Ilex aquifolium

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Dal punto di vista botanico, il genere Ilex, appartenente alla famiglia delle Aquifoliaceae, comprende più di 400 specie la cui origine è distribuita un po’ in tutto il globo nelle zone a clima temperato e mite. Include piante dallo sviluppo e dal portamento molto diverso – dal piccolo cespuglio compatto all’esemplare di 30 metri – con foglie lobate, intere, lisce o aculeate, grandi o piccole a seconda della specie; la maggior parte ha fogliame sempreverde che dona a queste piante un aspetto forte e sano nonostante i rigori dell’inverno o la canicola dell’estate, ma alcune, dopo aver dato spettacolo con una tavolozza di gialli arancioni e rossi, lo perdono.

I frutti, erroneamente chiamati bacche, sono delle drupe in quanto la polpa, più o meno spessa, circonda un nòcciolo legnoso in cui è contenuto il seme; includono tutte le tonalità dal giallo chiaro al rosso sangue, ma esistono anche specie con spettacolari frutti neri o bianchi. La loro tossicità è piuttosto nota anche se effetti seri nell’uomo si possono avere solo dopo l’ingestione di una ventina di frutti dal sapore, oltretutto, piuttosto sgradevole; questo, comunque, non impedisce che una nutrita schiera di uccelli banchetti sulle piante approfittando soprattutto di quelle che hanno frutti rossi o arancioni.

Ilex aquifolium

Ilex aquifolium, la specie europea più comune la cui crescita, piuttosto lenta, gli permette di raggiungere i 18-20 metri d’altezza, è una pianta inconfondibile sia per il tipico portamento piramidale, sia per il fogliame più o meno lobato e pungente che, soprattutto, per il trionfo colorato dei suoi frutti le cui tonalità, dal giallo dorato al rosso scarlatto lo rendono un faro di esuberanza anche nelle più grigie giornate invernali.

Data la sua estrema tolleranza alle patologie e, caratteristica altrettanto importante per i giardini metropolitani, molto resistente all’inquinamento urbano è un’essenza piuttosto comune sia in natura sia nei parchi cittadini che nei giardini privati dove può ricoprire ruoli diversi e, contemporaneamente, soddisfare numerose esigenze potendo essere utilizzato sia come impenetrabile e fitta siepe, sia come imponente esemplare isolato, sia, nei giardini più formali, come elemento essenziale – rispondendo prontamente alle potature – dell’arte topiaria.

Piante dioiche

L’unica cosa che complica un po’ le cose è il fatto che quasi tutte le specie del genere Ilex sono dioiche: sono piante, cioè, in cui i fiori maschili e femminili si trovano su esemplari differenti e, quindi, per ottenere una ricca fruttificazione è indispensabile la presenza di almeno due piante di sessi differenti; fortunatamente l’alta densità di agrifogli nei giardini assicura, mediamente, un’impollinazione soddisfacente anche se una maggiore vicinanza o la presenza di uno dei pochi Ilex aquifolium auto-fertili, una varietà che prende il nome di Ilex aquifolium “J. C. Van Toll”, assicurerebbero una più cospicua, nonché generosa, produzione di frutti.

Più di 150 varietà

Questa sola specie conta più di 150 varietà che differiscono tra loro non solo per la colorazione o la forma dei frutti o il diverso portamento, ma anche per il fogliame: in alcune varietà privo di spine, in altre variegato da sfumature bianche o gialle così precise e nette da sembrare il frutto di sapienti pennellate di un fine artista.

Quelle più conosciute sono giustamente “famose” per le loro peculiarità come il già citato Ilex aquifolium ‘J.C. Van Toll’, l’unico ad avere fiori completi, affascinante, oltre che per l’abbondante fruttificazione rossa, per il fogliame quasi privo di aculei e per il denso portamento cespuglioso con cui può formare una fitta e colorata siepe.

Un altra varietà molto decorativa soprattutto per il giallo vivo dei suoi frutti molto persistenti è Ilex a. ‘Bacciflava’, a crescita compatta e piramidale.

Anche il fogliame variegato contribuisce al fascino di queste piante e, sebbene le migliori e più colorate varietà di questo tipo siano maschili, alcune varietà femminili accoppiano all’effetto luminoso della variegatura il vivace rosso delle bacche: Ilex a. ‘Mme Briot’ dal fogliame scuro con pennellate giallo oro e Ilex a. ‘Handsworth New Silver’, dal tronco porpora ed il fogliame spinoso e variegato di bianco crema sono sicuramente tra le più seducenti.

