













Il genere Prunus comprende numerose specie ed ibridi. Per cercare di orientarci all’interno di questo vasto genere possiamo distinguere due gruppi di specie in base all’utilizzo. Nel primo si possono considerare quelle che sono state selezionate e diffuse per scopi produttivi. Vi fanno parte piante da frutto che tutti apprezziamo e conosciamo: albicocchi, mandorli, peschi, susini, ciliegi. Sono spesso presenti anche nei giardini non solo per la loro fruttificazione ma anche per la bellezza della fioritura.
Proprio l’esaltazione degli aspetti ornamentali ha seguito quella che potremmo definire la seconda linea di sviluppo del genere Prunus. All’interno di questo secondo gruppo troviamo diverse specie e varietà che sembrano fare a gara per l’abbondanza e spettacolarità della fioritura.
In realtà i confini tra questi due gruppi sono molto sfumati. Infatti molte specie ornamentali derivano da quelle da frutto o viceversa.
Ciliegi giapponesi
Continuando questo confronto parallelo tra specie coltivate ed ornamentali non possiamo certo trascurare i “ciliegi giapponesi”: volendo citare tutte le specie, ibridi e varietà ne risulterebbe un lungo elenco. Sono alberi di medie o piccole dimensioni; con chioma dalla forma globosa, fastigata o pendula; fiori semplici o doppi e colori dal bianco al rosa. Possono quindi inserirsi in ogni giardino anche di medie o piccole dimensioni, meglio se in posizioni isolate per aumentare l’effetto della fioritura, eventualmente contornati da cespugli con fioriture scalari quali forsizia, spirea.
In giardino
L’adattabilità all’ambiente è molto ampia per tutti i Prunus ornamentali e non presentano particolari esigenze, adattandosi anche ad aree a clima rigido. Si adattano bene a diversi tipi di terreno anche se, a parte il Prunus cerasifera, è bene evitare quelli più argillosi. Infatti hanno in genere un apparato radicale superficiale che risulta abbastanza sensibile alle condizioni di carenza di ossigeno (asfissia) causate dal ristagno d’acqua.
Anche le cure colturali sono estremamente ridotte. Come per la maggioranza delle piante ornamentali, una volta diventate adulte, non è necessaria una potatura regolare e periodica per non alterarne l’aspetto naturale. Inoltre, asportando rami con la potatura invernale, si riduce la fioritura. Di conseguenza gli interventi devono essere limitati all’asportazione dei rami secchi o molto deboli. Eventualmente, se è necessario ridurre o contenere la crescita delle piante, si può eseguire una potatura dopo la fioritura eliminando le cime più sviluppate con alcuni “tagli di ritorno” (taglio di un ramo di tre-quattro anni in corrispondenza di un ramo laterale).
Per evitare di dover ricorrere a queste potature straordinarie è importante calcolare bene gli spazi nel momento della piantagione. E’ sempre consigliabile mantenere distanze ampie da edifici e altri alberi anche perché, per ottenere abbondanti fioriture, la luce è un elemento essenziale. Un ciliegio da fiore non ci darà certo soddisfazioni se piantato nell’angolo più ombroso del giardino.
Non sono necessarie nemmeno irrigazioni o concimazioni differenti dalla norma. Solo se le piante risultano “invecchiate” e poco vigorose, si può distribuire un apporto di azoto subito dopo la fioritura, per stimolare la formazione di nuovi rami e mantenere una copiosa fioritura.
Infine anche le avversità non creano particolari problemi né richiedono trattamenti specifici, anche perché non abbiamo una produzione di frutti da difendere.
Possiamo quindi concludere dicendo che, superato l’imbarazzo della scelta tra tante specie e varietà, l’impegno maggiore che richiederà un Prunus ornamentale nel nostro giardino sarà quello di metterlo a dimora e … aspettare la fioritura.
Note botaniche di Riccrdo Motti:
Il genere Prunus comprende alberi o arbusti decidui o sempreverdi, con foglie stipolate, semplici, alterne, generalmente provviste di 1 o 2 nettarii rossastri sul picciolo. I fiori presentano 5 sepali e petali; gli stami sono numerosi. Il frutto è una drupa con seme contenuto all’interno di un endocarpo legnoso (il cosiddetto nòcciolo) liscio, angoloso o alato. Questo genere comprende molti dei saporiti frutti che ritroviamo sulle nostre tavole fra la primavera e l’estate (ciliegie, albicocche, pesche, susine) ed anche un seme molto gustoso: la mandorla. I pruni ornamentali costituiscono un mondo quasi a se stante e si tratta generalmente di ibridi ottenuti dall’uomo. La maggior parte di questi sono provenienti dal Giappone, in cui il ciliegio da fiore è un vero e proprio simbolo nazionale.
Prunus x amygdalopersica
Così il Prunus x amygdalopersica è un ibrido, ottenuto per incrocio tra mandorlo e pesco: dal primo ha ereditato la precocità della fioritura dal secondo la forma del frutto. Se si tagliamo alcuni rami in pieno inverno (gennaio) e li manteniamo immersi in acqua in un ambiente riscaldato, potremo anticiparne lo sviluppo e ottenere una fioritura fuori stagione.
