Ginestra di Germania
Come tutte le ginestre, ginestra di Germania o ginestra spinosa (Genista germanica L.) appartiene alla famiglia delle Fabaceae (ex Leguminosae). Un’altra Ginestra spinosa, detta anche ginestrone, presente in Italia, è Ulex europaeus, ma se ne distingue facilmente per le dimensioni e la robustezza palesemente maggiori.
Infatti la specie di cui scrivo in queste pagine, è di piccole dimensioni, adatta a formare bordure o macchie colorate in giardini rocciosi. Si definisce botanicamente, suffrutice o nanofanerofita, perché ha parti significate alla base, in cui sono concentrate tra l’altro le spine, mentre le estremità dei rami, rimangono costantemente erbacee ed inermi. La dimensione massima raggiunta si aggira sui 60 cm, e si presenta in fitti cespuglietti, più o meno densi a seconda dell’esposizione e della dotazione idrica. Il fogliame è di un verde vivo, brillante, di forma ovale o lanceolata, pubescente e a margine ciliato. In letteratura è considerata una caducifolia, ma io personalmente l’ ho sempre vista conservare le foglie anche nel periodo invernale. I fiori sono papillionacei, tipici delle Fabaceae, ermafroditi, a corolla gialla, riuniti in brevi infiorescenze dette racemi. Nel suo complesso la fioritura è molto suggestiva. La fioritura si ha da fine aprile, nelle aree più calde, a fine giugno, sulle montagne più fredde. I frutti sono baccelli lanceolati, contenenti da 2 a 4 semi. Attenzione, come moltissime Fabaceae, i semi sono velenosi!
La specie è localmente comune, diffusa in Europa. In Italia è comune sulle Alpi e in Appennino settentrionale, mentre manca completamente a Sud.
Coltivazione in giardino
Se per il nostro giardino siamo alla ricerca di una pianta frugale, nana, che tenga lontana i cani e i gatti (spesso adorati e odiati dai rispettivi padroni giardinieri!) dall’aiuola o dal giardino roccioso, elegante, sempreverde, a bassa manutenzione, a crescita veloce e di bella fioritura, la Genista germanica è certamente una possibile candidata!
Si adatta al sole pieno come all’ombra, ha preferenze di suolo acido, ma si adatta al calcareo, resiste bene alla siccità e moderatamente anche ai ristagni. In primavera, con le sue fioriture coloratissime, ci cattura mentre durante gli spogli inverni ci consola con i verdi lucenti della sua chioma. Per favorire un maggiore e più veloce accrescimento basta abbondare con l’acqua, in quanto i batteri azoto fissatori che porta sulle sue radici le procurano tutto l’azoto di cui ha bisogno. Al massimo potremo integrare con un poco di microelementi come ferro, zinco e manganese, per aiutarla su terreni calcarei. Sono piante non molto longeve ma non hanno parassiti specifici, e rispetto a molte sue congeneri sono molto più facili da coltivare. Se si vogliono ottenere piante molto cespugliate si possono effettuare delle cimature durante la fase vegetativa, favorendo così l’emissione di getti laterali avventizi.
Riproduzione
Per chi ama moltiplicare le proprie piante consigliamo la riproduzione da seme o da talea erbacea estiva.
Valerio Gallerati
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