Ilex crenata

Delle molte altre specie, solo poche sono conosciute e sfruttate nei giardini e nei parchi ma, alcune, sono altrettanto decorative ed affascinanti come Ilex crenata – chiamato “Agrifoglio giapponese”, date le sue origini – che si distingue per la sua crescita compatta e limitata. Le foglie sono completamente diverse dall’agrifoglio comune, avendo margini perfettamente lisci e dimensioni molto contenute. Le sue varietà sono perfette nei piccoli giardini per formare siepi basse e compatte anche a mezz’ombra.

Hanno quasi tutte foglie piccole, verde scuro, ellittiche e finemente dentate ma in alcune varietà come I. crenata ‘Convexa’ assumono una forma arrotondata e bollosa. I frutti solitamente abbondanti, sono piccoli, neri e lucidi.

Altro gruppo particolare è quello derivato dall’incrocio dell’Ilex aquifolium e dell’Ilex perado – alberello originario delle Isole Canarie – che prende il nome di Ilex x altaclarensis e che ha dato origine ad una progenie di varietà, generosissime nella produzione di bei frutti rossi, la cui caratteristica principale è di avere foglie allungate e dal margine pressoché liscio; una di queste prende il nome di ‘Camelliifolia’ proprio dall’aspetto lucido e cuoioso del fogliame della camellia.

 

Ilex x meserveae

Il gruppo dell’Ilex x meserveae, creato da Kathleen Meserve di New York incrociando Ilex aquifolium con Ilex rugosa – originario del Giappone – è altrettanto noto ed apprezzato sia per la spiccata rusticità, caratteristica peraltro ricercata dalla loro creatrice, sia per il particolare colore del fogliame che è di un lucido verde bluastro; una delle varietà più note dal portamento compatto, i frutti rossi e le tipiche foglie blu, prende il nome di ‘Blue Angel’ simile a quello delle sue degne compagne: ‘Blue Prince’ varietà maschile a portamento eretto, ‘Blue Girl’ e ‘Blue Princesse’ dal portamento molto ramificato e bacche rosse.

L’impinato

Essendo piante molto robuste e mediamente rustiche non hanno bisogno, una volta ambientate, di particolari interventi ed attenzioni a patto di aver rispettato alcune regole d’impianto che assicurano l’attecchimento e la futura, rigogliosa crescita; il primo accorgimento consiste nell’attenta preparazione della buca che deve essere ampia e fonda in modo da smuovere un buon volume di terra. E’, naturalmente, buona regola apportare del letame o stallatico da incorporare col terriccio rimasto smosso al fondo della buca e che costituirà una buona dotazione nutritiva per i primi anni di crescita.

Altra regola fondamentale riguarda l’epoca di impianto o trapianto: come tutte le piante sempreverdi, anche gli agrifogli vanno mossi soltanto a fine inverno quando, cioè, è cessato il pericolo di forti gelate che rischierebbero di rovinare – a volte anche irrimediabilmente – l’apparato radicale non ancora affrancato e approfondito. Vanno interrati in modo che il colletto – quella zona delle pianta che differenzia l’apparato radicale da quello aereo – sia 2 o 3 centimetri al di sopra del  livello del terreno così che, una volta assestati non risulti interrato troppo profondamente.

Nel caso si piantino esemplari già adulti è indispensabile dotarli di tutori fortemente ancorati al terreno.

Irrigazioni

E’ indispensabile nel primo anno di crescita assicurare alle piante un adeguato apporto idrico per far fronte ad eventuali periodi di siccità; le innaffiature andranno effettuate solo quando i primi 5-10 centimetri di terra risulteranno asciutti e dovranno essere abbondanti in modo che l’acqua raggiunga gli strati più profondi del terreno; per facilitare quest’operazione è sufficiente, al momento dell’impianto, creare una conca relativamente profonda intorno al tronco della pianta che potrà contenere la quantità d’acqua ideale. Dal secondo anno, salvo che il terreno sia particolarmente “difficile”, l’apparato radicale delle piante sarà in grado di esplorare le zone utili ad una crescita omogenea e vigorosa.

Potature

Se non si vogliono ottenere forme o portamenti particolari, anche la potatura degli Ilex è in pratica, piuttosto semplice, potendo limitarsi all’asportazione delle parti morte, rovinate o malate. Nel caso in cui, invece, si debbano mantenere in forme più o meno controllate sarà necessario intervenire, dopo la fioritura, per eliminare la nuova crescita salvaguardando i frutti in maturazione.

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