Metasequoia glyptostroboides ‘Gold Rust’

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La sua chioma piramidale può raggiungere i 20/30 metri di altezza; ha i rami leggeri e gli aghi morbidi, di un bel colore verde tenero che cadono durante l’inverno dopo aver cangiato al marrone in autunno.

La metasequoia appartiene, quindi, a quel limitato gruppo di conifere spoglianti che comprende oltre a questa, anche i larici e i tassodi. A quest’ultimo assomiglia in modo straordinario, tant’è che i non addetti ai lavori hanno talvolta difficoltà a distinguere le due specie.

 

Un fossile vivente

La Metasequoia è stata scoperta nel 1941 da una guardia forestale cinese nel sud ovest della Cina. Prima di allora era conosciuta solo come fossile e si riteneva scomparsa. E’ un po’ la stessa avventura di Ginkgo biloba, ma la sua scoperta non destò la stessa sensazione e lo stesso interesse che aveva a suo tempo suscitato il Ginkgo; in quegli anni l’umanità aveva problemi più seri a cui pensare, ma forse l’interesse è stato minore anche perché l’ornamentalità della metasequoia non è paragonabile a quella del Ginkgo.

Dal momento della sua scoperta a oggi, non si sono riscontrate variazioni botaniche tali da incuriosire botanici o interessare giardinieri. Nel 1993 è arrivato invece dal Giappone una prima varietà con aspetti notevolmente singolari.

Un giallo che più giallo non si può

Metasequoia glyptostroboides ‘Gold Rust’ è un piccolo albero il cui fogliame è uguale a quello della metasequoia, ma di un vistoso colore giallo tendente all’arancio. Il cromatismo si manifesta sin dalla prima apparizione delle foglie in primavera e rimane per tutta l’estate sino alla loro caduta autunnale. Si attenua solo, come sempre il colore giallo, se la pianta si trova in ombra. Questa varietà si sviluppa in modo irregolare, a differenza della specie tipica, e raggiunge dimensioni inferiori, ma ciò è ancora da verificare perché non vi sono ancora piante adulte né in vivaio né, tantomeno, nei giardini.

Come e dove usarla

Metasequoia glyptostroboides ‘Gold Rust’ si impiega in giardino quando si vuol creare una vistosa macchia di colore giallo molto luminoso. E’ una pianta rustica, senza particolari malattie o esigenze, vuole solo un terreno fresco, ma ben drenato, e una posizione in pieno sole.

E’ da evitare il suo impiego in zone del sud o di bassa pianura dove l’insolazione estiva è troppo accentuata perché, la sua chioma gialla (come tutte le chiome gialle) può essere bruciata dal sole. In realtà è molto più resistente di altre al soleggiamento, ma anche una leggera ustione potrebbe farle perdere il valore estetico. C’è da considerare, comunque, che nei giardini assolati del sud non si avverte la necessità di piante dal forte colore giallo; è l’ideale, invece, per le zone ventose, poiché il vento non fa presa sul suo fogliame leggero e i rami non si rompono.

Meglio la forma spontanea

Se si vuol far assumere alla pianta la forma piramidale classica occorre tutorare il tronco centrale con una lunga canna di bambù per guidarne la punta, potando contemporaneamente i rami laterali; ma meglio, e questo è il consiglio che sento di dare, lasciar fare alla natura che è in grado di far crescere una bella pianta dalla forma spontanea.

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