Meli ornamentali: varietà

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Le loro caratteristiche di robustezza, resistenza alle malattie e generosità nelle fioriture li hanno promossi da sempre come impollinatori nei frutteti industriali, ma lo spettacolo migliore lo danno nei giardini, dove dall’inizio della primavera alla fine dell’inverno, sono una successione di sorprese: le copiose e prolungate fioriture che ad aprile ricoprono completamente gli alberelli, sono seguite, a partire da Settembre, da grappoli di mele in miniatura dai colori più sgargianti – giallo dorato, arancione, rosso ciliegia, viola – che decorano la pianta per buona parte dell’inverno, trasformandola, ormai spoglia, in un’allegra ghirlanda colorata.

Le foglie, alterne e caduche, sono generalmente ovate anche se in alcune specie sono profondamente e variamente lobate e, in autunno, prima della loro caduta, riccamente colorate; alcune varietà, riunite in un gruppo particolare chiamato “Purpurea Group”, hanno il fogliame, appunto, porpora scuro che, in certi casi, mantiene la colorazione per tutta la stagione.

I fiori semplici e dolcemente profumati, tra i 2 e i 5 centimetri di diametro, sono riuniti in densi corimbi il cui colore va dal bianco candido al rosa profondo.

I frutti che seguono hanno dimensioni diverse, da 5-6 mm a 2- 2,5 cm di diametro, e sapori più o meno piacevoli al palato anche se sempre piuttosto acidulo. Sono, comunque, molto ricchi di pectina, caratteristica che li rende insostituibili nella preparazione domestica di marmellate e gelatine.

Consigli di coltivazione

Hanno una grande adattabilità climatica, che li rende ideali in ogni regione italiana, e anche una innata resistenza alle malattie che comunemente colpiscono le varietà da frutta. Come tutte le piante, anche i meli da fiore sono appetiti da varie generazioni di afidi, e altri insetti, così come alcune varietà sono colpite dal mal bianco; tuttavia, se piantati nella posizione ideale, per la loro innata robustezza, si rivelano insensibili o comunque in grado di superare quasi indenni l’attacco parassitario.

L’unico accorgimento da adottare per avere anni e anni di abbondanti fioriture e fruttificazioni è quello di scegliere un’esposizione soleggiata e dove non ci siano rischi di ristagni idrici.

Le esigenze cambiano nel caso di un esemplare coltivato su un terrazzo, in vaso, dove l’esposizione ideale è quella in cui possa prendere il sole del mattino, più luminoso e, soprattutto in piena estate, meno ardente. In questa situazione è anche indispensabile valutare lo sviluppo finale della pianta, essendoci specie e varietà che raggiungono facilmente i 10 metri di sviluppo e, quindi, quasi sempre poco consigliabili, ma anche altre che non superano i 3 o 4 metri, di conseguenza preferibili in spazi più limitati.

Innumerevoli sono le varietà ornamentali, derivate dagli incroci e dalle ibridazioni, avvenute sia naturalmente sia ad opera dell’uomo, ed altrettante sono quelle molto apprezzate per il loro valore decorativo; sono, in particolare, quelle con fioriture ricche e prolungate, con fruttificazioni abbondanti e durature e, infine, quelle in cui il fogliame autunnale si colora più intensamente, ad essere preferite dai giardinieri più attenti ed esigenti.

Una tra le varietà più conosciute ed amate è Malus ‘Red Sentinel’, un alberello snello ed elegante in cui gli opulenti grappoli di frutti, dapprima giallo limone ed in seguito rosso ciliegia, rimangono sulla pianta per tutto l’inverno, mettendo quasi in ridicolo la splendida e candida fioritura primaverile. Per le sue dimensioni, facilmente contenibili – anche se può raggiungere i 7 metri d’altezza e i 4 di larghezza – e per il suo portamento, piuttosto slanciato, è perfetto in ogni situazione in cui lo spazio sia piuttosto limitato.

Una delle poche specie originarie del nostro paese è il Malus florentina il cui areale di diffusione è concentrato sull’Appennino tosco-emiliano. È un affascinante alberello dal particolare fogliame grigiastro, molto simile a quello del biancospino, che in autunno assume variopinte e calde tonalità rossastre. Alla fioritura bianca e profumata segue la formazione di piccoli frutti ovali, rosso scuro molto apprezzati dagli uccelli e, per questo motivo, ideale nei giardini in cui l’attenzione all’ambiente circostante – e a chi lo popola – sia una irrinunciabile scelta.

