Pinus roxburghii

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Pino maestoso con aghi fini e flessuosi al vento

Pinus roxburghii  Sargent 1897 (Himalayan longleaf pine), denominato in onore di William Roxburgh, nato in Scozia nel 1751 il quale, come altri conterranei della stessa epoca, anche grazie alle facilitazioni offerte dall’allora Impero Britannico, ha dato un impulso fondamentale alla conoscenza della flora esotica allora largamente ignota in Europa. Diplomato alla Università di Edimburgo come chirurgo-botanico, disciplina in uso nel 1700, emigrò giovanissimo in India dove visse alternando sempre l’attività sanitaria con la ricerca di nuove specie native di quelle regioni e che descrisse in Flora indica pubblicato postumo nel 1820.

Una pianta scenografica e armoniosa, rara in Italia

Pinus roxburghii vegeta spontaneamente tra i 400 ed i 2000 metri slm, lungo la dorsale himalaiana, dall’Afganistan fino al Buthan, ed endemico in Nepal. Raro in Italia, è curiosamente in stretta relazione con Pinus canariensis delle isole Canarie, e con il quale ibrida spontaneamente, forse retaggio di uno stesso habitat in periodo pregiurassico. Albero alto fino a 20/30 metri, si adatta a diversi tipi di terreno e mostra grande vigoria nei primi mesi dopo la germinazione del seme: passato il primo anno è già corredato da numerosi aghi definitivi. Gli aghi a maturazione sono lunghi fino a 30 cm e di colore verde brillante, flessuosi e ricadenti, finemente acuminati, i più fini del genere Pinus, e disposti principalmente alla estremità dei rami in fasci folti a formare una chioma densa, morbida e di forma globosa. Gli aghi, sono raggruppati in numero di tre per fascio caratterizzato da una lunga e persistente guaina di 2/3 cm, una delle più lunghe del genere. Gli aghi ceduano ogni anno, specialmente nelle annate poco piovose e si accumulano nel terreno a formare uno spesso strato che impedisce la formazione di vegetazione nel sottobosco mentre fornisce una ottima lettiera per i locali animali da pascolo. Già nei primi anni di vita produce una corteccia spessa diversi centimetri, e tale da superare le dimensioni del legno sottostante, frammentata da numerose e profonde fessure che delimitano scaglie di forma irregolare, di colore marrone scuro e bluastre. Come altre specie di pini a foglia lunga, come ad esempio P. wallichiana, anch’esso con tronco unico e diritto, o P. yunnanensis, sono piante assai scenografiche per la loro forma  maestosa e regolare e per l’armonioso movimento che imprime il vento al suo fogliame.

VIVAIO CONIFERE ESOTICHE
Pierlorenzo Marchiafava

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