Prunus cerasifera
Il Prunus cerasifera, comunemente indicato come Mirabolano, è il portinnesto più utilizzato per la coltivazione del susino da frutto, sia con le varietà europee (Prunus domestica) che cino-giapponesi (Prunus salicina). Le susine europee sono probabilmente derivate da questa e da altre specie attraverso successive ibridazioni. All’interno di Prunus cerasifera è stata selezionata la varietà ornamentale ‘Pissardii’ con fiori di colore rosato, anziché bianco, e foglie rosse. Tra tutti Prunus ornamentali è sicuramente la più rustica e si adatta bene anche a terreni “difficili” con elevati contenuti in argilla e calcare, resistendo meglio di altre specie alla siccità. La pianta è di medio vigore e può originare un piccolo albero ma, l’utilizzo preferibile nel giardino, è come cespuglio isolato o in gruppi per formare macchie di colore o siepi informali. Si può creare un piacevole contrasto cromatico affiancando esemplari della specie comune di Prunus cerasifera, a foglia verde, con la cultivar ‘Pissardii’. Oltre alla fioritura e alla colorazione del fogliame una caratteristica d’interesse aggiuntiva è la produzione di frutti, simili alle susine ma di dimensioni più piccole e dal sapore acidulo.
P. x persicoides
Il nome corretto di questo ibrido fra P. dulcis e P. persica per alcuni botanici sarebbe P. x persicoides, ma nella pratica vivaistica e in molti testi è meglio noto come Prunus x amygdalopersica. Si tratta di un albero deciduo, talvolta munito di spine, con foglie finemente seghettate e fiori rosa-chiaro con centro più scuro. Il frutto è simile ad una piccola pesca.
Prunus cerasifera ‘Pissardii’ (= P. pissardii)
Albero deciduo, talora spinoso, alto fino a 8 m, con corteccia brunastra e getti glabri e lucidi. Le foglie sono ellittiche, seghettate, di colore rosso scuro. I fiori sono solitari, con petali rosei, sbiadenti nel bianco. Il frutto, simile ad una susina, è sferico, rosso o giallo, glabro. Fiorisce in primavera, subito prima o contemporaneamente all’emissione delle foglie.
Prunus mume
Originario di Cina, Giappone e Corea, questo albero deciduo alto fino a 10 m, è definito dagli autori anglosassoni “Albicocco giapponese” viste le sue notevoli somiglianze con il P. armeniaca. Le foglie sono ovato-tondeggianti e lungamente acuminate. I fiori, da bianchi a rosa scuro, sono profumati e solitari o portati in coppie. I frutti simili ad albicocche, sono commestibili, ma aspre ed amaragnole.
Anche il Prunus mume è praticamente un albicocco selvatico, anche se differente dal Prunus armeniaca specie cui appartengono quelli coltivati. In effetti i frutti sono più piccoli e presentano il nocciolo aderente alla polpa. In compenso presenta fiori bianchi o viola che sbocciano molto presto, in febbraio. Nei paesi orientali, Cina e Giappone, viene tradizionalmente utilizzato per realizzare bonsai.
Prunus serrulata
Molti autori fanno risalire a questa specie gran parte degli ibridi del gruppo Sato-Zakura e vi includono anche il P. lannesiana con le sue cultivar. Si tratta di alberi decidui alto fino a 10 m, con corteccia liscia e getti glabri. Le foglie sono lunghe da 6 a 12 cm, da ovate ad ovato-lanceolate, seghettate o doppiamente seghettate, glabre, con apice acuminato. I fiori sono portati in gruppi di 3-5 in racemi. La corolla è bianca o rosata, il frutto è liscio, nero, del diametro di circa 1 cm. Fioriscono in primavera, prima o durante l’emissione delle foglie. La varietà pubescens presenta picciolo e pagina inferiore delle foglie densamente pubescenti.
Prunus subhirtella ’Pendula’
Albero deciduo, a portamento pendulo, alto fino a 10 m, originario del Giappone, ha foglie talora trilobate, grossamente dentate. I fiori rosa o bianchi, sbocciano prima o durante l’emissione delle foglie e sono portati in racemi 2-5flori, il frutto è simile ad una ciliegia, ovoide, nerastra.
Prunus campanulata
chiamato anche “Ciliegio di Taiwan”, è originario di quest’isola e del Giappone; è un piccolo albero deciduo alto fino ad 8 m, densamente ramificato con chioma gentilemente ovata. La corteccia è liscia, rosso-brunastra. Le foglie diventano bronzee a maturità. I fiori hanno caratteristica forma campanulata, da cui il nome della specie, sono di colore rosa scuro e sono portati a gruppi di 2-5 in ombrelle. Il frutto è una piccola ciliegia rossa che tende a divenire nerastra a piena maturità. Questa specie è stata abbondantemente utilizzata per la produzione di ibridi ornamentali.