A questo gruppo di meli apprezzati e ricercati anche dalla fauna selvatica appartengono specie dai frutti piccoli, che non superino i 4-5 millimetri di diametro, ideali all’alimentazione invernale di molte specie di uccelli selvatici. Tra i più decorativi c’è un piccolo e aggraziato melo originario del Giappone, il Malus sargentii dal particolare fogliame che, invecchiando, si loba profondamente e, in autunno assume tonalità dorate. I piccoli e numerosi frutti rosso scarlatto, che si formano dopo una candida e indimenticabile fioritura primaverile, pendono da lunghi piccioli e rappresentano un banchetto appetitoso per molti uccelli selvatici. La sua crescita è piuttosto contenuta e, quindi, ideale nei piccoli giardini o in grandi vasi sul terrazzo anche se il suo naturale sviluppo, che è perlopiù cespuglioso, raggiunge facilmente i 3 metri sia di altezza che di diametro.

Un’altra specie, il Malus floribunda, chiamato Melo del Giappone, data la sua provenienza, dalla spettacolare e precoce fioritura di varie sfumature di rosa che si apre da allungati boccioli rosso magenta, ha frutti piccoli e pendenti da eleganti piccioli allungati che sono, forse per il loro colore, che è di un caldo giallo aranciato, assolutamente disprezzati dalla fauna selvatica, così come quelli di un’altra magnifica specie proveniente dalla Cina e cioè il Malus transitoria, un maestoso cespuglione che può raggiungere, come il Malus floribunda 6 o 7 metri di sviluppo: alla fioritura, bianco puro, segue una profusione di piccole ma perfette melette giallo dorato, anch’esse poco apprezzate dagli uccellini. Il fogliame, particolarmente colorato in autunno, è allungato e profondamente lobato.

Il fatto che gli animali selvatici abbiano una specie di repulsione nei confronti dei frutti gialli, ha decretato il successo del Malus ‘Golden Hornet’ – le cui origini rimangono oscure – che, come lascia presagire il nome, si ricopre, dalla metà di settembre di tondi frutti dorati, talmente abbondanti da incurvare i rami. Questa decorativa varietà, conosciuta fin dalla metà del 1900, ha sempre avuto un ruolo da protagonista nei giardini più spaziosi dove, per le dimensioni piuttosto importanti, rappresenta un punto focale che difficilmente passa inosservato.

Un suo coetaneo, questa volta di origini certe, essendo stato creato, in Olanda, da Doorenbos, noto vivaista e ibridatore del tempo e che prende il nome di Malus ‘Professor Sprenger’, assume le stesse imponenti dimensioni, arrivando ad avere una chioma anche di 7 metri di larghezza; in autunno – e così rimane per buona parte dell’inverno – si riveste di piccoli frutti arancione rossastri riuniti in eleganti mazzetti. La fioritura bianca spicca in maniera spettacolare tra il fogliame minuto e lucido.

Anche se il bianco è la norma tra le fioriture dei meli ornamentali, ci sono alcune varietà in cui il rosa, ed in particolare il rosa scuro, dei loro fiori li rende particolarmente attraenti; solitamente alla colorazione intensa dei fiori si accompagna un’altrettanto intensa colorazione – come abbiamo accennato a proposito del “Purpurea Group” – del fogliame:  Malus ‘Rudolph’, un ibrido canadese, dalla prorompente fioritura rosa intenso che si confonde con il rosso fuoco delle nuove foglie, matura, in settembre, graziosi frutti il cui colore varia dall’arancione al magenta. L’alberello che raggiunge i 6 – 7 metri d’altezza ha un portamento eretto ed elegante.

La varietà che, però, ha la fioritura più esclusiva, è quella che prende il nome di  Malus ‘Van Eseltine’, ibrido conosciuto dal 1930 dall’accrescimento compatto, i cui fiori, rosa scuro con svariate sfumature fino al bianco, sono stradoppi, formati, cioè, da più di cinque petali; l’effetto spettacolare della fioritura ricompensa dalla poco decorativa, anche se abbondante, fruttificazione arancione ruggine.

Oltre alle specie e varietà descritte, tutte “vecchie” di quasi un secolo o più, in campo botanico la ricerca continua e la prova di tutto ciò è il risultato ottenuto da un vivaio francese che, intorno al 1975, ha creato, forse, uno dei meli più adattabili, fioriferi e rustici che mai siano stati creati e che probabilmente per questi motivi ha preso il nome di Malus ‘Evereste’: a portamento conico, difficilmente supera i 5 metri d’altezza e, per ciò, adattabile anche al vaso, è un susseguirsi di meraviglia: la fioritura candida, molto prolungata, si apre da densi e profumati mazzetti di boccioli porpora e, a questa, segue una generosa fruttificazione che da agosto, quando i piccoli pomi sono arancioni, ricopre la pianta per tutto l’inverno di grandi grappoli di frutti sfumati fino al magenta.

Per finire una sola fondamentale raccomandazione: piantiamoli, ma piantiamoli in modo da poterli facilmente osservare dal calduccio della vostra accogliente casa!

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Maurizio Feletig

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