, accorciando i rami fino alla metà o ad un terzo, non in una sola volta, bensì in più riprese. Le P. utilizzate per siepi vanno solo spuntate, sempre in primavera.
Malattie. Le P. non soffrono di particolari malattie
Accostamenti. Oltre che accostate ad altri arbusti come Abelia, Lonicera, Spiraea, le P. se piantate in masse possono ravvivare, da sole, i muri degli edifici
Moltiplicazione. Come sempre, le specie possono essere moltiplicate da seme, in autunno, con una germinazione piuttosto veloce se il seme è fresco. Per le cultivar si procede con talee da legno tenero, della lunghezza di 10-15 cm, prelevate in estate e conservate in condizioni di buona umidità, magari in sabbia, possibilmente al riparo di un lettorino. In alternativa si può ricorrere a talee di legno semi-maturo, prelevate con una porzione del ramo, a partire da metà settembre, coltivandole in cassone freddo in un miscuglio di sabbia e torba. A maggio le talee radicate vanno trapiantate in vivaio e sono pronte nell’autunno seguente.